Conflitto di interessi, Sisto (FI) si dimette da relatore
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"Ieri il collega Sisto - spiega in conferenza stampa il capogruppo, Renato Brunetta - si è dimesso da correlatore del provvedimento sul conflitto di interessi, dopo una serie di provocazione da parte del correlatore del Pd
ItaliaOggi, 16.2.2016
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Il PD ha rifiutato qualsiasi impostazione migliorativa della proposta di legge in questione, preferendo la convergenza sostanziale, formale, culturale, ideologica, con il Movimento 5 Stelle piuttosto che una collaborazione a 360 gradi con il Parlamento". "La vulgata - insiste - è che non esista una legge sul conflitto di interessi: è una banalità, una stupidità. La legge esiste, noi abbiamo oggi in Italia una normativa sul conflitto di interessi dal 2004 quindi da 12 anni, che è la legge Frattini. L'ha fatta il governo Berlusconi. Che adesso la sinistra voglia fare manutenzione, riscrivere, ridefinire, noi siamo perfettamente d'accordo, non ci siamo mai opposti. Cosa diversa però è di fatto far saltare il ruolo del Parlamento e mettere in discussione almeno tre articoli della Costituzione. Il 51, che disciplina l'accesso alle cariche pubbliche, il 41 che tutela la libera iniziativa economica privata, il 42 che riconosce la proprietà privata".
"Se passasse, se passerà questa nuova normativa, potranno accedere alle cariche pubbliche e alle cariche di governo - prosegue Brunetta - solamente i nullafacenti o quasi. Solamente i simil grillini, lo dico con tutto il rispetto che si meritano come dicono i gesuiti, vale a dire chi non ha fatto nulla nella vita. Perché se facciamo l'elenco, la casistica dei combinati disposti previsti dalla normativa oggi in discussione, ci saranno barriere previe e barriere postume per quanto riguarda i tre articoli della Costituzione citati, l'accesso alle cariche pubbliche, l'iniziativa privata, la tutela della attività privata che impediranno a chiunque abbia fatto o intenda fare qualcosa di accedere alle cariche pubbliche". "Ribadiamo: noi siamo favorevolissimi a una revisione, manutenzione, aggiornamento della normativa sul conflitto di interessi, però - dice - abbiamo a cuore la democrazia parlamentare. Se passasse questa legge assieme ad altre, pensiamo al finanziamento pubblico ai partiti, pensiamo alla regolazione degli stessi partiti o alla regolazione dei sindacati, ne verrebbe una deriva autoritaria, populista, demagogica, assolutamente insopportabile".
Il relatore del Partito democratico, racconta Sisto, ha dato "parere contrario ad un emendamento accantonato di Forza Italia senza concordarlo con me che ero l'altro, il suo correlatore", dunque "c'è la necessità di difendere l'onorabilità del nostro partito e del nostro gruppo". Questa, prosegue, "è una legge che mortifica i saperi, intimidisce i doveri e premia soltanto determinate categorie, coloro che non hanno né un passato né un presente e probabilmente neanche un futuro. Credo che questo non sia il modo di selezionare la classe politica, una selezione innaturale, una polizia etnica della politica a scopo ideologico e socio-economico". "Forza Italia difende le imprese, che sono fortemente penalizzate da questa legge, gli imprenditori sostanzialmente saranno dissuasi dal fare politica e questo non è il Paese che ci piace.
Questo è un Paese che si regge sulle imprese, le imprese non possono rimanere lontano dalla politica per scelte del Pd e del Cinque stelle, un asse sempre più preoccupante, dalla Cirinnà in poi", conclude Sisto.
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Frà e sorrete. Pur di far passare per partito preso, la legge Cirinna e le adozioni, il PD si piega al moralismo del M5S e vota una nuova legge sul conflitto di interessi. Sempre èiù in basso.