Conegliano Capofila Comuni dell’area Urbana. Una proposta politica nuova per le elezioni future Europee e Regionali ?
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Stando ai firmatari dell’accordo sembra che siano interessati i Sindaci di formazione Lega, FI e movimenti di centro vari e a Conegliano Chies-PD. Manca FDI, per ora.
6.1.2023 simofin.com redazione lettura 2’
Il problema era di creare sinergie e gestire lo sviluppo politico ed economico dei territori senza disperdere le poche risorse in tanti rivoli fra i i diversi Comuni. Eravamo attorno agli anni’80/’90 quando la Politica trevigiana parlava di una formazione di Comprensori-di Area vasta, ruotante fra i Comuni del coneglianese e del vittoriese per essere all’altezza dei nuovi tempi e del benessere futuro delle Comunità venete.
Era il 2010 che si indicava per il Veneto un dialogo per contare nell’Europa dell’est “ Una visione originale sul futuro dell’Italia e dell’Europa, la centralità dell’Adriatico tra nuove economie dell’Est Europeo” (De Michelis-Sacconi dialogo Nord Est). La battaglia per nuove vie europee è persa a favore della linea Venezia, Portogruaro Trieste. La “Unione dei Comuni” Comprensori/area Vasta invece comincia a farsi viva stando al post in social Conegliano della Monica Dan , Presidente proloco Conegliano:
“CONEGLIANO CAPOFILA DELL'AREA URBANA
Oltre 12,5 milioni di euro il valore della sinergia tra i 13 comuni dell'Area Urbana Coneglianese-Vittoriese che comprende i comuni di Conegliano, Codognè, Colle Umberto, Godega di Sant'Urbano, Pieve di Soligo, Refrontolo, San Fior, San Vendemiano, San Pietro di Feletto, Santa Lucia di Piave, Susegana, Tarzo e Vittorio Veneto.
I Sindaci riuniti nella Sede Municipale di Conegliano (comune capofila) hanno firmato il protocollo d'intesa che va ad istituire la Governance dell'Area Urbana il cui tesoretto sarà utilizzato per sviluppare progettazioni nell'ambito della mobilità sostenibile, alloggi sociali, agenda digitale, rigenerazione urbana e culturale.
E che abbia inizio il lavoro per questa sfida comune !
La Politica così assolve al proprio compito di indicazione di un progetto tutto da costruire, ha aperto una strada indicata nel tempo dalla nostra generazione. A Questa iniziativa dovrebbero affiancarsi anche i vari social e cittadini poiché anche da loro, dalla pressione che riusciranno a esercitare argomentando verso i loro Sindaci e Partiti-movimenti dipende la riuscita della iniziativa e sviluppo futuro anche di Conegliano.
Commenti
Da archivio www.simofin.com 27.4. 2012
Non c’è miglior occasione delle elezioni amministrative per cogliere le tendenze politiche e culturali, le sensibilità che si agitano in una comunità. Noi tentiamo di farlo come osservatori, lasciando le polemiche ai contendenti, leggendo i 9 programmi e rilevando ciò che, secondo noi, manca e/o si sarebbe potuto anche scrivere. Primeggiano le la problematiche amministrative senza visioni extraterritoriali, quasi feudali. Sommando le cose da fare dei 9 programmi e potendole risolvere nei prossimi 5 anni, uscirebbe una città perfetta, troppo perfetta e quindi impossibile. Ci pare che nel fare le tante proposte non si sia tenuto conto dei bilanci che sono e saranno alimentati con sempre minori risorse; non sono indicate priorità tempi di attuazione.
