EX PAPA"Io un fallito...?". I ricatti e la morte, l'ultima (pazzesca) confessione di Ratzinger
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"I ricatti, l'abbandono, il fallimento": Joseph Ratzinger vuota il sacco. Il Papa emerito si racconta.
Ex Papa
Libero, 8.9.2016
L'ex pontefice dimissionario Joseph Ratzinger parla di sé nel libro-intervista Ultime conversazioni del Corriere e nelle librerie con Garzanti. "Il governo pratico non è il mio forte e questa è certo una debolezza. Ma non riesco a vedermi come un fallito", racconta Benedetto nel volume. Su Bergoglio: "Francesco è l' uomo della riforma pratica... e ha anche l' animo per mettere mano ad azioni di carattere organizzativo". "Il testo della rinuncia l' ho scritto io. Non posso dire con precisione quando, ma al massimo due settimane prima".
L'ex Papa spiega la scelta del latino: "L' ho scritto in latino perché una cosa così importante si fa in latino. Inoltre il latino è una lingua che conosco così bene da poter scrivere in modo decoroso. Avrei potuto scriverlo anche in italiano, naturalmente, ma c' era il pericolo che facessi qualche errore".
Precisa: "Non ero ricattato. Non si è trattato di una ritirata sotto la pressione degli eventi o di una fuga per l' incapacità di farvi fronte. Nessuno ha cercato di ricattarmi. Non l'avrei nemmeno permesso. Se avessero provato a farlo non me ne sarei andato perché non bisogna lasciare quando si è sotto pressione. E non è nemmeno vero che ero deluso o cose simili. Anzi, grazie a Dio, ero nello stato d' animo pacifico di chi ha superato la difficoltà. Lo stato d' animo in cui si può passare tranquillamente il timone a chi viene dopo".
Ratzinger ammette che le riforme non sono il suo forte: "Ognuno ha il proprio carisma. Francesco è l' uomo della riforma pratica". "È evidente che la Chiesa sta abbandonando sempre più le vecchie strutture tradizionali della vita europea e quindi muta aspetto e in lei vivono nuove forme". "Non sono un fallito", ribadisce, "un mio punto debole è forse la poca risolutezza nel governare e prendere decisioni".
Sulla morte, dice: "Bisogna prepararsi alla morte. Non nel senso di compiere certi atti, ma di vivere preparandosi a superare l' ultimo esame di fronte a Dio. Ad abbandonare questo mondo e trovarsi davanti a Lui e ai santi, agli amici e ai nemici".