EDITORIALI Che spasso il doppio senso del voto in Abruzzo per il centrosinistra

- ACCUSATORI CONDANNATI Il caso Consip illumina il marcio che c'è nel rapporto tra pm e giornali

12 MAR 2024 lettere Direttore ilfoglio.it estratti lettura2’

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore - E’ di nuovo cambiato il vento? L’onda non era lunga ma corta? Quando si smetterà a sinistra di ricorrere a formule consolatorie (tra l’altro portano sfortuna) che durano lo spazio di un mattino nel succedersi convulso degli eventi politici in Italia? Delle elezioni in Abruzzo ricorderei che escono ridimensionati gli estremisti parolai: sia Conte che Salvini arretrano fragorosamente rispetto alle precedenti elezioni regionali mentre il Pd e FI migliorano le posizioni. A ben vedere, era accaduto anche nel voto sardo. Potrebbe essere, uso il condizionale, il segno di una positiva tendenza? Si vedrà. Infine, c’è da augurarsi che il Pd si renda conto che la sfida con la destra che governa l’Italia comporta un lavoro di lunga lena nella società italiana e avverta la necessità di dotarsi di una convincente base culturale e programmatica. Questione decisiva per costruire una alternativa politica alla destra.

Umberto Ranieri

- ACCUSATORI CONDANNATI Il caso Consip illumina il marcio che c'è nel rapporto tra pm e giornali

LUCIANO CAPONE 12 MAR 2024

    

Lo “scandalo Consip” esiste: non riguarda chi è stato indagato, ma chi ha svolto l’indagine con metodi incivili e obiettivi politici

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Indagati assolti e indagatori condannati. Dopo oltre sette anni dall’inizio dell’inchiesta sul caso Consip, il tribunale di Roma ha emesso una sentenza che riscrive completamente la storia degli ultimi anni. Tra gli otto assolti con le formule – a seconda delle imputazioni – perché il fatto non sussiste e perché il fatto non costituisce reato ci sono Tiziano Renzi, il padre dell’ex premier Matteo; l’ex ministro dello Sport (Pd) Luca Lotti; l’imprenditore napoletano Alfredo Romeo; Carlo Russo, conoscente di Renzi sr.; l’ex deputato Italo Bocchino; l’ex comandante dei Carabinieri della legione Toscana Emanuele Saltalamacchia; Filippo Vannoni e Stefano Pandimiglio. I due condannati, invece, sono Gianpaolo Scafarto (1 anno e sei mesi), il maggiore dei Carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) che aveva condotto l’inchiesta sotto la supervisione del pm napoletano Henry John Woodcock e il colonnello dei Carabinieri Alessandro Sessa (3 mesi) con cui Scafarto aveva condiviso informazioni delicate.

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