Funerale del boss Casamonica: carrozze, elicottero e Rolls Royce
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Scoppia la polemica politica Le esequie del 65enne Vittorio alla chiesa di Don Bosco: come sottofondo le musiche de «Il padrino». Marino: intollerabile usare morti per mandare messaggi mafiosi ai vivi
di Redazione Roma Online ANSA 20.8.2015
Una carrozza antica decorata da fregi ornamentali e trainata da cavalli, come colonna sonora la musica del film «Il Padrino» e petali da un elicottero: il tutto per accompagnare il feretro di Vittorio Casamonica. Questo il tenore dei funerali del noto maggiorente del clan romano, esequie che si sono svolte nella chiesa di Don Bosco di Roma nel quartiere Tuscolano. All’esterno della chiesa, sono stati appesi dei manifesti: su un cartello la scritta «Re di Roma» insieme a un fotomontaggio raffigurante il Colosseo accanto alla Basilica di San Pietro e l’immagine dell’esponente Casamonica vestito di bianco con un crocifisso. Su un altro manifesto era scritto: «Hai conquistato Roma ora conquisterai il paradiso». Un funerale all’insegna dello sfarzo, che ha visto, oltre al passaggio del feretro tra le strade del quartiere Tuscolano, anche un elicottero da cui sono stati lanciati migliaia di petali rossi.
Bara in Rolls-Royce
Dopo la funzione, la bara è stata caricata su una Rolls-Royce mentre la banda musicale ha suonato la colonna sonora di un altro celebre film: «2001 Odissea nello spazio». Il corteo funebre ha accompagnato il feretro al cimitero Verano.
Vittorio Casamonica, di 65 anni, era uno dei maggiorenti dell’omonimo clan specializzato nel racket e nell’usura nella periferia sud-est di Roma. Il suo nome è legato anche alla Banda della Magliana di cui risultava l’addetto al recupero dei crediti.
Le reazioni
Sdegno da tutto il mondo politico. Sel ha annunciato che presenterà un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno. Il sindaco Ignazio Marino, in vacanza negli Usa, ha twittato: «È intollerabile che i funerali siano strumenti dei vivi per inviare messaggi mafiosi», aggiungendo di aver «chiamato il Prefetto perché siano accertati i fatti». I deputati di Sel Arturo Scotto e Celeste Costantino hanno chiesto una presa di distanza da parte della Chiesa. Rituali volti a manifestare pubblicamente l’arroganza del sodalizio per rafforzare quel clima di intimidazione e omertà che consente di mantenere il controllo del territorio: è il commento al funerale del boss di Alfonso Sabella, assessore alla Legalità nonché ex magistrato antimafia. «La Roll Royce - spiega Sabella - è la vettura solitamente utilizzata per tutti i matrimoni dei boss di Cosa nostra, i funerali dei capi mafia degli anni ‘60 e ‘70 vedevano sempre presenti cavalli bardati di ottone che trainavano il carro funebre e anche Leoluca Bagarella aveva scelto quale sottofondo musicale per il video delle sue nozze la musica de Il Padrino». Per l’elicottero, assicura l’assessore, si verificheranno le autorizzazioni.
Il prefetto: faremo chiarezza
«Di questa vicenda la Prefettura non aveva alcuna contezza. Ne chiederemo conto, per cercare di capire, al di là dei clamori, eventuali responsabilità». Ad affermarlo è il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, commentando i funerali di Vittorio Casamonica. Anche Rosy Bindi, presidente della commissione Antimafia è intervenuta. «È allarmante che il funerale di un esponente del clan Casamonica, coinvolto in numerose inchieste sulla criminalità romana e su Mafia Capitale, si sia trasformato in una ostentazione di potere mafioso. Quanto avvenuto oggi a Roma non è francamente accettabile» ha detto la Bindi. «Sarà necessario -avverte Bindi- accertare se tutto questo sia accaduto con o senza le dovute autorizzazioni. Preoccupa in ogni caso il clima di consenso che ha accompagnato una simile messa in scena, che dovrebbe fugare ogni dubbio sull’esistenza della mafia nella Capitale e raddoppiare l’impegno delle istituzioni a contrastarne la forza e la capacità di inquinare ampi settori della società e della pubblica amministrazione».
