-ISRAELE E HAMAS SONO VICINI A UN ACCORDO

Rossi Calcio Roma e il calcio dei narcisi narcisi

28.1.2024 quotidiani lettura2’

-ISRAELE E HAMAS SONO VICINI A UN ACCORDO – SECONDO IL “NEW YORK TIMES”

NELLE PROSSIME DUE SETTIMANE

POTREBBE ESSERE SIGLATA UNA TREGUA DI DUE MESI IN CAMBIO DEL RILASCIO DEGLI OLTRE 100 OSTAGGI NELLE MANI DI HAMAS

– I NEGOZIATORI AMERICANI HANNO PREPARATO UNA BOZZA SCRITTA: I TERRORISTI CHIEDONO ANCORA IL RITIRO DELLE TRUPPE ISRAELIANE, E CI SONO ALTRI DISACCORDI, MA LE PARTI SI STANNO AVVICINANDO…

Accordo vicino per il rilascio degli ostaggi a Gaza. Onu: 'Garantire continuità a Unrwa'

In cambio di due mesi di stop alla guerra e il rilascio di 100 ostaggi ancora detenuti da Hamas. L'appello del segretario generale dell'Onu dopo la sospensione dei finanziamenti all'Agenzia Unrwa' per i rifugiati palestinesi (causa 12 dipendenti neutrali ONU in combutta con terrosristi Hamas contro Israele ndr)

-Daniele De Rossi e il calcio di Narciso

ALESSANDRO BONAN 27 GEN 2024

Se nel pallone esistessero solo le parole, il nuovo Ct della Roma avrebbe già vinto uno scudetto: "Non amo quelli che dicono: il mio calcio" ha detto in una delle sue prime dichiarazioni. Applausi, perché il calcio tecnico, alla fine, non esiste

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De Rossi parafulmine in panchina

“Fuori di chépe cacciare Mou”. Intervista a Lino Banfi

Se nel calcio esistessero solo le parole, Daniele De Rossi avrebbe già vinto uno scudetto. Nei suoi primi discorsi ha dichiarato se stesso, senza rinnegare mai la sua passione per Roma e per la Roma, aggiungendo però sale allo zucchero. Tra i pensieri espressi dal romano, ne scelgo uno su tutti: “Non amo quelli che dicono: il mio calcio”. Applausi a scena aperta, e finalmente. Molti allenatori si prendono esageratamente sul serio, rivendicando le vittorie come se fossero un fatto personale, il frutto di una propria scienza applicata al gioco. Il calcio di uno non esiste, ma semmai ci sono i molti modi di intenderlo o rielaborarlo, applicando variazioni sul tema principale: possesso, attacco, difesa, transizione (tranqui, esco subito da Coverciano). Un allenatore che parla del “suo calcio”, è un uomo a cui manca il senso della misura, sovrastimando se stesso (cosa che capita sovente a molti, me compreso), perdendo di vista la sua funzione principale: allenare. Durante la partita, la squadra mette in pratica gli allenamenti, applicando i principi di gioco pensati dall’allenatore (i famosi schemi esistono solo quando la palla è ferma). Questa è la base, questa è la firma di ogni allenatore.

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