Russia metodo territori invasi per imporsi. Scuola stop cellulari e 6 in condotta.
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Calenda: “Schlein venga in Ucraina e dimostri che il Pd non ha abdicato anche ai valori della Resistenza”
27.8.2025 opact da articoli de ilfoglio.it simofin.com lettura2’
metodo russo Russificazione o rapimento. Il piano di Mosca nei territori invasi
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L'intervista “L'accordo Giani-M5s? Da non credere”. Parlano Petretto e Nannicini
I due economisti toscani di area dem contro l'intesa tra il Pd e il partito di Conte: "Europeismo e riformismo sacrificati sull'altare del campo largo"… estratto Gianluca De Rosa ilfoglio.it
- Stop ai cellulari e condotta come materia. Le novità a scuola, spiegate dal capo dei presidi
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Bandiera Bianca
Con il divieto di usare il telefono a scuola la destra tradisce se stessa
Si invoca il rispetto delle regole e l’efficacia didattica, ma si colpiscono due pilastri della cultura di destra: la proprietà individuale e la libertà di scelta. È davvero educativo sottrarre agli studenti la responsabilità, in nome del controllo? … estratto Antonio Gurrado ilfoglio.it
Il Nobel per la pace a Zelensky, ora C'è un pd ucraino
Il Nobel a Zelensky? Schlein tace, ma nel Pd c'è chi dice sì
Da Gentiloni a Picierno, in molti nel Partito democratico sottoscrivono l'idea del Nobel per la Pace a Zelensky lanciata dal Foglio. Manca solo la segretaria… Ginevra Leganza ilfoglio.it
-tutti a kyiv Calenda: “Schlein venga in Ucraina e dimostri che il Pd non ha abdicato anche ai valori della Resistenza”
27 ago 2025
Un gesto simbolico, ma soprattutto politico. E l’occasione, dice il segretario di Azione, per i leader del centrosinistra di dissipare ogni ambiguità accumulata negli ultimi due anni sulla guerra di aggressione russa. “A Conte non serve rivolgere l’invito, perché so già come la pensa”
“Sono assolutamente d’accordo, bisogna lavorare perché sia attribuito il premio Nobel a Zelensky. Ma non solo. Faccio una proposta chiara e diretta a Elly Schlein, Matteo Renzi, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli: andiamo tutti insieme in Ucraina”. Dice così Carlo Calenda, leader di Azione, parlando con il Foglio.
L’occasione, dice, non è soltanto un viaggio, ma la possibilità di dissipare ogni ambiguità accumulata negli ultimi due anni sulla guerra di aggressione russa. “Siccome io ho comunque in programma ogni anno di tornare in Ucraina, allora dico ai leader del centrosinistra di venire anche loro. Di andarci tutti insieme. E in particolare mi rivolgo a Schlein. Perché così potrà far vedere e dimostrare che il Partito democratico non ha abdicato ai propri valori a un tale livello da disconoscere anche quelli della Resistenza. Che oggi è la resistenza di Kyiv”.
Un viaggio comune, un gesto simbolico, ma soprattutto politico. Perché, dice Calenda, la solidarietà non deve essere un atto astratto, ma un impegno visibile. “Per rendere tangibile una solidarietà che sia anche fisica, innegabile, fortissima”. Il messaggio è netto: la sfida a Putin e la difesa di Kyiv non sono soltanto una questione geopolitica, ma toccano la radice stessa dei valori democratici della sinistra italiana ed europea. Un banco di prova, avverte Calenda, che non può più essere eluso.
Nell’invito non manca però una distinzione. “A Giuseppe Conte non serve rivolgere l’invito, perché so già come la pensa”. E’ una puntualizzazione che suona come una provocazione: a differenza del Pd e di Elly Schlein, almeno Conte non è ambiguo.