Ma prima vogliamo sottolineare una tendenza presente fra i candidati Sindaci di alcune liste locali o non partitiche, almeno nel senso comune: il rifiuto della democrazia rappresentativa-delegata a favore di quella “lineare” dove non ci sono capi e/o organismi dirigenti, dove in tutti si decide tutto:” l’antipolitica”; in altre il richiamo generico alla partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa senza sforzarsi di indicare gli strumenti e la possibile organizzazione istituzionale che non pesi sui tempi delle decisioni già lunghi burocraticamente. I punti -domande
1) informazione annuale sul procedere dell’attuazione del programma della maggioranza
2) l’evasione, la lotta alla, delle imposte reddituali e dei contratti affitto non registrati nonché allo stato dei controlli sull’accatastamento degli immobili
3) la considerazione, le proposte sono compatibili con le risorse finanziarie sempre minori
4) l’accenno ai temi etici e aborto della legge 40-2004 e la sua operatività
5) residenze fasulle di extra-comunitari che incentivano la clandestinità e minano l’ordine pubblico
6) partecipazione dei cittadini. Almeno i tre programmi dei candidati Zambon, Fojadelli e Bernardelli avrebbero potuto indicare nelle commissioni consigliari e riunioni di quartiere periodiche consultive e preventive alle decisioni , gli strumenti, salvo definirli poi, partecipativi o altri possibili
7) una maggior presa in considerazione della situazione occupazionale del territorio dove un eventuale dismissione o riduzione del personale della Zanussi di Susegana provocherebbe non pochi problemi sociali. E’ l’impresa, in generale, che crea occupazione e non andare contro di essa
Da archivio www.simofin.com 27.4. 2012
Non c’è miglior occasione delle elezioni amministrative per cogliere le tendenze politiche e culturali, le sensibilità che si agitano in una comunità. Noi tentiamo di farlo come osservatori, lasciando le polemiche ai contendenti, leggendo i 9 programmi e rilevando ciò che, secondo noi, manca e/o si sarebbe potuto anche scrivere. Primeggiano le la problematiche amministrative senza visioni extraterritoriali, quasi feudali. Sommando le cose da fare dei 9 programmi e potendole risolvere nei prossimi 5 anni, uscirebbe una città perfetta, troppo perfetta e quindi impossibile. Ci pare che nel fare le tante proposte non si sia tenuto conto dei bilanci che sono e saranno alimentati con sempre minori risorse; non sono indicate priorità tempi di attuazione.
Ma prima vogliamo sottolineare una tendenza presente fra i candidati Sindaci di alcune liste locali o non partitiche, almeno nel senso comune: il rifiuto della democrazia rappresentativa-delegata a favore di quella “lineare” dove non ci sono capi e/o organismi dirigenti, dove in tutti si decide tutto:” l’antipolitica”; in altre il richiamo generico alla partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa senza sforzarsi di indicare gli strumenti e la possibile organizzazione istituzionale che non pesi sui tempi delle decisioni già lunghi burocraticamente. I punti -domande
1) informazione annuale sul procedere dell’attuazione del programma della maggioranza
2) l’evasione, la lotta alla, delle imposte reddituali e dei contratti affitto non registrati nonché allo stato dei controlli sull’accatastamento degli immobili
3) la considerazione, le proposte sono compatibili con le risorse finanziarie sempre minori
4) l’accenno ai temi etici e aborto della legge 40-2004 e la sua operatività
5) residenze fasulle di extra-comunitari che incentivano la clandestinità e minano l’ordine pubblico
6) partecipazione dei cittadini. Almeno i tre programmi dei candidati Zambon, Fojadelli e Bernardelli avrebbero potuto indicare nelle commissioni consigliari e riunioni di quartiere periodiche consultive e preventive alle decisioni , gli strumenti, salvo definirli poi, partecipativi o altri possibili
7) una maggior presa in considerazione della situazione occupazionale del territorio dove un eventuale dismissione o riduzione del personale della Zanussi di Susegana provocherebbe non pochi problemi sociali. E’ l’impresa, in generale, che crea occupazione e non andare contro di essa
Da archivio www.simofin.com 27.4. 2012
Non c’è miglior occasione delle elezioni amministrative per cogliere le tendenze politiche e culturali, le sensibilità che si agitano in una comunità. Noi tentiamo di farlo come osservatori, lasciando le polemiche ai contendenti, leggendo i 9 programmi e rilevando ciò che, secondo noi, manca e/o si sarebbe potuto anche scrivere. Primeggiano le la problematiche amministrative senza visioni extraterritoriali, quasi feudali. Sommando le cose da fare dei 9 programmi e potendole risolvere nei prossimi 5 anni, uscirebbe una città perfetta, troppo perfetta e quindi impossibile. Ci pare che nel fare le tante proposte non si sia tenuto conto dei bilanci che sono e saranno alimentati con sempre minori risorse; non sono indicate priorità tempi di attuazione.
