SONDAGGI. Fratelli d’Italia cresce nei sondaggi di luglio, mentre il PD cala

Dalle elezioni europee ci sono state alcune variazioni nei consensi dei partiti, sia all’opposizione sia al governo

29.7. 2024di LORENZO RUFFINO,paglinapolitica.it lettura3'

È passato un mese e mezzo dalle elezioni europee dell’8 e 9 giugno e i sondaggi condotti a luglio hanno registrato un rafforzamento di Fratelli d’Italia, che si è avvicinato al 30 per cento dei consensi, e una crescita del Movimento 5 Stelle, mentre sono calati il Partito Democratico, Forza Italia e Lega.

Per capire che cosa dicono i sondaggi più recenti abbiamo analizzato tutti quelli realizzati nel corso di luglio, pubblicati sul sito della Presidenza del Consiglio dei ministri. Per evitare distorsioni abbiamo poi pesato i risultati dei sondaggi per la dimensione del campione degli intervistati e per la data in cui sono stati condotti. Ricordiamo che i sondaggi vanno letti con attenzione. Per esempio hanno tutti un margine di incertezza: per questo motivo guardiamo alla media dei sondaggi, e non a un singolo sondaggio, per avere un quadro il più affidabile possibile.

Che cosa dicono i sondaggi a luglio

Se si votasse oggi, Fratelli d’Italia sarebbe la prima forza politica del Paese: il partito di Giorgia Meloni otterrebbe il 29,7 per cento dei consensi (questa percentuale è compresa in un intervallo di incertezza che va dal 27,1 al 32,3 per cento).

Al secondo posto c’è il Partito Democratico con il 23,2 per cento (20,8-25,6 per cento), seguito a distanza di quasi 13 punti percentuali dal Movimento 5 Stelle con il 10,8 per cento (9,1-12,6 per cento).

A seguire ci sono i due alleati di governo di Fratelli d’Italia: Forza Italia con l’8,8 per cento (7,2-10,4 per cento) e la Lega con l’8,4 per cento (6-10 per cento). Il partito guidato da Antonio Tajani è ormai da marzo davanti a quello di Matteo Salvini.

Tra le altre forze politiche, Alleanza Verdi-Sinistra – formata da Europa Verde e Sinistra Italiana – è al 6,9 per cento (5,5-8,3 per cento), Azione è al 3,3 per cento (2,3-4,3 per cento), mentre Italia Viva è al 2,3 per cento (1,5-3,2 per cento) e Più Europa è all’1,8 per cento (1,1-2,6 per cento). I partiti di Matteo Renzi e Emma Bonino sono tornati a essere analizzati separatamente dai sondaggisti dopo che la lista comune “Stati Uniti d’Europa” con cui si sono presentati alle elezioni europee non ha eletto nessun parlamentare europeo. Le liste “Pace Terra Dignità” e “Libertà” sono rispettivamente all’1,4 per cento (0,7-2,1 per cento) e all’1 per cento (0,7-1,4 per cento).

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Come sono cambiati i sondaggi a luglio

I sondaggi condotti a luglio hanno registrato alcune variazioni nei consensi dei partiti rispetto ai voti presi alle elezioni europee. In parte questa affluenza è dovuta dal fatto che gli istituti sondaggistici si aspettano un’affluenza alle elezioni politiche più alta rispetto alle elezioni europee, un fattore che può influenzare il livello dei consensi dei partiti.

Rispetto ai voti raccolti alle elezioni europee Fratelli d’Italia ha guadagnato 0,9 punti percentuali, salendo dal 28,8 al 29,7 per cento, mentre i suoi due alleati di governo sono calati: Forza Italia ha perso 0,8 punti, passando dal 9,6 all’8,8 per cento, mentre la Lega 0,6 punti, scendendo dal 9 all’8,4 per cento.

Tra i principali partiti all’opposizione, il Partito Democratico ha perso 0,9 punti, calando dal 24,1 al 23,2 per cento, mentre il Movimento 5 Stelle ha guadagnato 0,8 punti, passando dal 10 al 10,8 per cento. Alleanza Verdi-Sinistra, invece, è aumentata di un decimo di punto, dal 6,8 al 6,9 per cento.

I consensi di Azione sono scesi di un decimo di punto percentuale, calando dal 3,4 al 3,3 per cento, “Pace Terrà e Dignità” è scesa di 0,8 punti percentuali, passando dal 2,2 all’1,4 per cento, e la lista “Libertà” è calata di due decimi, passando dall’1,2 all’1 per cento.

Non è possibile calcolare le variazioni di Più Europa e Italia Viva in quanto alle elezioni europee, come detto, si erano presentati alleati. Secondo i sondaggi condotti a luglio, la somma dei due partiti vale il 4,1 per cento dei consensi, a fronte del 3,8 per cento dei voti preso alle elezioni.

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