Cattive notizie, in Siria, per i nemici di Israele e per i pacifisti putiniani
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Infangare il prossimo, modello fango quotidiano, senza pagarne un prezzo, se non una piccola oblazione
12 dic 2024 lettere Direttore, ilfoglio.it
Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa
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Al direttore - Ma se la cosiddetta “legge bavaglio” non è affatto tale, visto che non prevede sanzioni e dunque lascerà tutto così com’è, cioè una vergogna, lo scopo dell’obiezione di coscienza annunciata dal Fatto quotidiano quale sarebbe?
Luca Rocca
Infangare il prossimo, modello fango quotidiano, senza pagarne un prezzo, se non una piccola oblazione. Se vieti qualcosa senza sanzionare chi sgarra significa, caro Nordio, che non stai vietando nulla.
Al direttore - In tema di sicurezza, Marco Minniti è il ministro dell’Interno che, nell’ultimo decennio, da sinistra si è preoccupato davvero della paura della “gente normale”, sfidando anche il nostro partito, che sull’argomento è da sempre timido. L’ultimo rapporto del Censis ci racconta di un aumento preoccupante dei reati nel nostro paese: omicidi, rapine, truffe, reati sessuali e di genere su tutti, con Milano, Torino, Roma e Napoli nella triste top ten. Una parte del rapporto molto interessante è quella sulla paura delle donne: l’80 per cento è guardinga con gli sconosciuti, il 61 non indossa preziosi fuori casa, il 42 non esce da sola con il buio, il 41 ha paura di tornare da sola a casa la sera, il 27 segnala ai parenti la propria localizzazione con il cellulare. Sono questi dati che ci dicono brutalmente che la sicurezza è un tema di sinistra: non esiste libertà se si è imprigionati dalla paura. Sono, soprattutto, le fasce più deboli della popolazione a essere più penalizzate a causa dell’insicurezza, quelle cioè che, in mancanza dello stato, non hanno mezzi economici propri per provvedere a difendersi, a cui va aggiunto un numero enorme di commercianti e piccoli imprenditori, sfiniti dalle violenze che subiscono quotidianamente nelle proprie attività. Quelli, insomma, di cui deve occuparsi la sinistra. Sulla paura si gioca il grande business del consenso della destra. Meloni e company hanno cavalcato per anni il tema e alla prova del governo registrano un clamoroso fallimento: la propaganda non basta più a coprire la realtà delle cose. Serve, perciò, da sinistra un approccio nuovo e vanno sfatati alcuni tabù. Anzitutto, occorrono interventi coordinati tra stato ed enti locali. Ci vogliono più forze dell’ordine, meglio formate, integrate e pagate. Non è, però, sufficiente: piazze e strade devono essere illuminate e videosorvegliate, stazioni e metropolitane devono essere costantemente presidiate. Va combattuto il degrado urbano che, spesso, è prima di tutto degrado umano. In questo senso, occorre a sinistra abbattere un tabù: dobbiamo affrontare il tema dell’immigrazione irregolare. Qui, per onestà intellettuale, le responsabilità sono di tutti, poiché nessuno ha il coraggio di cambiare le vigenti leggi criminogene e istituire un sistema di ingressi regolari che servirebbe al paese come il pane. La destra ha, però, la colpa gravissima di avere eliminato i già pochi percorsi esistenti di integrazione creando, così, un esercito di fantasmi e di umanità disperata inevitabilmente, per una parte, al servizio della criminalità. Infine, oggi in Italia sono presenti quasi 50 mila stranieri con decreto di espulsione esecutivo, su cui il governo non provvede in alcun modo, mentre in altri paesi europei (Francia Germania e Spagna), fanno il triplo dei rimpatri (dati Eurostat). Magari non ci farebbe male dare uno sguardo a quello che fanno i nostri principali partner europei e imparare qualcosa. Per questo, credo che si possa rispondere affermativamente alla domanda dell’assessore Onorato sulla possibilità di elaborare una proposta democratica e progressista sulla sicurezza. Serve solo la volontà di farlo.
Alessia Morani, membro direzione nazionale del Pd, già deputata e sottosegretario
Al direttore - Dal 2011 la guerra civile in Siria ha fatto 600.000 morti (identificati dall’Onu uno per uno, purtroppo) e 12 milioni di sfollati. Non si sono risparmiati né le camere di tortura né i bombardamenti con le armi chimiche. Tutto questo in un paese con una densità abitativa di 99 persone per chilometro quadrato (mica i 4.000 della Striscia di Gaza, per fare un paragone), senza un tunnel sotto gli ospedali o depositi di armi nelle scuole. Tredici (13!) anni tremendi passati senza che ce ne accorgessimo. E senza neanche un misero ebreo cui attribuire un minimo di genocidio. Ditemi se non è sfortuna questa.
Alfonso Ghiraldini
Cattive notizie, in Siria, per i nemici di Israele. Ma cattive notizie, in quel quadrante, anche per i pacifisti putiniani, convinti che nei confronti del regime siriano sia arrivato il momento di alzare bandiera bianca per avere più stabilità e pace nel mondo. Così il New York Times ieri: “Nessuna quantità di ginnastica retorica da parte degli spin doctor russi può distrarre dal fatto che l’abbandono di Assad è il segno più chiaro, da quando Putin ha invaso l’Ucraina, che ci sono nuovi limiti alla proiezione del potere russo”. Niente male, no?
Al direttore - In riferimento all’articolo pubblicato in data 11 dicembre 2024 sul Foglio, dal titolo: “Musk contro il Pd su Starlink. Nicita: Ormai tocca a noi fare i sovranisti”, Aria SpA (Azienda regionale per l’innovazione e gli acquisti) precisa che “il progetto di sperimentazione di soluzioni di reti ibride satellitari-terrestri per la copertura a banda ultra-larga di aree di difficile connettività (c.d. aree remote) in Lombardia non è ancora iniziato. Tale sperimentazione è frutto di un accordo di collaborazione tra il dipartimento per la Trasformazione digitale (Dtd), Regione Lombardia, Aria SpA e altri eventuali soggetti istituzionali, coinvolti nel processo. Aria SpA, in qualità di soggetto attuatore, si occuperà della gestione integrale del progetto, inclusi il processo di rendicontazione della spesa verso le Amministrazioni co-finanziatrici e la realizzazione operativa”.
Ufficio Comunicazione Aria S.p.A.