Chi sono i miliziani russi che dicono di voler "liberare la Russia" da Putin
- Dettagli
- Categoria: Italia
Si definiscono "forze di liberazione" con sede in Ucraina, ma l'esercito di Kyiv ha negato ogni coinvolgimento negli attacchi nelle regioni russe di Belgorod e Kursk
REDAZIONE 12 MAR 2024 ilfoglio.it lettura2’
Si definiscono "forze di liberazione" con sede in Ucraina, ma l'esercito di Kyiv ha negato ogni coinvolgimento negli attacchi nelle regioni russe di Belgorod e Kursk. L'offensiva di droni nella raffineria di Lukoil e l'aereo caduto a Mosca
A Belgorod, la regione russa più bersagliata dall'inizio della guerra di Mosca contro l'Ucraina, e a Kursk sono stati oggi registrati nuovi attacchi e combattimenti armati. Sui social da stamattina circolano foto e video di bombardamenti e di edifici in fumo, e un video in cui Maksimillian Andronnikov, vice comandante della Legione Libertà della Russia, dice che l'incursione sarebbe stata programmata in vista delle elezioni presidenziali a Mosca, di aver attraversato dall'Ucraina il confine con la Russia nella notte e di aver combattuto nelle regioni di confine. Si sono definite "forze di liberazione" e hanno affermato di aver preso il controllo che due villaggi russi, poi poco dopo Mosca ha smentito dicendo di aver respinto l'attacco uccidendo "oltre 234 militari nemici, sette carri armati e 20 veicoli blindati".
"Come tutti i nostri concittadini, nella Legione sogniamo una Russia liberata dalla dittatura di Putin. Ma non ci limitiamo a sognare: lavoriamo duro per realizzare quei sogni. Riprenderemo la nostra terra centimetro per centimetro dal regime", dice nel video. L'attacco sarebbe stato organizzato dalla Legione Libertà della Russia assieme ad altri due gruppi di nazionalisti russi contrari al Cremlino, il Corpo dei volontari russi e il Battaglione siberiano: i primi due avevano già rivendicato un imponente attacco lo scorso maggio, sempre nella regione di Belgorod, trasformando una guerra nata per i confini in una guerra dentro ai confini.
"La Legione sta andando alle elezioni, aspettateci", dice Andronnikov nel video, secondo i miliziani gli attacchi sarebbero stati programmati per coincidere con le elezioni presidenziali russe, dal 15 al 17 marzo. Di questi gruppi si sa poco: il Battaglione siberiano si sarebbe formato nel maggio dello scorso anno, mentre il Corpo dei volontari russi e la Legione per la Russia libera sarebbero attivi già dal 2022. I combattenti di tutti e tre i gruppi dicono di essere russi residenti in Ucraina, ma l'esercito ucraino ha negato qualsiasi coinvolgimento. Andriy Yusov, portavoce dell'intelligence militare di Kyiv, ha precisato che i gruppi paramilitari sono "organizzazioni completamente indipendenti" di cittadini russi e quindi operano "in patria".
Sempre nella giornata di ieri, le Forze armate ucraine hanno lanciato un massiccio attacco di droni contro l'esercito russo, Yusov ha confermato l'offensiva a lungo raggio. E' stato registrato un attacco anche in una raffineria di petrolio di Lukoil vicino a Nizhny Novgorod, a est di Mosca e a Oryol. Lukoil ha affermato che l'impianto ha interrotto le operazioni ma non ha chiarito il motivo.
Nella regione di Ivanovo, a est di Mosca, il ministero della Difesa russo ha riferito che un aereo da trasporto militare con otto membri dell'equipaggio e sette passeggeri si è schiantato poco dopo il decollo a causa di un incidente. Sui social sono circolati video dell'aereo con il motore in fiamme: tutte e 15 le persone a bordo sono morte.