Batteri sintetici kamikaze contro i tumori
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Prima applicazione della vita nata in laboratorio
ANSA Scienza e tacnica, 20 luglio, 19:37
Hanno raggiunto le cellule malate viaggiando nell'organismo di un topo malato di tumore, quindi hanno cominciato a produrre e a rilasciare il farmaco e poi si sono suicidati in massa e all'unisono, come kamikaze: sono entrati in azione i primi batteri sintetici, il cui Dna è stato progettato al computer per trasformarlo in un'arma anticancro. Descritti sulla rivista Nature, i batterio sono stati ottenuti negli Stati Uniti, grazie alla collaborazione fra l'Università della California a San Diego e il Massachusetts Institute of Technology (Mit).
I batteri kamikaze sono il risultato del primo circuito messo a punto nel campo della biologia sintetica con l'obiettivo di portare questo settore verso la prima applicazione concreta.
Programmare il Dna dei batteri ha permesso non soltanto di trasformarli in fabbriche di farmaci, ma in una sorta di 'bomba biochimica a tempo', capace di esplodere e auto-distruggersi dopo avere attaccato il suo obiettivo. Questo processo di autodistruzione è particolarmente importante perchè impedisce ai batteri di moltiplicarsi all'interno dell'organismo, con conseguenze rischiose. L'arrivo della biologia sintetica ha permesso infatti per la prima volta di programmare il loro ciclo vitale 'in simultanea': è un primissimo passo, ma significativo, per riuscire a trasformarli in 'farmaci viventi', hanno osservato i ricercatori coordinati da Jeff Hasty, che lavora tra l'Università della California a San Diego e il Mit.
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