Stellantis blocca la 500e a Mirafiori: operai in sciopero, Tavares convocato alla Camera (e Calenda esulta)

I parlamentari di Azione rivendicano la riuscita dell’operazione, «che ha visto tutte le opposizioni unite». Ora, sullo stop alla produzione e sulla cassa integrazione, «aspettiamo risposte, non passerelle mediatiche»

1 Ottobre 2024 - 15:23 di Felice Florio, open.online lettura2’

I parlamentari di Azione rivendicano la riuscita dell’operazione, «che ha visto tutte le opposizioni unite». Ora, sullo stop alla produzione e sulla cassa integrazione, «aspettiamo risposte, non passerelle mediatiche»

 

Le storiche carrozzerie di Mirafiori, a Torino, sono ferme: almeno fino al primo novembre, resta bloccata la produzione della 500 elettrica.

«C’è una mancanza di ordini legata all’andamento del mercato elettrico in Europa, che è profondamente in difficoltà», fa sapere Stellantis.

Contro le politiche dell’azienda e il ricorso alla cassa integrazione, i sindacati del settore automotive hanno convocato uno sciopero generale il 18 ottobre. Una settimana prima, l’amministratore delegato Carlos Tavares è stato chiamato in audizione, alla Camera, nella commissione Attività produttive. Esulta innanzitutto Azione, primo tra i partiti a spingere per una convocazione di Tavares. Mentre Stellantis, in una nota, continua a difendere la sua posizione: «La complessa congiuntura internazionale ed europea in cui si trova il settore dell’automotive richiede risposte rapide, frutto anche dell’interlocuzione fra tutte le realtà del settore coinvolte».

Azione soddisfatta, critica Avs

Il contributo e la volontà di dialogo e di confronto «sono costanti», aggiunge la società. «Con la sua presenza, Tavares potrà offrire il quadro più esaustivo sulla produzione automobilistica del gruppo in Italia, oggetto dell’audizione». Il ricorso alla cassa integrazione e il calo della produzione hanno da tempo richiamato l’attenzione della classe politica, sia di maggioranza che di opposizione. Il merito dell’incontro con Tavares, ad ogni modo, se lo attribuisce in buona parte Azione. «Finalmente. Dopo una lunga battaglia condotta da Azione, che ha visto tutte le opposizioni unite, siamo riusciti ad ottenere che l’ad di Stellantis venga a riferire in Parlamento – l’11 ottobre alle 13 – sulla disastrosa situazione del gruppo. Ci aspettiamo risposte circostanziate e puntuali, non passerelle mediatiche», afferma Carlo Calenda.

E parte subito la batteria di deputati del suo partito: «Stamattina – primo ottobre – era arrivato l’annuncio dello stop alla produzione della 500 elettrica alle carrozzerie di Mirafiori. I danni economici che Stellantis sta provocando all’automotive italiana e ai suoi lavoratori continuano ad aumentare. È arrivato il momento delle risposte», afferma Fabrizio Benzoni. «Bene che Tavares abbia dato la sua disponibilità alla nostra richiesta di audizione. Lo aspettiamo». Dal gruppo di Alleanza verdi sinistra, tuttavia, non emerge lo stesso entusiasmo dei calendiani: criticano il – quasi – sincronismo tra audizione e sciopero.

 

Marco Grimaldi, vicepresidente di Avs a Montecitorio, spiega: «A noi va bene l’audizione di Stellantis nell’arco di tutti i giorni dell’anno, ma no nella settimana in cui i lavoratori e le lavoratrici scendono in piazza per gridare la loro angoscia e la mancanza di prospettive di lavoro in un gruppo industriale che non vuole investire. Possibile che l’invito di venire in audizione non sia stato fatto prima di tutto a Fim, Fiom e Uilm? Il fatto di aver convocato l’audizione dell’ad Tavares senza dare la parola alle tute blu è una provocazione che respingiamo al mittente. Noi saremo in piazza con i lavoratori e chiediamo al presidente della commissione – il leghista Alberto Gusmeroli – di chiedere scusa ai sindacati per il grave errore».

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