Ma prima vogliamo sottolineare una tendenza presente fra i candidati Sindaci di alcune liste locali o non partitiche, almeno nel senso comune: il rifiuto della democrazia rappresentativa-delegata a favore di quella “lineare” dove non ci sono capi e/o organismi dirigenti, dove in tutti si decide tutto:” l’antipolitica”; in altre il richiamo generico alla partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa senza sforzarsi di indicare gli strumenti e la possibile organizzazione istituzionale che non pesi sui tempi delle decisioni già lunghi burocraticamente. I punti -domande
1) informazione annuale sul procedere dell’attuazione del programma della maggioranza
2) l’evasione, la lotta alla, delle imposte reddituali e dei contratti affitto non registrati nonché allo stato dei controlli sull’accatastamento degli immobili
3) la considerazione, le proposte sono compatibili con le risorse finanziarie sempre minori
4) l’accenno ai temi etici e aborto della legge 40-2004 e la sua operatività
5) residenze fasulle di extra-comunitari che incentivano la clandestinità e minano l’ordine pubblico
6) partecipazione dei cittadini. Almeno i tre programmi dei candidati Zambon, Fojadelli e Bernardelli avrebbero potuto indicare nelle commissioni consigliari e riunioni di quartiere periodiche consultive e preventive alle decisioni , gli strumenti, salvo definirli poi, partecipativi o altri possibili
7) una maggior presa in considerazione della situazione occupazionale del territorio dove un eventuale dismissione o riduzione del personale della Zanussi di Susegana provocherebbe non pochi problemi sociali. E’ l’impresa, in generale, che crea occupazione e non andare contro di essa
Da archivio www.simofin.com 27.4. 2012
Non c’è miglior occasione delle elezioni amministrative per cogliere le tendenze politiche e culturali, le sensibilità che si agitano in una comunità. Noi tentiamo di farlo come osservatori, lasciando le polemiche ai contendenti, leggendo i 9 programmi e rilevando ciò che, secondo noi, manca e/o si sarebbe potuto anche scrivere. Primeggiano le la problematiche amministrative senza visioni extraterritoriali, quasi feudali. Sommando le cose da fare dei 9 programmi e potendole risolvere nei prossimi 5 anni, uscirebbe una città perfetta, troppo perfetta e quindi impossibile. Ci pare che nel fare le tante proposte non si sia tenuto conto dei bilanci che sono e saranno alimentati con sempre minori risorse; non sono indicate priorità tempi di attuazione.
Ma prima vogliamo sottolineare una tendenza presente fra i candidati Sindaci di alcune liste locali o non partitiche, almeno nel senso comune: il rifiuto della democrazia rappresentativa-delegata a favore di quella “lineare” dove non ci sono capi e/o organismi dirigenti, dove in tutti si decide tutto:” l’antipolitica”; in altre il richiamo generico alla partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa senza sforzarsi di indicare gli strumenti e la possibile organizzazione istituzionale che non pesi sui tempi delle decisioni già lunghi burocraticamente. I punti -domande
1) informazione annuale sul procedere dell’attuazione del programma della maggioranza
2) l’evasione, la lotta alla, delle imposte reddituali e dei contratti affitto non registrati nonché allo stato dei controlli sull’accatastamento degli immobili
3) la considerazione, le proposte sono compatibili con le risorse finanziarie sempre minori
4) l’accenno ai temi etici e aborto della legge 40-2004 e la sua operatività
5) residenze fasulle di extra-comunitari che incentivano la clandestinità e minano l’ordine pubblico
6) partecipazione dei cittadini. Almeno i tre programmi dei candidati Zambon, Fojadelli e Bernardelli avrebbero potuto indicare nelle commissioni consigliari e riunioni di quartiere periodiche consultive e preventive alle decisioni , gli strumenti, salvo definirli poi, partecipativi o altri possibili
7) una maggior presa in considerazione della situazione occupazionale del territorio dove un eventuale dismissione o riduzione del personale della Zanussi di Susegana provocherebbe non pochi problemi sociali. E’ l’impresa, in generale, che crea occupazione e non andare contro di essa
Bravo e tempista il Sindaco Chies che fa funzionare la Politica su un problema che da oltre 15 anni tiene in sospeso la sistemazione del Centro storico e non solo. Assenti i cittadini sull’argomento e Partiti, mi pare, e poco interesse-pressione dei social. L'argomento sarà il principe nel confronto alle elezioni Regionali e Europee prox.
redazione simofin
CW
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