L'intervista "Organizzo la Pontida di Vannacci: la Lega di Salvini non la vota più nessuno"

Parla l'ex senatore del Carroccio Umberto Fusco che sta gestendo la due giorni di Viterbo con il generale per lanciare il nuovo movimento: "Basta aspettare, se ne vedranno delle belle"

Simone Canettieri 13 ago 2024, ilfoglio.it lettura2’

“A Salvini voglio bene, ma la Lega non la vota più nessuno. Con Roberto Vannacci stiamo pensando al dopo.

Tutto può succedere. E soprattutto chiedetevi una cosa: perché il mio amico generale non vuole prendere la tessera del Carroccio? Se ne vedranno delle belle”. Umberto Fusco, senatore nella passata legislatura, è l’animatore della due giorni che il 19 e il 20 settembre si svolgerà a Viterbo. Una Pontida vannacciana. “Ci sarà un palco di sedici metri e ho già predisposto mille sedie. Le adesioni continuano ad arrivare: sono tutti leghisti o ex, soprattutto parlamentari della passata legislatura, ma non solo”. L’europarlamentare è pronto a “paracadutarsi” nel capoluogo della Tuscia, dove Giorgia Meloni ha preso il 42,5 per cento.  

“Ma anche io sono riuscito a portare al generale 5 mila preferenze alle ultime elezioni, solo nel Viterbese”. I due, Meloni e Vannacci, potrebbero incontrarsi per la prima volta il prossimo 3 settembre in occasione del trasporto della Macchina di Santa Rosa, antica tradizione viterbese, tra folklore, fede e spettacolo.

Vannacci ci sarà, le sorelle Meloni sono state invitate dal deputato di FdI Mauro Rotelli e dall’astro nascente di Via della Scrofa Antonella Sberna, neo vicepresidente del Parlamento europeo. Il vero appuntamento politico però sarà il 19 e 20 settembre. Le prove generali, a essere maliziosi, di un partito che potrebbe nascere staccandosi dalla Lega. Fusco non scopre molte le carte, ma concede al Foglio diversi indizi che lasciano presagire strani pensieri. “Il movimento ‘Noi con Vannacci’ sta raccogliendo adesioni in tutta Italia: la gente, delusa dalla gestione dei colonnelli di Salvini, vuole e vota lui, non la Lega. Ci chiamano da tutto il centro Italia e soprattutto dal sud”. Per due giorni la destrissima Viterbo ruoterà intorno al mondo contrario di Vannacci, fra dibattiti e interviste, focus sul termalismo in Italia. Ad ascoltare l’europarlamentare “indipendente” che ha salvato Salvini nelle urne, una platea di sindaci e amministratori laziali, e non solo. Fusco, che è un tifoso dell’Inter, culla un sogno proibito: invitare l’ex capitano dell’Inter, Javier Zanetti, a parlare di sport. Sarebbe un colpaccio per chi andava dietro a un altro Capitano: Salvini, appunto. Tutto sembra muoversi nel mondo di Vannacci, che ha detto no alla comunicazione della Lega davanti alla proposta di fornirgli un addetto stampa. “Mi gestisco da solo”, è stata la risposta. E al di là del merito, sicuramente ci riesce visto che non passa giorno senza che non entri nei titoli di giornali e tv. Lo spettro del generale che la spara grossa si agita intorno alle prossime regionali. Conclude Fusco, un po’ sibillino: “Il movimento di Vannacci si presenterà alle amministrative? E’ prematuro, vediamo: di sicuro la Lega non funziona più. Siamo solo all’inizio: ci divertiremo”.

Simone Canettieri

Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.

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