Grecia, Visco (Pd): dire da che parte si sta. La crisi greca scuote ovviamente anche la politica greca.
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Inevitabile. "Sulla questione della Grecia è giunto il momento di dire da che parte si sta.
L'accanimento di diciotto stati contro uno in sede di Ecofin è allucinante ed è il segno di un arroccamento irresponsabile", dichiara Vincenzo Visco del Pd. "Aspettare due settimane per verificare i risultati di un referendum che in base ai sondaggi dovrebbe fornire un risultato favorevole ai sì, era una scelta doverosa e scontata che non si è voluto fare per puro spirito ritorsivo”. "Se c'erano dei dubbi si sono dissolti: chi vuole la fine dell'Europa politica e solidale è il rigorismo senza morale, è l'egoismo delle nazioni forti o che si ritengono tali, è l'idea che il cinismo di vincoli e parametri possa calpestare la dignita' delle persone"è quanto scrive Gianni Cuperlo, esponente della sinistra Pd, sul suo profilo facebook. "Penso che il nostro governo, in un passaggio così drammatico, non può limitarsi a rassicurare gli italiani sui rischi di contagio in caso di uscita della Grecia dall'euro, e tanto meno il problema è fare il tifo per un esito anziché l'altro del referendum indetto per domenica prossima", aggiunge Cuperlo. "Questo è il momento in cui il governo italiano dovrebbe assumere una iniziativa per convincere Bruxelles a riaprire la trattativa con una proposta che tenga conto delle reali condizioni del popolo greco".
"In questo momento l'unica cosa che ha fatto il primo ministro greco è chiedere ai cittadini greci se accettare o meno la proposta che viene dalla cosiddetta Troika, cioè da coloro che dovrebbero fare questo prestito alla Grecia per cercare di affrontare le prossime spese del bilancio greco. È una scelta democratica perché coinvolgerà non solo le casse dello Stato, ma anche una serie di azioni che riguardano le pensioni e gli stipendi", sostiene, invece, Luigi Di Maio, Movimento 5 Stelle, vicepresidente della Camera, intervenuto questa mattina ai microfoni di Rtl 102.5, a proposito della situazione greca.
Per il presidente del gruppo Misto alla Camera, Pino Pisicchio, "nella vicenda greca si scontrano due pregiudizi ideologici: quello dell'Europa dei contabili, che crede di poter imporre lo stile teutonico a tutti, e quello del governo greco, che mostra di non comprendere che in una comunità internazionale non si può imporre la propria ideologia. L'epilogo purtroppo rischia di essere devastante. L'Europa faccia il possibile per evitare l'uscita della Grecia, anche per non dare forza a tentazioni che serpeggiano in più di un paese". Diversi invece gli obiettivi nel mirino di Scelta civica. "Borsa chiusa, file ai bancomat, prelievi agli sportelli limitati a 60 euro, capitali in fuga, svariati miliardi di euro bruciati. Questa è la Grecia oggi. Questo è il magico mondo immaginato per gli italiani da Beppe Grillo e Matteo Salvini. Benvenuti", afferma il deputato di Scelta Civica Gianfranco Librandi.
Reazioni anche da Forza Italia, che invita a non cedere alla demagogia. "Le code agli sportelli e le banche
chiuse in Grecia spiegano oggi a tutti quelli che parlano sempre di uscita dall'euro e cambio di moneta con estrema leggerezza cosa significhi davvero lasciare la moneta unica. Ciò non vuol dire che questa Europa così come è funzioni, anzi. Noi di Forza Italia per primi anni fa con il governo Berlusconi ci mettemmo contro le posizioni tedesche che predicavano già allora un'austerità eccessiva e dannosa per le economie europee", ha detto Alessandro Cattaneo, membro del Comitato di Presidenza di Forza Italia e responsabile Formazione del partito, intervenendo a Rai News 24.
"Tuttavia queste ore drammatiche per Atene devono insegnare ai politici italiani ad essere meno populisti e più seri quando parlano di politica monetaria ed abbandono dell'euro", conclude. La vede diversamente il leader della Lega nord Matteo Salvini. "I media cercheranno di riempirci di paure, di timori e di palle. Forse è iniziata nuova era. Forse grazie alla piccola Grecia un po' di speranza torna ad affacciarsi", ha dichiarato intervistato da Radio Padania Libera. "Dobbiamo prendere un voto più degli altri - ha aggiunto Salvini - per liberarci da questa gabbia".
"È un momento difficile ed è anche difficile capire un referendum indetto in così pochi giorni. Credo che ci sia un comune sentire che la Grecia non esca dall'euro", è il commento di Giuseppe Sala, Commissario Unico di Expo 2015, a margine del convegno "Mercati e innovazione nella filiera agroalimentare", parlando della crisi greca. "Ci auguriamo che la Grecia resti in Europa", ha concluso.
Italia Oggi 29.6.2016
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