1-BEVI E GODI CON CRISTIANA LAURO - IL VINO PUÒ ESSERE "CROCCANTE" E "BELLO TESO"?
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2---AVVISATE LA TURBO-ATLANTISTA MELONI: IL SUO AMICO VIKTOR ORBÁN È IL CAVALLO DI TROIA DI PUTIN E LUKASHENKO IN EUROPA
3.8.2024 estratti da quotidiani, lettura 3
1-BEVI E GODI CON CRISTIANA LAURO - IL VINO PUÒ ESSERE "CROCCANTE" E "BELLO TESO"? È MEGLIO PARLARE SEMPLICE! - QUANDO SI PARLA DI VINO OCCORRE ESPRIMERSI IN MODO CHIARO,
2.8.2024 dagospia.com lettura1’
NCOMPRENSIBILI QUANDO SI PARLA DELLA BEVANDA: “VERTICALE”, “DRITTO”, “MINERALE”, “SAPIDO” (O SALINO), “HA UNA BELLA ACIDITÀ..."
Estratto dell'articolo di Cristiana Lauro per www.ilsole24ore.it
Verbosità inutili, metafore incomprensibili e complicazioni “terminologiche” nel mondo del vino sono problemi di cui parlare e occuparsi, dato che le parole - anche nel nostro settore - sono molto importanti. [...]
E così sull’onda del trend si determina il gusto e si scopiazzano molti stili. Valentini, Gravner e Lino Maga vantano numerosi tentativi di imitazione, per citare un noto claim di la Settimana Enigmistica. In pratica attraverso terminologie poco comprensibili ma dilaganti si orienta il gusto del consumatore, le scelte e quindi anche lo stile produttivo.
Quando si parla di vino (e non solo, aggiungo io a costo di apparire scontata) occorre esprimersi in modo chiaro, al fine di incuriosire, attrarre, avvicinare le persone. Lo dico pensando soprattutto alle nuove generazioni.
A questo proposito, tra le espressioni più in voga e dilaganti che vorrebbero spiegare l’esperienza sensoriale in un calice di vino troviamo: “bello teso”, “verticale”, “dritto”, “minerale”, “sapido” (o salino), “ha una bella acidità (la quale presa da sola fuori da un rapporto di equilibrio con alcol e frutto, tanto bella non è), “vino croccante” e via dicendo fino a cogliere metafore sfrenate, vere e proprie stravaganze. [...]
La comunicazione del vino dovrebbe essere molto più semplice. L’utilizzo di espressioni di moda sul filo della figura retorica rischia infatti di produrre due pessimi risultati.
Da una parte allontana, perché è evidentemente una divulgazione troppo tecnica per essere popolare; dall’altra induce un vocabolario diffuso soltanto tra una schiera di giovani sommelier e addetti ai lavori. Linguaggio utilizzato quasi come forma di slang per farsi capire da un circolo ristretto e viene ripetuto in maniera tantrica; una sorta di mantra, diciamo. [...]
2---AVVISATE LA TURBO-ATLANTISTA MELONI: IL SUO AMICO VIKTOR ORBÁN È IL CAVALLO DI TROIA DI PUTIN E LUKASHENKO IN EUROPA – IL PRIMO MINISTRO UNGHERESE HA ESTESO AI CITTADINI RUSSI E BIELORUSSI I VISTI DI LAVORO BIENNALI FACENDO INCAZZARE BRUXELLES – UNA VOLTA ENTRATI IN UNGHERIA, GLI “OSPITI” DI ORBÁN POTRANNO MUOVERSI LIBERAMENTE NELL’AREA SCHENGEN, CON IL RISCHIO CHE QUALCHE SPIA DI MOSCA SI INFILTRI NELLE CAPITALI EUROPEE...estratto articolop Lepri corriere della sera
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Estratto dell’articolo di Paolo Lepri per il “Corriere della Sera”
Sulle elezioni-truffa in Venezuela Viktor Orbán sembra aver cambiato idea – dopo aver bloccato, guardando a Mosca, la prima dichiarazione di condanna dell’Ue – ma la vicinanza tra la sua Ungheria e Vladimir Putin diventa ogni giorno più pericolosa.
La recente decisione del governo magiaro di estendere ai cittadini russi e bielorussi i visti di lavoro biennali è stata accolta a Bruxelles con grande irritazione. A parlare per primo è stato il leader del Ppe Manfred Weber che ha espresso «serie preoccupazioni» al presidente del Consiglio europeo Charles Michel per il rischio-spionaggio legato allo strappo di Budapest. «Dobbiamo proteggere – ha aggiunto – la nostra sicurezza».
È chiaro infatti che, una volta entrati in Ungheria, i nuovi «ospiti» di Orbán potranno muoversi liberamente nell’area Schengen in uno scenario che vede la Russia impegnata a rafforzare quella rete di informazioni clandestine e attività illegali nell’Ue alla quale è stato inferto un colpo dopo l’invasione dell’Ucraina. […]