D'Alema-Woodcock, il circo mediatico giudiziario
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spiegato in un tweet. Nemmeno indagato
di Redazione | 30 Marzo 2015 ore 18:43 Foglio
In una delle intercettazioni agli atti dell’inchiesta che ha portato oggi all’arresto del sindaco di Ischia, un indagato, il dirigente di una cooperativa rossa, cita Massimo D’Alema e spiega l’ovvio: le coperative sono legate al centrosinistra e dunque finanziano direttamente e indirettamente il loro partito, i dirigenti e le loro fondazioni. Nel caso specifico si parla della fondazione Italiani Europei di Massimo D’Alema. Ecco. D’Alema non è nemmeno indagato. Ma oggi quasi tutti i siti internet scrivono la frase totemica dello sputtanamento: “Scandalo coop rosse, spunta D’Alema”. E il Twitter del quotidiano torinese La Stampa, come potete vedere dalla foto, raggiunge il climax: “Spunta il nome di D’Alema e del Clan dei Casalesi”. I camorristi e l’ex presidente del Consiglio (nemmeno indagato).
Cat. Giustizia