Electrolux, rabbia e paura a Susegana: «Ora boicottiamo l’Ikea»

A rischio la soglia sopravvivenza dello stabilimento di Susegana decisa nel 2014. I lavoratori sul web contro il colosso dei mobili: «Non compriamo i loro prodotti»

di Francesco Dal Mas 9 dicembre 2017 WWW.latribuna.it

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SUSEGANA. Ben centomila frigoriferi in meno, a Susegana, il prossimo anno, per il giro di spalle di Ikea, che è ritornata dalla Whirlpool. Ma rischia grosso anche la multinazionale svedese dell’arredo: i lavoratori di Susegana, ma non solo, si stanno arrabbiando e affidano ai social dei post che invitano ad evitare acquisti nei centri commerciali del gruppo.

Un’azione di protesta, peraltro, già annunciata a seguito del licenziamento in Ikea di madri con problemi di assistenza familiare. Susegana, in effetti, rischia grosso: la produzione del 2018, anziché piazzarsi a quota 850mila frigo, scenderà a 750 mila. L’Ikea, infatti, ha deciso di farsi fare i frigo da incasso dalla più diretta concorrente del ‘gigante del freddo’, la Whirpool. Si tratta di pezzi da incasso, quelli appunto commercializzati con tanto successo dal gruppo svedese.

D’altra parte, lo scontro commerciale tra Electrolux e Whirlpool, che vede Ikea tra i protagonisti, è la rappresentazione plastica, più emblematica, di una partita con molti attori di primaria importanza che si confrontano sui mercati. In questi mesi a cercare di erodere quote di mercato in Europa ai due colossi, con politiche aggressive sia sull'innovazione di prodotto che sui prezzi, si sono riaffacciate oltre alla Europea Bosch, la turca Elko, la cinese Haier.

La ripresa economica del vecchio continente ha riacceso gli appetiti. Una guerra commerciale che Electrolux pensa di affrontare con un nuovo salto tecnologico di processo e di prodotto. Salto che necessità di importanti investimenti. In questo senso è andato l'annuncio nell'ultimo Comitato Aziendale Europeo (CAE) della multinazionale svedese dell'8-10 novembre 2017, dove siedono rappresentanti dei lavoratori degli stabilimenti di tutta Europa e i vertici del gruppo Electrolux.

In questo vertice si è parlato di un piano di investimenti da oltre 700 milioni di euro, di cui però ancora non è stata definita la allocazione strategica negli stabilimenti europei. Una partita molto importante, anche per Susegana, dove Electrolux ha il suo centro mondiale di ricerca e sviluppo del frigorifero, in quanto si gioca la prospettiva futura degli stabilimenti e dei relativi impatti sociali, industriali e tecnologici. Una partita sulla quale le Istituzioni ai vari livelli possono avere un ruolo rilevante – come constatano i sindacati - nei rapporti con la multinazionale. Nell’accordo del 2014 per il superamento dell’allora crisi si era infatti stabilito che la soglia di sopravvivenza del sito di Susegana dovessero essere gli 850mila pezzi l’anno.

Commento

Fiore. Se questa è la risposta dei dipendenti a una scelta libera dell’Ikea determinata da prezzi e qualità  più convenienti, siamo arrivati alla frutta. I Sindacati debbono finirla di contestare strumentalmente l’Azienda e considerare che il mercato non funziona con i ricatti. Sono anni ormai che lo stabilimento lavora con sopra la spada di Damocle . Se qui non si produce  si va in altri Paesi. Se electrolux ha ila piano B questo non esiste per i lavoratori chè l’alternativa, è perdere il lavoro. Ristabilire quindi sensate relazioni industriali con la Direzione e non boicottarla. Almeno che non si pensi di creare per fini elettorali,  una Ilva veneta. 

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