Lettere al Direttore Foglio 25.4.2015
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Landini? Dov’è Landini? Draghi vs Renzi. Novità foglianti
1-Al direttore - So che oggi si celebra la liberazione dal nazifascismo, che la legittimità morale e politica dell’Europa è in picchiata,
che il califfo bussa ormai alle nostre porte, che il ginepraio mediorientale (e libico) è sempre più inestricabile, che Obama se ne impipa degli immigrati degli altri, ma la mia curiosità resta: avete notizie fresche sulla coalizione sociale di Maurizio Landini?
Michele Magno
Non molte. Ma non sentirne più parlare, a suo modo, è una liberazione.
2-Al direttore - Ella, con il commento del 24 aprile, ha incisivamente messo a fuoco i rapporti di Renzi con Draghi, colmando una grave lacuna dell’analisi politica generalmente svolta in Italia. E’ opportuno, comunque, aver presente che al presidente della Bce spetta agire con la moral suasion, nonché con l’alta consulenza agli organi pubblici, ma anche preavvertire, in circostanze difficili, di essere costretto a impiegare leve particolari della politica monetaria nel caso di inadeguatezze dei programmi e dei risultati dell’azione di politica economica, ma sempre in funzione del suo, unico mandato, che è il mantenimento della stabilità dei prezzi. Se, per esempio, la Bce affermasse di non voler comprare i titoli di un paese, ciò dovrebbe avvenire in base a criteri oggettivi e predeterminati (vedi il caso greco), sempre riconducibili alla suddetta missione. “Ultra citraque” non le è consentito andare. Il Trattato Ue definisce la reciproca autonomia e indipendenza, della Bce e dei governi, non violabili in entrambi i versanti. Sono, questi, i paletti che delimitano gli eventuali giudizi di Draghi sull’operare di Matteo Renzi. So bene che poi, nella pratica, molto è dilatabile e soggetto a distorcimenti. Ma ricordare le “regole del gioco” può avere una qualche utilità, anche nei tempi di esasperata personalizzazione della politica, dei governi e dell’arte dei banchieri centrali.
Angelo De Mattia
Lei come sempre è saggio, ma andrei oltre i tecnicismi. E uscendo fuori dai tecnicismi il punto è semplice: Draghi ha dato a Renzi le chiavi per far crescere il paese e se Renzi dimostrerà di non essere capace a guidare una macchina che oggi non può non correre basterà una sua sola parola per far scaldare gli altri piloti e farli avvicinare al volante.
3-Al direttore - Vedo solo ora le confuse accuse dell’onorevole Brunetta nei miei confronti sull’Agenda digitale. Al contrario, è facile dimostrare che il ritardo italiano nel digitale è addebitabile proprio all’ex ministro e ai suoi inconsistenti piani. L’onorevole Brunetta si era spinto ad assicurare alla Ue di aver digitalizzato tutti i servizi mentre si era limitato a mettere online informazioni incomplete che non permettevano quasi mai agli utenti di concludere un’operazione senza recarsi allo sportello. Altro che digitale! Il piano Brunetta non poteva funzionare: ogni ministero, regione, comune, ente locale, asl, scuola continuava ad avere un proprio data base non integrato e gestito in migliaia di centri di elaborazione inefficienti e insicuri. Il nostro progetto prevedeva invece pochi grandi data center innovativi, green e affidabili; virtualizzando in modalità cloud i servizi e permettendo così la gestione interoperabile e digitale delle informazioni ivi contenute. Il problema è che ciò che ho avviato non è stato portato a compimento dai governi successivi. E il ritardo dell’Italia rispetto agli altri paesi aumenta! Sul sito di Italiaunica (www.italiaunica.it) ho esposto con dovizia di argomentazioni i tanti errori che meriterebbero una profonda autocritica da parte dell’on. Brunetta, e le gravi responsabilità dei governi Letta e Renzi sull’Agenda digitale.
Corrado Passera
4-Al direttore - Se il Foglio non ci fosse, bisognerebbe inventarlo. Non è uno slogan originale, ma è il mio e quanto basta. Lo leggo sin dalla fondazione, sia in versione cartacea che web. Unisco la sua lettura a un altro quotidiano che non menziono. Il passaggio dall’èra Ferrariana a quella Cerasiana non ha causato traumi di sorta. Anzi! Le faccio i complimenti, le cose vanno a gonfie vele. Ma oggi se le scrivo è per ringraziare l’Elefantino per quella sua incursione a Pompei sul giornale di stamattina. Un “paradiso di decenza e invidiabile capacità manutentiva”. Vivo in una città a pochi chilometri da Pompei. C’è una porta nell’anfiteatro che reca il suo nome. Vi si scontravano i fan dell’agro sarnese-nocerino per i vari accadimenti ludici. Oggi, da dove abito, ai piedi del monte Saro, dirimpettaio di Vesevo, ogni mattina guardo verso Pompei, contento di fare “un percorso d’amore e d’onore che spazza via milioni di parole inutili e sprezzanti sulla rovina della rovina”. Dia il mio grazie all’Elefantino e a Lei il mio “ad majora!”.
Antonio Gallo
Grazie molte. Ne approfitto per segnalare a lei e ai lettori una piccola novità. Da oggi, per i nostri abbonati, il Foglio del giorno dopo sarà disponibile il giorno prima sul nostro sito, a partire dalla mezzanotte. Consideratela, se volete, come una buona ciliegina alla fine della giornata.