Il sistema di alleanze. I veti di Conte funzionano,
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in Liguria nasce la lista ‘Riformisti uniti’ con Italia Viva, Psi e +Europa per Orlando: Azione va da sola
Redazione 22.9. 2024 alle 12:07 – ilriformista.it lettura2’
La composizione delle liste per le elezioni regionali in Liguria inizia a delinearsi. Specie nel campo largo, dove c’era più di un dubbio, specie per la presenza di Italia Viva dopo la svolta imposta da Matteo Renzi. Nel centrosinistra infatti è l’apertura dell’ex premier è stata accolta con differenti reazioni, qualche malumore è arrivato in particolare da Giuseppe Conte che solo qualche giorno fa reputava controproducente l’ingresso nella coalizione di Iv. A quel punto i centristi a sostegno di Andrea Orlando per il post Giovanni Toti hanno dovuto studiare un’alternativa alla presenza nelle liste del simbolo del partito renziano. E oggi è stata ufficializzata una lista a parte, i “Riformisti uniti per la Liguria”, che coinvolge +Europa, Italia Viva e Psi.
I veti di Conte funzionano, in Liguria la lista Riformisti uniti con Italia Viva, Psi e +Europa
L’indiscrezione era stata data più di una settimana fa, vista come una mossa studiata per aggirare il veto di Conte. E sarebbe stato Renzi stesso ad avallare la scelta di presentarsi insieme ad altre sigle per dimostrare garanzie ai nuovi alleati di Iv, dal Pd al M5s, passando anche per Avs. Con una nota di Mauro Gradi, coordinatore ligure di +Europa, Eugenio Musso, presidente ligure di Iv e Giorgio Brero, segretario ligure del Psi, è stata annunciata questa “lista ‘Riformisti uniti per la Liguria’ a sostegno di Andrea Orlando presidente, che sarà presentata ufficialmente con i relativi candidati nella prima parte della prossima settimana, non appena saranno completati i passaggi formali interni”.
In Liguria Azione va da sola
I tre partiti quindi in Liguria si sono accordati per correre insieme, mentre rimane fuori Azione, per sua volontà, pronta a correre da sola con un proprio simbolo. “Abbiamo atteso fino all’ultimo momento, con tanto di appello pubblico, nella speranza che Azione si unisse a noi, ma ancora una volta, come già alle elezioni europee, hanno scelto una corsa solitaria. La nostra alleanza rappresenta l’incontro tra l’anima liberaldemocratica e riformista, l’europeismo, il liberalsocialismo e le forze centriste”, si legge nella nota. “L’obiettivo è di lavorare per costruire una nuova Liguria, meno isolata e più autorevole. Uniamo le forze per lavorare ad un futuro migliore per la nostra regione e comunità, portando avanti politiche che pongano al centro i cittadini, le infrastrutture, lo sviluppo nel rispetto dell’ ambiente, il lavoro, l’inclusione sociale. Ci vogliamo impegnare a costruire un progetto di cambiamento concreto, capace di rispondere alle sfide del presente e di tracciare un percorso di crescita e innovazione per il futuro della Liguria, senza trascurare, anzi, il bisogno e la tutela dei malati e degli anziani”, concludono i tre dirigenti territoriali liguri.
Commenti
22 Settembre 2024 - 10:22 di Redazione open.online
«Grillo dovrebbe stracciare i contratti che ha firmato con il Movimento: è l’unica strada che ha per non essere più subalterno politicamente a Conte e per avere chance di vincere la sfida», queste le parole dell’ex ministro e leader del M5s Luigi Di Maio, oggi rappresentante Ue per i Paesi del Golfo, al Corriere della Sera. «Grillo ha sbagliato strategia: doveva sostenere Virginia Raggi e non schierarsi in prima persona nel duello – aggiunge – L’ex sindaca ha un seguito numeroso tra militanti e attivisti e avrebbe smosso gli equilibri interni: avrebbe spostato il focus da una battaglia legale a una politica, dopo il risultato delle Europee», molto deludenti per il Movimento. Anche Repubblica riporta dichiarazioni di Di Maio: «Non c’è niente di politico», spiega nello scontro interno al M5s, ma «è solo uno scontro di potere tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo. La questione non è politica, ma è tutta legata allo Statuto perché sia Conte sia Grillo la pensano allo stesso, per esempio, sull’alleanza con il Pd».
«Una resa dei conti da cui si può tornare indietro»
L’assemblea indetta da Conte è dunque una resa dei conti «da cui ormai non si può più tornare indietro. Sono d’accordissimo sul cambio del simbolo e sull’abolizione del limite dei due mandati – prosegue – forse accade tardi perché intanto si è depauperata una classe dirigente. L’abolizione del vincolo dei due mandati sarebbe una via per una maggiore pluralità interna e tornerebbero molte persone che hanno lavorato bene». Lo scontro sul piano legale sarà uno «stillicidio quotidiano che farà perdere voti al Movimento». E se Conte e Grillo dovessero separare le loro strade «dimezzeranno i consensi. Hanno più voti insieme che da soli e in ogni caso il saldo sarà negativo». È il fondatore tuttavia che «ha elevato Conte al suo stesso livello quando gli ha dato in mano tutto il potere. E adesso è avvilente vedere la scena nella quale Conte scrive a Grillo: ‘Se non fai il bravo ti tolgo la paghetta’».
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