Lettere al Direttore Il Foglio 19.6.2015
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Le Grecia nelle braccia di Angela. Accogliamo, ma non gratis
1-Al direttore - Può il debito greco mettere in crisi l’Europa?
Sì, lo può attraverso le ripercussioni a catena che può provocare l’eventuale default della Grecia. E’ perciò interesse dell’Europa consentire alla Grecia di scadenzare su un più lungo periodo e con tassi di interesse sostenibili il debito greco, di circa 300 miliardi di euro, che rappresentando circa il 3 per cento del pil dell’Eurozona non creerebbe problemi con la sua diluizione nel tempo.
Ascanio De Sanctis
Sono convinto che uscire dall’euro e dall’Europa sarebbe un danno più per la Grecia che per l’Europa. Per questo alla fine i compagni spendaccioni capiranno che per andare avanti non c’è altra scelta che restare tra le braccia della signora Angela.
2-Al direttore - Ieri si criticava Berlusconi perché Francia e Germania, con i loro primi ministri, in una conferenza stampa ridevano, Berlusconi non presente, a domande che lo riguardavano. Già dimenticato? Tanto onore, perché oggi invece, mentre il ministro dell’Interno italiano risponde a domande di giornalisti, i ministri delle stesse due nazioni, presenti, si scambiano un’occhiata e sorridono, pur essendo l’argomento molto ma molto serio (l’immigrazione). Ciò che dice Alfano li fa ridere? Perché? Sarei curioso di trovare la spiegazione in uno dei tanti quotidiani allineati al potere (ancora per poco?) o forse sono non propensi a raccontarla tutta? Certo è che almeno, qualche anno fa, si derideva il personaggio in sua assenza, oggi non hanno più un minimo di riguardo: in fondo abbiamo un governo in cui Renzi è il nostro top politico e Alfano non ne ha sbagliata una, come ministro. Oh no?
Leopoldo Chiappini
Mi viene da ridere.
3-Al direttore - Il ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó, ha dichiarato che il suo paese erigerà una barriera alta 4 metri al confine meridionale con la Serbia, per fermare i flussi di migranti in aumento. Seppur con un leggero ritardo rispetto a Francia e Germania, anche l’Ungheria ha intuito che se mettesse in pratica lo slogan "costruite ponti non muri", farebbe l’ingloriosa e ridicola fine dell’Italia. Solo quando l’uomo che veste di bianco, ma si interessa di verde, riprenderà a fare il suo lavoro, l’Italietta misericordiosa che ha fatto dei clandestini un business per i soliti (pochi) noti (onlus e cooperative rosse e biancorosse), smetterà di fungere da sentina dell’Africa e terra di conquista dell’Isis che avanza.
Gianni Toffali
4-Al direttore - Gli immigrati non dobbiamo trattarli, come sostiene Ferrara, alla stregua di derelitti che hanno bisogno dell’aiuto di “giovani italiani con compiti di… accoglienza, di assistenza sanitaria e logistica, di scambio e conoscenza reciproca”. Dovremmo invece considerarli come esseri umani a tutti gli effetti, degni di avere un posto di lavoro e una casa dignitosa in cui abitare; ed essere quindi completamenti autonomi e autodeterminati. Questo pietismo assistenzialista, che tanto piace a certi italiani pigri e a Bergoglio e Bagnasco, non risolve niente, anzi perpetua lo stato di emarginazione e sofferenza in cui vivono queste persone. L’unica soluzione vera e che offra possibilità di futuro e di riscatto a chi vuole migliori prospettive di vita è il controllo e la regolamentazione dei flussi migratori, accogliendo solo coloro che al momento sono in condizioni di poter migliorare la loro esistenza, e non di essere confinati nella disperazione di qualche accampamento o di qualche “riserva indiana”.
Enrico Venturoli
Sbaglia. L’accoglienza per noi è necessaria e non negoziabile. Bisogna però fare i furbi e chiedere di pagarci per quello che siamo costretti a fare. Accogliamo, ma non gratis, please.
5-Al direttore - Gribbels dopo le europee disse di essere “stanchino” ma non immaginavo che i suoi figli putativi riuscissero a eguagliare o superare il padre maestro, attenti che abbiamo per l’Italia dei piccoli gribbellini pericolosi che sanno il fatto loro.
Roberto Carletti
6-Al direttore - Le elezioni anticipate sono molto più vicine di quanto si pensi. L’Italicum entrerà in vigore a luglio del 2016, è una Legge cucita addosso al Pd, quello delle europee, con il premio di maggioranza quasi certo per lo stesso. Nel 2018 il Pd, con la maggioranza assoluta frutto dell’Italicum, senza Senato, avrebbe avuto in mano l’Italia. Ma questo programma dopo le ultime elezioni è saltato, l’Italicum favorirebbe i Cinque stelle. E’ un rischio, secondo il loro punto di vista che il Pup, partito unico dei parassiti non può correre, visto che Renzi non riesce a governare i problemi sul tappeto, il calo del Pd aumenterà. Quindi le elezioni vanno fatte il più presto possibile con una legge che permetta di fatto le coalizioni, anche dopo i risultati elettorali. Quindi per il Pup mattarellum o consultellum vanno bene non certo L’italicum. Dopo l’elezione possono essere ancora maggioranza sommando i loro parlamentari. Ecco perché al Pup di renzi, Berlusconi e Salvini conviene. Andare a elezioni subito, senza attendere che i problemi sul tappeto si aggravino: migranti, economia, tangenti, episodi di parassitismo.
Francesco Degni
Scuola e immigrazione. Se Renzi non troverà un modo per raccontare e spiegare cosa intende fare su questi due fronti sarà sempre costretto a inseguire e a farsi dettare l’agenda dalle minoranze sindacalizzate e dall’Italia dell’altro Matteo.
7-Al direttore - L’enciclica di Papa Francesco. Tra tutti i ghostwriter in cerca di occupazione proprio Vandana Shiva?
Jori Cherubini