Il piano di Raffaele Fitto e Angelino Alfano per far fuori Silvio Berlusconi e Forza Italia.

Cosa cambia in Parlamento. La Puglia, la Campania e il Veneto per dare vita alla "Cosa bianca". E' il progetto nemmeno più tanto segreto di Raffaele Fitto ed Angelino Alfano,

sempre più vicini e possibili alleati in quello che dovrebbe diventare una sorta di "Ppe italiano". Senza, ovviamente, Forza Italia e Silvio Berlusconi. Alfano e Ncd lo strappo, poco redditizio, l'hanno già fatto nel novembre 2013 e nonostante alcuni tentativi di riavvicinamento (soprattutto locali, in occasione delle elezioni amministrative) a livello strategico sembrano ancora più vicine a Matteo Renzi che al Cav. Fitto ci sta pensando e forse la rottura definitiva con Palazzo Grazioli arriverà nelle prossime ore.

La sfida in Puglia - L'ex governatore della Puglia e ministro per gli Affari regionali guida la fronda dei dissidenti azzurri, da tempo in guerra aperta con il "cerchio magico" berlusconiano che vede in Maria Rosaria Rossi e Giovanni Toti i due esponenti più in vista. In ballo c'è la candidatura dello sfidante del dem Michele Emiliano, favoritissimo. Fitto sostiene Francesco Schittulli, che correrà senza avere dalla sua il logo di Forza Italia. Senza simbolo e, probabilmente, senza appoggio. Fitto, infatti, ha chiesto ai vertici di partito di avere garantiti in lista i posti per i suoi fedelissimi in Puglia e, soprattutto, di avere come referente nazionale non la Rossi ma Altero Matteoli. Due condizioni che Forza Italia sembra non volergli concedere. Anzi, secondo le indiscrezioni di Repubblica, si potrebbe arrivare addirittura a una terza candidatura, questa sì ufficiale targata Forza Italia, per battere l'uomo di Fitto e stroncare sul nascere le velleità dei ribelli. "Saremo in corsa comunque coi nostri uomini in Puglia - ha spiegato Toti -, anche con Matteo Salvini che non vede l'ora di misurarsi al Sud con la sua lista. E a quel punto mi sembra difficile che Giorgia Meloni possa stare altrove".

I conti in Parlamento - La Puglia diventerebbe così il laboratorio dei due blocchi a destra, sia in chiave regionali sia in Parlamento: da una parte Berlusconi, Salvini e la Meloni (tutti all'opposizione di Renzi), dall'altra Alfano, gli ex leghisti vicino a Flavio Tosi, i centristi e, appunto, i transfughi di Forza Italia che potrebbero sostenere i candidati alfaniani anche in Campania e in Veneto. Certo, il paradosso è che Fitto e i suoi fino a qualche mese fa erano i "falchi" contrari al Nazareno e ora si ritroverebbero vicino ai governisti Alfano, Casini & co. E' la politica italiana, bellezza. E già si fanno i conti tra Camera e Senato: Ncd, Udc e centristi hanno una settantina di onorevoli, Tosi ne ha sei, Fitto potrebbe arrivare a trenta. E poi ci sono gli altri forzisti delusi riuniti intorno a Denis Verdini: la scissione è improbabile, ma il filo-renzismo del fiorentino è notorio e non si sa mai.

Libero, 10.4.2015

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