Prosecco, colline promosse nel registro Paesaggi rurali

Valdobbiadene e Conegliano, il Ministero certifica il rispetto dell’ambiente Il riconoscimento comporterà una maggiore tutela contro il rischio cemento

di Andrea De Polo, La Tribuna   dicembre 2015

VALDOBBIADENE. «Le colline del Prosecco sono un esempio di agricoltura sostenibile, rispettosa del paesaggio e delle sue tradizioni». Con questa motivazione, diecimila ettari di dolci pendìi fra Conegliano e Valdobbiadene, patria del Prosecco Docg e con qualche appezzamento anche di Prosecco Doc, sono stati inseriti nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali, un particolare elenco di siti esemplari dal punto di vista naturalistico istituito dal Ministero per le Politiche Agricole. La notizia è arrivata ieri dalla sede della Regione Veneto, che ha salutato con entusiasmo il nuovo riconoscimento alle colline dell’Alta Marca, premiate assieme a un altro territorio vitivinicolo molto conosciuto, quello del Soave Classico nel Veronese. «L’ingresso nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali» ha commentato ieri l’assessore regionale all’Agricoltura Giuseppe Pan «premia la capacità dei territori e delle loro imprese di preservare e difendere il legame con la terra, il rispetto per le caratteristiche naturali dell’ambiente, la tradizione viva di colture e di pratiche agricole di antica origine. I vigneti a terrazzo della Sinistra e Destra Piave, la sapiente alternanza tra vigneto, bosco e prato, così come i muretti a secco e gli antichi vitigni del Garganega e le pergole del Soavese, sono i segni evidenti di una storia che continua, che ha saputo modellare il paesaggio esaltandone valore e caratteristiche con sapienza e rispetto».

I diecimila ettari tra Conegliano e Valdobbiadene comprendono circa tremila famiglie che, secondo le motivazioni del Ministero, «coltivando le vigne e governando i boschi garantiscono la manutenzione dell’habitat, mantenendo il paesaggio pressoché integro dagli assalti dell’urbanizzazione». Cosa cambierà per i produttori? L’assessore regionale Pan ha parlato di «tutela e valorizzazione, per preservare un patrimonio di cultura e natura ereditato da secoli di lavoro paziente e intelligente dell’uomo». E con un’altra importante candidatura all’orizzonte, quella a Patrimonio dell’Umanità Unesco, tutto questo si traduce in poche ma chiare indicazioni: severa riduzione dei trattamenti con pesticidi e fitofarmaci, possibilità di nuovi vigneti sensibilmente ridotte, grande attenzione a ogni nuovo manufatto incollina. Un deciso cambio di approccio che il governatore Luca Zaia, forse già informato dell’imminente “promozione” delle colline del Prosecco, aveva annunciato ai produttori della Docg sabato mattina nel meeting annuale di Solighetto, destando molta sorpresa per la sua svolta ambientalista.

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