Il Vicariato: «Il parroco non era al corrente di cosa stava accadendo»
«Il rito religioso nella chiesa dove si sono svolti i funerali di Casamonica è stato normale, tutto si è svolto come concordato con il parroco; quello che è avvenuto all’esterno è stato fatto senza autorizzazione, anche se non era il parroco ad avere la competenza»: lo hanno spiegato fonti del Vicariato. «Il parroco non era al corrente di cosa stava accadendo», neanche dell’affissione delle gigantografie del boss, «tutto è avvenuto mentre stava celebrando la funzione religiosa», si precisa dal Vicariato da cui trapela «imbarazzo» per le «scene hollywoodiane» delle esequie che comunque non potevano «esser negate». «Non sappiamo se questa persona si è avvicinata, si è pentita. Non è possibile giudicare. Certo - ribadiscono fonti in Laterano - la Chiesa non approva la scena hollywoodiana. Ma non aveva nessuno strumento per impedirla».
Don Ciotti: «Strumentalizzazione per rafforzare potere»
«Le scene viste fuori dalla chiesa dove – con uno sfarzo e un dispiegamento di mezzi, banda musicale, elicottero che lanciava petali di rose, che immaginiamo autorizzato – si sono svolti i funerali di Vittorio Casamonica, non possono lasciarci indifferenti» ha dichiarato il presidente nazionale Libera, Don Luigi Ciotti. «Non è qui ovviamente in discussione il diritto di una famiglia di celebrare i funerali di un suo membro e la partecipazione di amici e conoscenti. Grave è l’evidente strumentalizzazione di un rito religioso per rafforzare prestigio e posizioni di potere. Sappiamo che le mafie non hanno mai mancato di ostentare una religiosità di facciata, “foglia di fico” delle loro imprese criminali. Una volta di più, e a maggior ragione dopo la scomunica di Papa Francesco dei mafiosi e dei loro complici, è compito della Chiesa denunciarla e ribadire che non può esserci compatibilità fra la violenza mafiosa e il Vangelo».
Orfini: Roma sfregiata
«Mai più. Roma non può essere sfregiata da chi la vorrebbe far diventare un set del Padrino». Lo scrive su twitter il presidente del Pd, e commissario del partito romano, Matteo Orfini, che poi ha ingaggiato un agguerrito botta e risposta via Twitter con il governatore Roberto Maroni. «Eh sì, con il Pd al governo Roma è proprio Mafia Capitale», ha twittato il leghista: «La mafia a Roma ha dilagato quando c’era il tuo amico Alemanno e tu governavi. Abbi la decenza di tacere» la replica di Orfini. «È intollerabile: si tratta di un’offesa portata a tutti i cittadini di Roma». Questo invece il commento del vicesindaco di Roma, Marco Causi, sui fastosi funerali di uno dei boss dei Casamonica: «quanto accaduto - sottolinea - è la dimostrazione più lampante che nella Capitale la mafia esiste».
«No all’apologia della malavita»
«Non può essere consentito a nessuno l’apologia della malavita. Chiediamo che vengano prese le distanze da parte delle autorità religiose e pensiamo che le autorità civili debbano dare qualche risposta su quanto accaduto, a partire dalla questura. Quei funerali possono apparire un fenomeno di folclore, ma in realtà sono un messaggio chiaro di impunità da parte dei clan: esistiamo ancora e siamo potenti. Inaccettabile in uno stato democratico» commentano Scotto e Costantino. «Un messaggio di forza nei confronti dello Stato e una ricchezza ostentata il funerale di Vittorio Casamonica. Chiedo come sia stato possibile che nel centro di Roma un elicottero abbia potuto volare così basso e che un funerale così sfarzoso sia stato celebrato in una Chiesa»: lo dichiara il coportavoce dei Verdi Angelo Bonelli che ricorda anche come la stessa parrocchia avesse negato le esequie a Piergiorgio Welby , attivista in favore dell’eutanasia. Uno schiaffo al «sindaco e anche alla Chiesa: chissà che ne pensa il Papa, questi funerali non dovevano essere fatti, ma ora lasciamo passare la misericordia» il commento di Mina, moglie di Welby.Funerale del boss Casamonica:
La banda suona «Paradise»
Il corteo del «Padrino»