Vietata la preghiera dell’alpino. La Diocesi di Vittorio Veneto
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avrebbe proibito la lettura di un brano alla fine della messa al Passo San Boldo, tra Treviso e Belluno
Corriere veneto, 17 agosto 2015
VITTORIO VENETO (TREVISO) “Vietata la preghiera dell’Alpino a Messa! Pazzesco”. L’ira del segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini contro la Chiesa stavolta arriva dalla sua pagina Facebook. Nel mirino, lo scontro nato dall’episodio avvenuto sabato scorso sul passo San Boldo: durante la Messa dell’Assunta, alla presenza della sezione degli Alpini di Vittorio Veneto, il sacerdote chiamato a celebrare la cerimonia ha imposto alle Penne Nere di leggere una versione corretta della loro storica preghiera. Il passo incriminato : «Rendi forti le nostre armi contro chiunque minacci la nostra Patria, la nostra Bandiera, la nostra millenaria civiltà cristiana». Nella modifica scompariva la parola “armi”, e “contro” si trasformava in “di fronte”.
Un tentativo, secondo il prete, di cancellare i sottintesi bellici da un testo previsto in un contesto religioso. Ma la “censura” ha provocato la rivolta degli Alpini, che si sono rifiutati di leggere la nuova versione, recitandola polemicamente dopo la Messa, al di fuori della chiesa. «Ci dispiace, perché si tratta di una strumentalizzazione – commenta il presidente nazionale dell’Associazione Alpini, il trevigiano Sebastiano Favero – nella stessa preghiera si dice che le nostre armi sono fede e amore. Chi vuole polemizzare per una interpretazione rigida lo faccia pure, noi non cambiamo una virgola». Inevitabile che lo scontro finisca nel terreno della politica e renda ancora più infuocato il clima tra Lega Nord e Curia, già rovente sul tema migranti.
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