Non passa la linea Timmermans. Imballaggi, in Europa prevale il buon senso. Danti: “Salvini ha perso”

alla fine non ha vinto né la linea Timmermans, problemi per tanti, né la linea della destra che cercava lo scontro ad ogni costo per dire Europa cattiva”

Alessio De Giorgi — 23 Novembre 2023 ilriformista.it lettura2’

Tanto tuonò che alla fine sul regolamento imballaggi vinse la ragionevolezza. Dopo giornate di fitte trattative, dopo molti scudi alzati, dichiarazioni roboanti e minacce, dopo una montagna di emendamenti totalmente inusuale per l’aula dell’europarlamento, alla fine non ha vinto né la linea Timmermans che avrebbe creato non pochi problemi alla filiera del food italiana (ma anche di molti altri Paesi), né la linea della destra che cercava lo scontro ad ogni costo per avere la dimostrazione dell’Europa “cattiva” (tant’è che Lega e Fratelli d’Italia, ligi al mantra che per l’ambiente non bisogna fare nulla, hanno votato contro al provvedimento). Il tema, come abbiamo detto ieri, riguardava in particolare per il nostro Paese il fatto che il regolamento nella sua bozza iniziale penalizzava il riciclo (dove siamo campioni) contro il riuso dei materiali di imballaggio. Alla fine ha prevalso la ragionevolezza, per l’appunto, e quindi un modello che non si sofferma troppo sul come, ma sull’obiettivo finale, che è un mondo del packaging più sostenibile dal punto di vista dell’ambiente.

Abbiamo chiesto a Nicola Danti, vicepresidente di Renew Europe, come è andato il voto del Parlamento Europeo.

«Come è successo già altre volte in questa legislatura, il Parlamento Europeo ha fatto prevalere una posizione di buon senso, che tiene conto delle diverse modalità nazionali, ammorbidendo, e non di poco, le impostazioni iniziali».

Lei, a caldo nell’emiciclo, l’ha definita una vittoria del sistema Italia. Perché?

«L’aula non ha imposto, come si voleva, una brusca accelerazione sul riuso, che avrebbe danneggiato un importante settore economico, senza portare benefici all’ambiente. Con 426 voti favorevoli, 125 contrari, la plenaria ha approvato un testo più morbido rispetto alla proposta della Commissione. Grazie ai tanti emendamenti, alcuni anche a mia firma, che hanno reso il regolamento meno ostico. Molto importante anche che settori chiave del nostro agro-alimentare vengano esclusi da questo regolamento. Penso alle indicazioni geografiche fino all’ortofrutta e al florovivaismo, dai vini alle bevande alcoliche, fino ai contenitori in carta del settore della ristorazione».

“Per ridurre i rifiuti da imballaggi abbiamo bisogno di più riciclo, ma dobbiamo guardare anche al riuso e vietare gli imballaggi non necessari”. Lo ha sottolineato il Commissario Ue all’ambiente Virginijus Sinkevicius. È d’accordo?

«Con il voto di ieri pomeriggio, gli obiettivi ambientali che si è data la Commissione, sono più facilmente raggiungibili. È la riprova che l’approccio ideologico appassiona i media, ma rende tutto più complicato. Ancora una volta, dal Parlamento Europeo arriva una lezione di concretezza, che aiuta il sistema sovranazionale nel suo complesso a migliorare le sue performance».

La destra, con in testa la Lega, canta vittoria.

«Salvini, come al solito, sperava nel muro contro muro, la sua stantia campagna contro l’Europa ‘matrigna’. In realtà il Parlamento Europeo ha rimesso seduti al loro posto i ‘falchi’. E tra i rapaci, non c’è dubbio che la Lega occupi un posto di rilievo. Peraltro il voto finale della Lega è stato contrario al provvedimento. Quindi, per la cronaca, Salvini ha perso. Ha vinto piuttosto la filiera italiana, ed anche un metodo parlamentare, che ci impone di non gridare sempre ‘al lupo al lupo’, di impegnarci seriamente sui provvedimenti e quando siamo convinti delle nostre ragioni ad emendarli. Esattamente quello che è successo ieri a Strasburgo».

Alessio De Giorgi

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