1-CONTRO MASTRO CILIEGIA Il superlavoro delle procure e l'indagine per Fanpage
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-2-PREGHIERA La povertà del vocabolario politico italiano
6.7.2024 da ilfoglio.it lettura2’
1-CONTRO MASTRO CILIEGIA Il superlavoro delle procure e l'indagine per Fanpage
Perché i magistrati hanno chiesto a Fanpage di acquisire i video dell'inchiesta senza che sia ancora chiara l’ipotesi di reato né se ci siano indagati?
MAURIZIO CRIPPA 06 LUG 2024 ilfoglio.it lettura
Perché i magistrati hanno chiesto a Fanpage di acquisire i video dell'inchiesta senza che sia ancora chiara l’ipotesi di reato né se ci siano indagati? Il procedimento è aperto utilizzando è il celeberrimo “modello 45”. Quello insomma “intanto indaghiamo poi si vedrà”
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Diamo anche per buona e vera (ipotesi diciamo puramente di scuola) la solita tiritera che in un paese malfattore come l’Italia i magistrati hanno un superlavoro da fare, e anzi dovrebbero farne di più. E diamo anche per buona (ma qui facciamo davvero fatica) la smania dei giornalisti d’evasione che da giorni s’indignano perché Giacomo Bozzoli è scappato prima di finire all’ergastolo, e invece loro preferivano che fosse già in galera prima della condanna, perché sono la vox populi di un paese manettaro. Diamo per buono tutto quanto, del superlavoro dei giudici.
Ma qualcuno può spiegare perché la procura di Roma ha chiesto a Fanpage di acquisire i “video girati in tutto l’arco temporale in cui si è svolta l’inchiesta giornalistica undercover”, notizia diffusa dallo stesso giornale online, immaginiamo l’orgoglio di potersi rendere utili alla procura, e hanno spiegato che la Digos ha chiesto di avere tutto il materiale “senza tagli e oscuramenti”. Il tutto, senza che sia ancora chiara l’ipotesi di reato né se ci siano indagati: il procedimento è aperto utilizzando è il celeberrimo “modello 45”. Quello insomma “intanto indaghiamo poi si vedrà”. Forse a Roma non avevano altro superlavoro.
-2-PREGHIERA La povertà del vocabolario politico italiano
mero tifo da stadio, con una binarietà di fondo che non permette l'evoluzione di un ragionamento critico
CAMILLO LANGONE 06 LUG 2024 il foglio.it
Un'indefinita coloritura partitica rivela la precarietà del lessico politico nostrano. Il tutto è ridotto a mero tifo da stadio, con una binarietà di fondo che non permette l'evoluzione di un ragionamento critico
“Scrittore di estrema destra”. Così mi definisce Giorgio Dell’Arti nella sua Spremuta di Giornali, prima di elogiare una mia Preghiera. Guarda che non sono io, avrei potuto rispondergli citando una canzone di De Gregori. E invece niente, imperturbabile. Non sarei insorto nemmeno se mi avesse definito “neonazista nell’anima”: a differenza di Giorgia Meloni credo nella libertà di espressione.
Essendo liberale davvero, e non soffrendo di deliri di onnipotenza, non pretendo di imporre agli altri una mia autodefinizione. “Scrittore di estrema destra” è perfino utile, serve a confermare l’estrema povertà del vocabolario politico italiano. La sconfortante povertà del vocabolario politico italiano, per cui non conta nulla che i miei testi fondamentali in materia (“Politica” di Aristotele, “Odi” di Orazio) precedano la nascita della destra di 21 e 18 secoli. La devastante povertà del vocabolario politico italiano, di un lessico binario e grossolano che non permette lo svilupparsi di un ragionamento e riduce ogni questione a tifo. Un vocabolario che non serve a niente, che fa soltanto danni, soltanto da buttare.