1-Elezioni in Francia, Ieri menava la Meloni ma dopo il ballottaggio arriva la Le Pen e Orban, putiniani.
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1.Se fino a ieri tanto per i suoi avversari che per i suoi alleati, la queen maker della destra era la leader di Fdi, da domani il testimone potrebbe passare verosimilmente a Le Pen 2-Salvini plaude
1.7.2024 Barbara Fiammeri, ilsole24ore.it lettura3’
A maggior ragione se il gruppo dei Conservatori (Ecr), di cui Fdi è la principale delegazione, dovesse perdere la terza posizione appena conquistata
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1 luglio 2024
Francia, Le Pen: "La democrazia ha parlato"
2.L’entusiasmo di Matteo Salvini, il silenzio di Fratelli d’Italia: è molto diversa la reazione che arriva dalla destra italiana nelle ore successive alla notizia della vittoria di Marine Le Pen. Una differenza che è politica e destinata a riflettersi sugli equilibri all’interno della maggioranza, in Italia come in Europa.
Già perché le elezioni in Francia avvengono parallelamente all’avvio della nuova legislatura europea e della trattativa sulla selezione del nuovo esecutivo Ue che sta conducendo anche Giorgia Meloni alla ricerca di un portafoglio adeguato «al peso che spetta all’Italia». E certo i toni belligeranti del suo vicepremier, che anche domenica 30 giugno è tornato ad attaccare Ursula von der Leyen, non l’aiutano. E ancor meno il tifo del leghista per il nuovo gruppo di estrema destra dei “patrioti” a cui stanno dando vita l’ungherese Viktor Orban e l’austriaco Herbert Kickl, numero uno del Partito delle Libertà e con l’ambizione di conquistare in autunno la premiership, assieme all’ex premier ceco Andrej Babis . Un gruppo che al momento ha come punto di riferimento l’avversione per von der Leyen e un atteggiamento benevolente invece nei confronti di Vladimir Putin.
Atteggiamento che trova terreno fertile anche in casa Lega e in Le Pen. Per ora la leader di RN – alle prese con il ballottaggio del 7 luglio – evita di esporsi anche per non spaventare quell’elettorato gollista moderato che è pronto a schierarsi in favore dei suoi candidati. A parlare però ci pensa Salvini. «Vogliamo allargare il più possibile il perimetro di un gruppo forte, patriottico, coeso e contrario a inciuci», l’auspicio del leader leghista che conta - attraverso la sua alleata transalpina – di incrementare il suo peso politico. Se infatti fino a ieri tanto per i suoi avversari che per i suoi alleati, la queen maker della destra era Giorgia Meloni, da domani il testimone potrebbe passare verosimilmente a Le Pen. A maggior ragione se il gruppo dei Conservatori (Ecr), di cui Fdi è la principale delegazione, dovesse perdere la terza posizione appena conquistata.
Nei prossimi giorni (entro il 3 luglio) l’ex premier polacco Mateusz Morawiecki dovrà decidere se i 20 deputati del Pis resteranno o meno nell’Ecr o invece approdare nella formazione di Orban nonostante le distanze sulla Russia di Putin. La partita comunque è destinata a proseguire almeno fino al 18 luglio quando l’Europarlamento si pronuncerà sul bis di von der Leyen. Da Palazzo Chigi neppure uno spiffero. L’altro vice, Antonio Tajani, che è anche leader di Forza Italia e vicepresidente del Ppe, lavora per far convergere i meloniani sulla conferma della presidente uscente della Commissione. Su di lui gli strali dei leghisti. Ma è chiaro che l’obiettivo vero è un altro
- Salvini, gruppo dei patrioti di Orban? È la strada giusta
Quanto al primo turno delle elezioni in Francia, il segretario della Lega ha sottolineato che «Le Pen ha preso i voti di oltre un terzo dei francesi». Questo «allarme estremismo è folle»
1 luglio 2024
1' di lettura
«Se aderiremmo al gruppo dei patrioti lanciato da Orban in Europa? Unire chi mette al centro il lavoro, la famiglia, il futuro dei giovani mi sembra la strada giusta. È quel che la Lega auspica da tempo. Stiamo valutando tutti i documenti ma mi sembra la strada giusta». Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini a Radio1.
Salvini: "Alle Europee candidiamo un generale per parlare di pace"
Quando votano «i cittadini hanno sempre ragione», ha aggiunto il vicepremier, e le elezioni francesi sono «utili anche a livello europeo» visto che a Bruxelles «stanno costruendo la stessa ipotesi di alleanza». «Le Pen - ha continuato Salvini - ha preso i voti di oltre un terzo dei francesi» e questo «allarme estremismo è folle» perché non è «estrema destra ma un movimento alternativo alla sinistra» per cui hanno votato tanti «lavoratori». Quanto al patto di desistenza, ha commentato: «Mi pare curioso che coloro che hanno protestato in piazza contro Macron» ora si alleino «per paura di perdere il posto. Poi uno si chiede perché la gente non va a votare».