Brevi racconti. Quando c'è la comprensione
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La sento parlare ma non la vedo; siede nel posto dietro il mio e lo scompartimento aperto consente di ascoltare anche non volendo e comunque il tono di voce è sostenuto.
-…insomma lui dice che tu non lo capisci…-
Dall ’altra parte qualcuno o più probabilmente qualcuna, intuisco che fa notare come il reo manco la ascolti.
-Ma vedi cara- ribatte la mia coinquilina di scompartimento -Anche tu non ascolti e poi sai una cosa che ti voglio dire da tempo?-
Fa una pausa per aggiungere un pizzico di suspense e forse di dramma, come se la rivelazione fosse di quelle epocali che da tempo covavano sotto una coltre di buona educazione.
-Tu sei poco empatica! Io non sono così. Ascolto, cerco di capire, entro in contatto con l’altro, mi metto nei sui panni, cerco di fare mie le sue ragioni e solo allora esprimo un parere che per forza di cose è oggettivo!-
Conclude con un sospiro ma dall' altra parte capisco che le affermazioni vengono rintuzzate.
-No…no.. ti sbagli….io che vivo a fondo l’empatia so cosa vuol dire cercare di comprendere fino in fondo!-
La risposta non le deve piacere perché la voce si alza di un tono.
- Oh insomma…sai una cosa? Quando fai così proprio non ti capisco!-
Con buona pace dell’empatia
oriana 6.8.2015
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