Autonomia differenziata: via libera della Cassazione al referendum per l’abrogazione totale della legge

I giudici della Corte di Cassazione hanno dato il via libera al quesito proposto dai comitati. La parola definitiva torna alla Corte Costituzionale

12.12.2024 redazione firstonline.info lettura2’

che a gennaio si esprimerà sull’ammissibilità

Autonomia differenziata: via libera della Cassazione al referendum per l’abrogazione totale della legge

La Cassazione ha dato il via libera al referendum per l’abrogazione totale della legge sull’autonomia differenziata. La legge infatti è stata considerata ancora vivente, nonostante il pesante intervento demolitorio dei giudici della Consulta. Secondo l’Ufficio centrale della Suprema Corte, dunque, è legittima la richiesta di abrogazione.

La parola definitiva passa ora alla Corte Costituzionale che lo scorso novembre aveva già dichiarato “illegittime” specifiche disposizioni dello stesso testo legislativo e che tornerà a riunirsi nel mese di gennaio per esprimersi sull’ammissibilità. Solo in caso di ulteriore via libera, il governo e il presidente della Repubblica potranno indire il referendum, che dovrà svolgersi nel caso tra il 15 aprile e il 15 giugno del 2025.

L’ordinanza della Corte di Cassazione

Il quesito di abrogazione totale della legge Calderoli sull’Autonomia differenziata “deve avere corso pur dopo la pronuncia numero 192/2024 della Corte Costituzionale”, scrive dunque l’ufficio della Cassazione citato da Repubblica. L’ufficio ha infatti ri-esaminato regolarità e legittimità alla luce delle motivazioni della Consulta.

Nelle circa trenta pagine dell’attesissima ordinanza, la Suprema Corte si è pronunciata su due quesiti: uno riguardante l’abrogazione totale della legge sull’autonomia differenziata l’altro l’abrogazione parziale. Quest’ultimo è stato giudicato nei fatti superato dalle osservazioni della Consulta.

Il nuovo giudizio sarà ora incentrato sul legame tra l’Autonomia e la legge di bilancio che secondo i sostenitori del referendum è puramente strumentale.

Cosa aveva deciso la Consulta

Nella sentenza del 3 dicembre scorso la Consulta, chiamata ad esprimersi sulle questioni di costituzionalità e accogliendo parzialmente i ricorsi di quattro Regioni, ha affermato che “il regionalismo corrisponde a un’esigenza insopprimibile della nostra società, come si è gradualmente strutturata anche grazie alla Costituzione” e “spetta, però, solo al Parlamento il compito di comporre la complessità del pluralismo istituzionale”. E ancora: “la vigente disciplina costituzionale riserva al Parlamento la competenza legislativa esclusiva in alcune materie affinché siano curate le esigenze unitarie (art. 117, secondo comma, Cost.)”.

Comitato referendum: “Avanti per l’abrogazione totale”

“Siamo soddisfatti, vogliamo abrogare completamente questa legge ingiusta e dalla Cassazione arriva una conferma importante che questo referendum si può fare. Ora aspettiamo la pronuncia della Corte Costituzionale a gennaio che dovrà esprimersi sulla ammissibilità totale”, ha detto all’Ansa la vicepresidente del comitato nazionale contro l’autonomia differenziata e segretaria confederale Uil Ivana Veronese.

Commenti   

#1 walter 2024-12-12 16:30
Referendum contro l’autonomia regionale, Calderoli non la prende bene: «C’è una talpa nella Cassazione»
12 Dicembre 2024 - 17:21 Felice Florio pen.online
Il ministro leghista denuncia la mancanza di «leale collaborazione tra gli organi dello Stato»
La Corte di cassazione ha ritenuto ammissibile il quesito referendario per abrogare l’autonomia differenziata introdotta dal governo Meloni. Adesso, l’ultima valutazione spetta alla Corte costituzionale, che dovrà esprimersi entro il 20 gennaio. In caso di esito positivo, i cittadini potranno andare alle urne per cancellare la legge che porta il nome del leghista Roberto Calderoli. Oppure disertare quei seggi, come invita a fare Luca Zaia: «Chi crede nell’autonomia non dovrà andare a votare. Dato che il referendum ha il quorum, mi pare logico». Tornando al ministro per gli Affari Regionali, ospite oggi – 12 dicembre – ad Atreju, in un primo momento si dice «contento» della notizia perché così «decidono i cittadini». Poco dopo, però, emergono i primi fastidi verso la Cassazione. Non per la decisione in sé, ma per la mancanza di «leale collaborazione tra gli organi dello Stato». Calderoli è «rammaricato» poiché non ha ricevuto «l’ordinanza della Cassazione» sul referendum, «io che sono un ministro e rappresento un’istituzione», ma ha appreso la notizia dalla stampa. «C’è una talpa nella Corte che ha passato ai giornali la notizia. Questa non è leale collaborazione tra gli organi dello Stato. Se questo Paese vuole fare le riforme, bisogna che sia chiaro il sistema dei pesi e dei contrappesi, perché se i pesi sono stati votati ma i contrappesi sono sempre gli stessi non si riesce a fare più niente»…..

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