lettere al direttore Israele che colpisce l'Iran è una buona notizia per il mondo libero

Alla fine Giuli ha fatto bene a vedersi Inter-Juve. Spettacolo a San Siro, solite fetecchie a Report. Sono depresso: nessuno mi spia

29 ott 2024, lettere Direttore. Ilfoglio.it lettura3’

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore - La vittoria di Bucci in Liguria è una prova dell’esistenza di Dio.

Giuliano Cazzola

  

  

Al direttore - Sono depresso: nessuno mi spia.

Michele Magno

  

  

Al direttore - Alla fine Giuli ha fatto bene a vedersi Inter-Juve. Spettacolo a San Siro, solite fetecchie a Report.

Andrea Minuz

  

  

Al direttore - Ancora con Enrico Berlinguer! La sinistra italiana è come la moglie di Lot, che a furia di voltarsi indietro diventò una statua di sale (Genesi 19, 26).

Franco Simonetti

Al direttore - Dunque, l’Iran fornisce da tempo alla Russia i suoi droni per colpire l’Ucraina; la Cina, in modo diretto e indiretto, aiuta Putin a continuare la sua aggressione militare; la Russia, intanto, fornisce agli houthi i dati satellitari necessari per attaccare le navi che transitano nel Mar Rosso. E adesso la Corea del nord, potenza nucleare in mano a un pazzo, manda addirittura i suoi migliori soldati sul campo di battaglia per Putin. Il tutto mentre l’asse del Sud globale (nonostante divisioni e distinguo) assume una postura sempre più anti occidentale. La domanda sorge spontanea: quando diventerà abbastanza chiaro che è giunto il momento per la Nato, che pure ha fatto molto, di cambiare strategia, utilizzare la sua potenza militare, mandare i suoi uomini sul terreno a difendere l’Ucraina non solo per salvare Kyiv ma per fermare il nuovo “asse del male”? La paura del nucleare russo non ha più ragion d’essere, non solo perché il bluff di Putin è ormai evidente, ma soprattutto perché il timore e il dubbio che la Russia potesse fare sul serio ci ha già rallentati troppo, al punto che i nemici dell’occidente oggi vedono davvero la possibilità di sovvertire l’ordine mondiale a loro favore. In attesa del 5 novembre americano.

Luca Rocca

Israele ha colpito venti obiettivi, le difese aeree compromesse degli ayatollah non saranno sostituite facilmente, l’interruzione della produzione di missili iraniani usati contro i droni ucraini porterà al taglio delle esportazioni verso la Russia, Hezbollah è stata decapitata, l’Iran è in sofferenza, Hamas è stata neutralizzata, i terroristi sono meno forti di un anno fa. Forse il Wall Street Journal ha ragione: il regime iraniano è più vulnerabile di quanto il mondo e ora la comunità internazionale – non diciamo l’Onu per non disturbare Guterres impegnato a baciare ogni pantofola possibile offertagli da Vladimir Putin – potrebbe anche ammettere che avere un Iran più debole è una buona notizia non solo per Israele ma anche per chi ha a cuore i confini del mondo libero.

Al direttore - La scuola non può essere sempre terreno di scontro politico. E credo che si debbano riconoscere gli sforzi che si stanno facendo. Diminuire la dispersione scolastica, abbattere il mismatch occupazionale, ridare autorevolezza al corpo docenti e migliorare le opportunità formative dei nostri giovani sono le priorità che si è dato il governo, il giorno del suo insediamento, nell’ottobre del 2022. I discorsi pronunciati in questi due anni, i decreti e le ordinanze varate, le decisioni prese vanno tutte in questa direzione e i primi timidi risultati si vedono già: un leggero miglioramento della dispersione scolastica che, per la prima volta, è scesa al di sotto del 10 per cento. Tra i principali interventi, messi in atto dal ministro Valditara, ricordiamo lo stanziamento di 3 miliardi di euro destinati al rinnovo del contratto dei docenti, che dovrebbe portare a un aumento medio di 160 euro all’anno, l’incremento del fondo per il miglioramento dell’offerta formativa, la stabilizzazione di 70 mila precari e il finanziamento per il secondo anno consecutivo dei docenti tutor e orientatori. Non sono passi importanti?

Ivana Londero

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