Lettere al Direttore Il Foglio 10.6.2015
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La Cdp diventa fondo sovrano. Migranti e federalismo ciao ciao
1-Al direttore - Proprio in nome della necessità per Renzi,
dalla Ciliegia spesso giustamente evidenziata, di realizzare le riforme istituzionali, non sarebbe il caso, ora che sembra imminente la decisione dell’avvicendamento dei vertici della Cassa depositi e prestiti, di cogliere l’occasione per una piccola-grande riforma: la definizione, cioè, del mandato della Cdp? Da circa tredici anni la missione della Cassa viene decisa “a fattispecie progressive”. Quando vi è una funzione delicata che non si sa a chi fare svolgere, viene chiamata in ballo la Cassa depositi e prestiti, che è diventata un “ircocervo”. Svolge, altresì, effettive funzioni bancarie, ma è riconosciuta solo come intermediario finanziario non bancario. L’equivoco sull’identità legittima il ritornello sulla Cassa quale nuovo Iri o, a volte, quale risorta Gepi, sia pure in condizioni diverse. E’ molto probabile che, se si chiede a un esponente del governo cosa sia la Cassa, difficilmente saprà rispondere. Vogliamo allora fare ordine in questo delicato comparto o basta accontentarsi del fatto che la Cdp è fuori dal perimetro del debito pubblico e allora può svolgere una confusa e alla lunga insostenibile funzione di jolly? Si continua con le sostituzioni e i rinnovi di cariche sullo stile della Prima Repubblica solo in parte riformato? Quel metodo non andrebbe “in toto” rottamato? Con i più cordiali saluti.
Angelo De Mattia
Difficile risponderle. Più facile immaginare il ruolo che avrà la Cassa depositi e presititi del futuro. A naso la metterei così: diventerà una sorta di fondo sovrano del renzismo. E non c’è dubbio che se questa dovesse essere l’inclinazione il dirigismo creativo di Renzi ne potrebbe trarre un qualche beneficio. Vedremo.
2-Al direttore - La Conferenza episcopale italiana, all’epoca di Ruini, parlava a una voce. Oggi la voce è quella di monsignor Galantino: frasi lunghe, contorte, inafferrabili. Soprattutto è evidente una diarchia: da una parte Bagnasco, il presidente, dall’altra Galantino, il segretario. Il quale, come è chiaro anche dal vostro articolo sul Family day del 20 giugno, comanda. E ha dato ordini precisi: ad Avvenire, quotidiano della Cei, di dare il minimo spazio all’avvenimento del 20 giugno. Galantino non vuole disturbare Renzi, nel momento in cui il premier, attraverso il ddl Cirinnà, che introduce di fatto l’utero in affitto, vuole dare alla sinistra un contentino. Così un cattolico, per sapere cosa accade nella chiesa e cosa pensa Bagnasco, deve leggere il Foglio e cestinare Avvenire.
Filippo Sassudelli
3-Al direttore - Il succo è che i sindaci lombardi non devono più accogliere i profughi, se no ci sarà una forte riduzione dei trasferimenti regionali. In soldoni: meno quattrini. Roberto Maroni ha le idee chiare. Per disincentivare i comuni a ospitare i profughi, il governatore della Lombardia non è andato per il sottile. D’altra parte, una decisione andava presa. E l’ex segretario della Lega ha fatto da cassa di risonanza alle migliaia di persone stanche di assistere a una gestione di fondi che penalizza fortemente i locali. La percezione è che la solidarietà sia come la pazienza: ha un limite. Ed è su questo limite, i cui confini sono elastici, che il governo cerca una soluzione. Roberto Maroni ne ha trovata una.
Fabio Sicari
4-Al direttore - Quando Maroni chiedeva la distribuzione equa degli immigrati non stava affrontando la stessa invasione di oggi. Siccome il governo non sta proponendo nulla per fermare l’invasione, anzi si fanno politiche che l’alimentano, allora Maroni passa dalla parte della ragione. Non si possono accogliere immigrati all’infinito. E’ chiaro come concetto? Io per altro non sono neanche del nord, anzi, sono proprio siciliana e vorrei che un Maroni che dicesse basta ci fosse anche qui. Ma è mai possibile che la mia città, che fino a 10 anni fa era città allegra vissuta dai giovani anche la notte, sia diventata una città deserta con il coprifuoco e che la microcriminalità sia diventata incontenibile? Ma la volete finire con questo buonismo becero? Siamo stanchi! Ma volete arrivare proprio alla guerra civile?
Ottavia Rizzo
Se non siamo in grado di far rispettare in Italia quei minimi princìpi residuali di federalismo (federalismo, ha presente Maroni?) come possiamo pensare di chiedere poi all’Europa di ripartire tra gli stati i migranti che arrivano sulle nostre coste? Pensarci, please.