Produttori vino in assemblea. A Pieve di Soligo. Rappresentanze Consorzio, maggioranza e giovani della Docg sull’esito dell’assemblea
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“L’interesse di pochi non può prevalere su quello di tutti” E’ vero poi che il 52 percento dei voti è stato totalizzato solo da una decina di aziende, mentre il restante 41 da più di 150.
DI FRANCESCO PASTRO 15.4.2021 Foto: archivio Qdpnews.it#Qdpnews.it
L’assemblea del Consorzio del Conegliano Valdobbiadene Docg con la maggioranza del 52% dei voti, ha, segnato di fatto il rinvio dell’elezione del Cda e un nuovo chiarimento al Ministero sulla questione delle rappresentanze.
Il risultato partorito dall’assemblea porta con sé aspre critiche da parte della maggioranza e non solo: il risultato non rispecchierebbe il territorio del Docg in termini di voti, e inoltre avrebbe il fine ultimo di temporeggiare alla ricerca di forzature nel Ministero per assecondare interessi delle “big”, ovvero delle cantine sociali.
“Per noi è in realtà una vittoria, ora si è visto di cosa sono capaci – afferma Francesco Drusian, della maggioranza – noi insieme a Assindustria e ad altre associazioni di categoria siamo arrivati al 41%, è gusto che tutti quanti si rendano conto di come viene gestito il territorio, non è giusto che 3 cantine sociali decidano per tutto il consorzio, tutti i piccoli produttori devono essere rispettati”.
“Dobbiamo partire da una base comune, cioè lo statuto come equa rappresentanza del territorio, tengo a ribadire che non è possibile che le cantine sociali usufruiscano dei voti dei propri associati portandoli in assemblea – continua Drusian – Le cantine sociali e qualche affiliato, vogliono avere il prodotto e un territorio che non gli appartiene. Mio nonno ha iniziato con una pala e un piccone per costruire questo territorio che ora è patrimonio Unesco”.
Parole di ragguardo sono arrivate anche dai volti nuovi, dai giovani imprenditori della docg: “È impensabile che pochi decidano il destino di tutti, soprattutto di noi giovani, i tanto blasonati giovani di cui tutti amano riempirsi la bocca nei comizi… parole che finora si sono sempre rivelate vuote e prime di significato – spiegano Enrico Bortoluzzi, Edoardo Buso, Luigi Stramare, Mirco Balliana, Nicola Geronazzo – Siamo qui per dire a nome di tutti i giovani e le giovani del distretto che a queste condizioni non ci stiamo, e ci batteremo in maniera energica, determinata e unita affinché il nostro futuro non venga spazzato via in nome di effimeri numeri o desiderio di accentramento di poteri. Molte domande vorrebbero risposte in questo momento, ma soprattutto: perchè si è voluto rinviare la votazione del Cda? Ci piacerebbe avere una risposta nero su bianco”.
“Una soluzione che noi, ovvero la maggioranza, definiti “i ribelli”, non possiamo accettare, è incredibile che la maggioranza venga etichettata così da un sistema che vuole prendere solo tempo per esercitare nuovamente pressione sul Ministero per ottenere il risultato voluto – spiega Loris Dall’Acqua di Col Vetoraz – è da settembre che assistiamo a queste operazioni. Il Cda è stato eletto per decidere, non per farsi impugnare le decisioni dell’assemblea”.
Anche il consigliere regionale Tommaso Razzolini è intervenuto sul nuovo rinvio delle elezioni per il rinnovo del Consiglio di amministrazione del Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Docg.
“L’ennesima fumata nera – commenta Razzolini – si traduce nell’ennesima opportunità persa per ridare stabilità a una denominazione che da un anno si trova nel limbo: il malcontento emerso a fine assemblea ne è la palese dimostrazione”.
“Le percentuali di voto hanno senz’altro influenzato il rinvio – aggiunge il consigliere regionale . con la strategia di prendere tempo per cambiare i pesi all’interno del Cda in favore delle grandi aziende, le stesse che strizzano l’occhio al Consorzio unico tra Doc e Docg. Il parere dei giuristi in merito alla composizione del Cda era già noto, il rinvio quindi non è comprensibile. E’ vero poi che il 52 percento dei voti è stato totalizzato solo da una decina di aziende, mentre il restante 41 da più di 150. Questo evidenzia come l’identità del Consorzio Docg sia composta da un mosaico di piccole e medie aziende che rappresentano la tradizione e l’unicità di un territorio, quello dell’area storica di produzione, oggi riconosciuto quale paesaggio Patrimonio dell’umanità”.