-L'EDITORIALE DELL'ELEFANTINO Cessate il fuoco, terroristi di Hamas

-FRATELLI COLTELLI Rapporti sempre più tesi fra Israele e Santa Sede dopo le dichiarazioni di Parolin

15.4.2024 Giuliano Ferrara, Matteo Matzuzzi, ilfoglio.it lettura2’

-L'EDITORIALE DELL'ELEFANTINO Cessate il fuoco, terroristi di Hamas

GIULIANO FERRARA 15 FEB 2024

Sanremo propone e Roma dispone, quindi va bene l’accordo fra Schlein e Meloni. Ma è curioso che nel paese delle canzonette nessuno in Parlamento chieda mai tregue umanitarie ai palestinesi

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Capisco Schlein che da buona cittadina americana deve sentire quel che dice Blinken, a parte il caro Provenzano, ma Meloni, che da buona italiana ha fatto il suo sugli ostaggi e si è astenuta su un cessate il fuoco beninteso umanitario, bè, forse doveva aspettare un momento per sapere che cosa ne pensi Burns, il capo della Cia che è al Cairo, forte della minaccia di Bibi contro Rafah, per strappare gli ostaggi dalle mani dei carnefici. Ma sono ghirigori del dopo Sanremo, come sa Tajani che contende a Ghali il primato nella politica estera. Passando alle cose serie.

-FRATELLI COLTELLI Rapporti sempre più tesi fra Israele e Santa Sede dopo le dichiarazioni di Parolin

MATTEO MATZUZZI 15 FEB 2024

L’ambasciata israeliana cpontro le dichiarazioni “deplorevoli” del segretario di stato Vaticano che denuncia la “carneficina” in corso a Gaza

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Com’era prevedibile, l’ambasciata israeliana presso la Santa Sede ha reagito subito alle dichiarazioni del segretario di stato, il cardinale Pietro Parolin, che martedì pomeriggio aveva denunciato la “carneficina” in corso a Gaza. Frasi che non sono piaciute agli israeliani, che hanno definito in un comunicato stampa “deplorevole” quanto affermato dal segretario di stato. “Giudicare la legittimità di una guerra senza tenere conto di TUTTE (maiuscolo nel testo, ndr) le circostanze e i dati relativi porta inevitabilmente a conclusioni errate”…..

Tra questi “dati rilevanti”, l’Ambasciata fa notare che “le operazioni dell’Idf si svolgono nel pieno rispetto del diritto internazionale” e “secondo i dati disponibili, per ogni militante di Hamas ucciso hanno perso la vita tre civili. Tutte le vittime sono da piangere, ma nelle guerre e nelle operazioni passate delle forze Nato o delle forze occidentali in Siria, Iraq o Afghanistan, la proporzione era di nove o dieci civili per ogni terrorista”.

Da qui si deduce che “qualsiasi osservatore obiettivo non può non giungere alla conclusione che la responsabilità della morte e della distruzione a Gaza sia di Hamas e solo di Hamas”. Niente di buono, insomma, sul fronte del dialogo.

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