1-DEBITO COMUNE DRAGHI: Salvini : IO SONO CONTRARIO ALLA PROPOSTA DELL'EX PREMIER. L'ITALIA CRESCE DI PIÙ RISPETTO AGLI ALTRI (si ma con 3mila miliardi di debito)

2-G7 Lollobrigida: PRENOTATA L’INTERA ISOLA DI ORTIGIA PER IL G7 AGRICOLTURA GIGANTESCO EXPO CHIAMATO “DIVINAZIONE

21.9.2024 dago spia.com lettura4’

1-DOPO CHE LA DUCETTA SI ERA DETTA D'ACCORDO CON DRAGHI SUL DEBITO COMUNE EUROPEO, IL LEADER DEL CARROCCIO FA IL CONTROCANTO - "IO SONO CONTRARIO ALLA PROPOSTA DELL'EX PREMIER. MI SA DI 'VADO A SISTEMARE I PROBLEMI DEGLI ALTRI'. L'ITALIA CRESCE DI PIÙ RISPETTO AGLI ALTRI" (AVVERTITE SALVINI CHE ABBIAMO 3 MILA MILIARDI DI DEBITO) - CHE NE PENSA LA MELONI DELL'USCITA SCOMPOSTA DI SALVINI?

Debito, una proposta per gestirlo meglio in Europa

SALVINI, CONTRARIO AL DEBITO COMUNE UE PROPOSTO DA DRAGHI ++ 'MI SA DI "VADO A SISTEMARE I PROBLEMI DEGLI ALTRI""

(ANSA) - MILANO, 21 SET - "Io sono contrario" alla proposta dell'ex premier Mario Draghi di istituire un debito pubblico comune europeo. Lo ha spiegato il leader della Lega e ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, a margine di un gazebo del partito a Milano. "Il debito comune, con l'Italia che cresce più di altri, mi sa di, 'vado a sistemare i problemi degli altri'", ha concluso.

- Dagospia .LOLLO, "L’AMORE E’ UN’ALTRA COSA", E IL MINISTERO PURE – L'EX COGNATO D'ITALIA DOPO LA SEPARAZIONE CON ARIANNA MELONI SI CONCEDE NOVE GIORNI DI FESTA A SIRACUSA - PRENOTATA L’INTERA ISOLA DI ORTIGIA PER IL G7 AGRICOLTURA E PER UN GIGANTESCO EXPO CHIAMATO “DIVINAZIONE” (E’ UN LOLLO DOPPIO MALTO!) - IN PRIMA FILA AL BANO E IL CERIMONIERE BRUNO VESPA – "IL FOGLIO" IRONIZZA SULL’EX COGNATO D’ITALIA CHIAMANDOLO "IL GATSBY CON LA DAMIGIANA": “LOLLO E’ IL PROBLEMA IRRISOLTO DI FDI E DI CASA MELONI. GIORGIA STA PENSANDO SE AFFIDARGLI LE DELEGHE DI FITTO E IMPIEGARLO A CHIGI SOTTO LE CURE DI FAZZOLARI" – LA GAFFE SU ORTIGIA: AL MINISTERO NON HANNO CAPITO CHE...

Carmelo Caruso per il Foglio - Estratti

Festeggia a Siracusa l’addio al melonato, la separazione con la moglie Arianna, Lollo… Giorgia Meloni sta riflettendo se affidargli le deleghe di Fitto, impiegarlo a Palazzo Chigi, sotto le amabili cure di Fazzolari

(…) Sono i suoi giochi d’acqua, i giochi del Gatsby con la damigiana, e vengono accompagnati dalle note di Al Bano perché Lollobrigida sente che “nell’aria c’è già, la nostra canzone d’amore che va”.

Ci sono anche i tavoli di lavoro moderati da Nicola Porro, Pietro Senaldi, Roberto Napoletano e il gran premio nazionale del “G7 trotto e galoppo”. Non è un G7, ma è il rave techno del peperone, 600 delegazioni convocate, 193 stand, una Lolloland con tutta la destra di governo a cavallo: Santanché, La Russa, Schillaci, Calderone, Urso, Del Mastro, Musumeci, Ciriani, Abodi, il neo ministro Giuli, sua eccellenza il Dannunzino, che suggerisce: “Cari, fagocitiamoci di cultura”. Per stabilire chi dovesse tagliare il nastro del bis evento, G7 ed Expo (il G7 è stato abbinato con l’Expo; è un Lollo doppio malto) si stava quasi per riunire un Cdm che solo Meloni ha evitato: “Vengo io. Basta”.

