1-L'EDITORIALE DELL'ELEFANTINO La sentinella Netanyahu si era addormentata, ma non ha tutte le colpe

2-- Il medio oriente capovolto, Il senso di colpa dell’occidente genera mostri.

6.11.2023 Giuliano Ferrara, SIMON SEBAG MONTEFIORE ilfoglio.it lett3’

1-L'EDITORIALE DELL'ELEFANTINO La sentinella 

si era addormentata, ma non ha tutte le colpe

GIULIANO FERRARA 05 NOV 2023

La questione palestinese tramontata, il terrorismo diventato mezzo e scopo nel nome di una missione coranica. Il premier israeliano è stato il prodotto di un fenomeno drammaticamente effettuale e che dunque sarebbe stato inevitabile affrontare per chiunque

Netanyahu è indifendibile? Forse sì, ma il dubbio è lecito. La campagna contro di lui è in corso malgrado premano ben altre esigenze di difesa, si dispiega senza incertezze, segue le corde e i precordi della coscienza nazionale israeliana afflitta, devastata, dal 7 ottobre, si estende a certezze politiche granitiche dell’opinione internazionale che senza eccezioni o distinzioni tra conservatori e progressisti, belligeranti e umanitari, ne auspica e prevede per il dopoguerra la fine politica ingloriosa. Per una persona cara e di grande esperienza intellettuale e morale, come Yossi Klein Halevi, Netanyahu è semplicemente “la sentinella che si è addormentata”. Perfino una figura eccelsa come Golda Meir, schietta laburista della vecchia gloriosa guardia, fu bersaglio della stessa accusa, e dopo una vittoria costosa e molto in vite umane e in paure umanissime se ne andò. Figuriamoci uno che è sotto l’occhio della giustizia, che ha scelto alleanze residuali con ceffi intimidatori della destra impalatabile. Ho incontrato Netanyahu un paio di volte, mi sembrò intelligente e scaltro come una volpe, ma quella caratteristica dubbia e essenziale che è per i miei contemporanei l’empatia non era certo il suo forte….

2-- Il medio oriente capovolto, Il senso di colpa dell’occidente genera mostri.

SIMON SEBAG MONTEFIORE 06 NOV 2023

    

Il senso di colpa dell’occidente genera mostri. Così, per la sinistra delle università americane e della piazza globale, Israele è diventato l’incarnazione dell’occidente malvagio e imperialista. E i terroristi di Hamas, in quanto suoi nemici, una forza del bene. Un saggio su un’ideologia falsa e pericolosa

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La pace nel conflitto israelo-palestinese era già difficile da raggiungere prima del barbaro attacco di Hamas del 7 ottobre e della risposta militare di Israele. Ora sembra quasi impossibile, ma la sua essenza è più chiara che mai: in definitiva, un negoziato per istituire uno stato di Israele sicuro accanto a uno stato palestinese sicuro. A prescindere dalle enormi complessità e sfide per realizzare questo futuro, una verità dovrebbe essere ovvia tra le persone oneste: uccidere 1.400 persone e rapirne più di 200, tra cui decine di civili, è stato profondamente sbagliato. Se si esclude il fatto che è stato registrato in tempo reale e pubblicato sui social media, l’attacco di Hamas assomigliava a un’incursione mongola medievale, per il massacro e i trofei umani mostrati. Eppure, dal 7 ottobre accademici, studenti, artisti e attivisti occidentali hanno negato, giustificato o addirittura celebrato gli omicidi compiuti da una setta terroristica che proclama un programma genocida antiebraico. Alcune di queste cose avvengono alla luce del sole, altre dietro le maschere dell’umanitarismo e della giustizia, altre ancora in codice, il più famoso è “dal fiume al mare”, una frase agghiacciante che implicitamente sostiene l’uccisione o la deportazione di 9 milioni di israeliani. Sembra strano che si debba dire: uccidere civili, anziani, persino bambini, è sempre sbagliato. Ma oggi bisogna dirlo. Come possono persone istruite giustificare una tale insensibilità e abbracciare una tale disumanità? In questo caso sono in gioco molti fattori, ma gran parte delle giustificazioni per l’uccisione di civili si basa su un’ideologia alla moda, la “decolonizzazione”, che, presa alla lettera, esclude la negoziazione di due stati – l’unica vera soluzione a questo secolo di conflitti – ed è tanto pericolosa quanto falsa. Mi sono sempre chiesto quali fossero gli intellettuali di sinistra che sostenevano Stalin e gli aristocratici simpatizzanti e gli attivisti pacifisti che scusavano Hitler. Gli apologeti di Hamas e negazionisti delle atrocità di oggi, con le loro roboanti denunce del “colonialismo”, appartengono alla stessa tradizione, ma peggio: hanno abbondanti prove del massacro di anziani, adolescenti e bambini, ma a differenza di quegli sciocchi degli anni Trenta, che si sono lentamente avvicinati alla verità, non hanno cambiato di una virgola le loro opinioni. La mancanza di decenza e di rispetto per la vita umana è sorprendente: quasi immediatamente dopo l’attacco di Hamas, è emersa una legione di persone che hanno minimizzato il massacro, o hanno negato che siano avvenute delle vere e proprie atrocità, come se Hamas avesse semplicemente condotto una tradizionale operazione militare contro dei soldati. I negazionisti del 7 ottobre, come quelli dell’Olocausto, vivono in un mondo particolarmente oscuro…..

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