Da tre mesi, l’ex cognato scorre la lista delle televisioni estere invitate al G7 ed Expo “Divinazione” e ai collaboratori, i sopravvissuti, dice: “Dobbiamo uscire, dobbiamo uscire ovunque, all’estero, all’estero”. Ha promesso anche alle formiche: “A Siracusa, vi stupirò”.

Meloni, che lo ha sentito, stava per avere un mancamento. In un post, di giovedì sera, il ministro delle parate ha commentato le previsioni del tempo, ringraziata sorella pioggia che abbevera il suo G7, “acqua preziosa per spegnere la sete che la terra siciliana ha patito”. I suoi follower, i fan, lo hanno redarguito, ricordato che in Emilia-Romagna la pioggia non è preziosa ma dolore, impreparazione nazionale.

Il Gatsby con la damigiana si attende milioni e milioni di applausi, come i milioni che distribuisce alle filiere, milioni e milioni per vongolari, trattoristi, forconisti. Sono i milioni che il Lollobrigida minore, Manlio Messina, vice capogruppo di FdI alla Camera, ha speso da ex assessore al Turismo della Regione siciliana, oltre 23 milioni per spot sulle reti televisive, per esportare la Sicilia sulla Croisette, a Cannes, e pure alla decadenza estetica; la Sicilia che ora accoglie l’ex cognato, lo spiumato. La Sicilia sta a Lollobrigida come Long Island all’eroe di Fitzgerald, è la sua villa delle feste, il parco giochi della corrente turistica, la corrente di FdI, di Lollo, la corrente che vive al massimo.

Gli iscritti, gli eletti, sono i turibolari del ministro e hanno il curriculum: provate competenze di scialo, in regioni e comuni, abiti da gagà, pubblicità sui netwooorks, all’americana, alla Jonny Stecchino. Il settore agricolo è angosciato per la peste suina, e ci sono granchi e lingue blu, peronospera, brucellosi ... ma l’ex cognato deve sbalordire perché come dice Arianna, che lo ha lasciato, informandoci, “l’amore è un’altra cosa”, e nel caso di Lollobrigida pure il ministero. Prima vengono le cerimonie, le promozioni, che l’ex cognato ha affidato a Marco Bruschini, già in Enit, nuovo dirigente di Agebil, l’Agenzia che valorizza il ministero dell’Agricoltura, le attività ludiche del ministro, un uomo dalle tante proposte spericolate, l’ultima, a giugno: “Ho proposto di trasformare la padella in racchetta di padel”.

L’intero ministero dell’Agricoltura è stato trasferito, e si spera non in treno, con il Frecciarossa, a Siracusa. Tutto il ministero continua a scambiare l’isola di Ortigia, il centro storico di Siracusa, per una città, e ringrazia “il sindaco di Ortigia”, al punto che i siracusani, sfiniti, hanno ricordato: “Ortigia è l’isola di Siracusa! Capito?”.

(...)

Tutti i parlamentari di FdI hanno sempre voluto essere come lui, e non perché fosse il cognato di Meloni. Con cerimonie e parate, Lollobrigida ha impastato la corrente dei Gatsby con la damigiana e ha sempre mostrato il ghigno perché la chiave dei sotterranei di FdI la tiene lui.

In cantina le sorelle Meloni mandavano Lollobrigida, ed era Lollobrigida che trattava i passaggi dei deputati, era Lollobrigida che metteva il bollo sulle liste, lui che doveva fare il crudele, occuparsi di miserabilità, era lui che da capogruppo lottava per fare prender sul serio un partito allora minore come una lista civica. Era il naturale rivale di partito di Meloni se non fosse stato il cognato.

Il G7 è la sua danza baccante, Siracusa la sua catarsi. Cerca qui l’incavo, la cava del Teatro greco, la grotta che Dionisio usava per rinchiudere, e origliare, i prigionieri. L’orecchio di Lollobrigida è la caverna di governo, Lollobrigida è l’eco delle sorelle Meloni, Eco che nel mito si perdeva, innamorata di Narciso.

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