Papa Francesco mette all’angolo i negazionisti del cambiamento climatico.

Pubblicata l’esortazione apostolica di Francesco Laudate Deum che specifica e completa l’enciclica del 2015: «non reagiamo abbastanza, siamo vicini al punto di rottura»

4 ottobre 202 Carlo Morroni, ilsole24ore.it lettura4 estratto articolo

«C’è chi nega quanto sta accadendo, si cerca di ridicolizzare chi lancia giusti allarmi»

Lo squilibrio globale causato dal riscaldamento del pianeta

I ricchi inquinano di più

Opinioni sprezzanti e irragionevoli anche all’interno della Chiesa cattolica

Puntare gli sforzi sulla Cop28 di Dubai

Emissioni pro capite in Usa circa il doppio di quelle di un abitante della Cina

5' di lettura

Francesco torna con forza sul tema ambientale: si tratta di un problema sociale globale che è intimamente legato alla dignità della vita umana. Nel giorno dell’apertura del Sinodo sulla sinodalità il Papa rende nota la nuova esortazione apostolica “Laudate Deum”, un testo in continuità con la più ampia enciclica sulla “cura del creato” Laudato sì del 2015. Un documento in cui completa quanto già affermato nel precedente testo sulla “ecologia integrale” - che fu molto criticato dalla destra repubblicana in Usa - lancia un allarme e una chiamata alla corresponsabilità di fronte all’emergenza del cambiamento climatico, prima che sia troppo tardi, e senza affidarsi sempre al “paradigma tecnocratico”. E attacca senza sconti i negazionisti del cambiamento climatico.

L’esortazione guarda a Cop28 a Dubai

L’esortazione guarda in particolare alla COP28 che si terrà a Dubai tra fine novembre e inizi di dicembre. «La nostra preoccupazione per il cambiamento climatico va oltre un approccio meramente ecologico», ... Gli effetti del cambiamento climatico sono subiti dalle persone più vulnerabili, sia in patria che nel mondo».

«C’è chi nega quanto sta accadendo, si cerca di ridicolizzare chi lancia giusti allarmi»

«C’è chi nega quanto sta accadendo, si cerca di ridicolizzare chi lancia giusti allarmi»

Ma non manca chi nega che tutto questo stia accadendo. «Negli ultimi anni non sono mancate le persone che hanno cercato di minimizzare questa osservazione. Citano dati presumibilmente scientifici, come il fatto che il pianeta ha sempre avuto e avrà sempre periodi di raffreddamento e riscaldamento …. e probabilmente tra pochi anni molte popolazioni dovranno spostare le loro case a causa di questi eventi».

Lo squilibrio globale causato dal riscaldamento del pianeta

Ma va oltre: «Per porre in ridicolo chi parla di riscaldamento globale, si ricorre al fatto che si verificano di frequente anche freddi estremi…. . Siccità e alluvioni, prosciugamento di laghi e popolazioni spazzate via da maremoti o inondazioni hanno in fondo la stessa origine.

I ricchi inquinano di più

Nel tentativo di semplificare la realtà – osserva Francesco – «non mancano coloro che incolpano i poveri di avere troppi figli e cercano di risolvere il problema mutilando le donne dei Paesi meno sviluppati. Come al solito, sembrerebbe che la colpa sia dei poveri. Ma la realtà è che una bassa percentuale più ricca della popolazione mondiale inquina di più rispetto al 50% di quella più povera e che le emissioni pro capite dei Paesi più ricchi sono di molto superiori a quelle dei più poveri. Come dimenticare che l’Africa, che ospita più della metà delle persone più povere del mondo, è responsabile solo di una minima parte delle emissioni storiche?». ….. D’altra parte, la transizione verso forme di energia rinnovabile, ben gestita, così come tutti gli sforzi per adattarsi ai danni del cambiamento climatico, sono in grado di generare innumerevoli posti di lavoro in diversi settori. Per questo è necessario che i politici e gli imprenditori se ne occupino subito».

Opinioni sprezzanti e irragionevoli anche all’interno della Chiesa cattolica

Scrive Bergoglio che «L’origine umana – “antropica” – del cambiamento climatico non può più essere messa in dubbio….. . La coincidenza fra questi eventi e la crescita di emissioni di gas serra «non può essere nascosta. La stragrande maggioranza degli studiosi del clima sostiene questa correlazione e solo una minima percentuale di essi tenta di negare tale evidenza». Purtroppo, aggiunge il Papa, «la crisi climatica non è propriamente una questione che interessi alle grandi potenze economiche, che si preoccupano di ottenere il massimo profitto al minor costo e nel minor tempo possibili». Ma il Papa ricorda anche un fatto: «Sono costretto a fare queste precisazioni, che possono sembrare ovvie, a causa di certe opinioni sprezzanti e irragionevoli che trovo anche all’interno della Chiesa cattolica.

Puntare gli sforzi sulla Cop28 di Dubai

Serve quindi un grande sforzo di cooperazione e multilateralismo da parte degli Stati, e rivolge lo sguardo indietro osserva che tutte le conferenze sul clima, put animate da buoni propositi, hanno prodotto molto poco. Ora, guardando alla Cop28 di Dubai Francesco scrive che «dire che non bisogna aspettarsi nulla sarebbe autolesionistico, perché significherebbe esporre tutta l’umanità, specialmente i più poveri, ai peggiori impatti del cambiamento climatico». Insomma, «non possiamo rinunciare a sognare che la COP28 porti a una decisa accelerazione della transizione energetica, con impegni efficaci che possano essere monitorati in modo permanente. Questa Conferenza può essere un punto di svolta».

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Emissioni pro capite in Usa circa il doppio di quelle di un abitante della Cina

In definitiva quello che conta è ricordare che «non ci sono cambiamenti duraturi senza cambiamenti culturali, senza una maturazione del modo di vivere e delle convinzioni sociali, e non ci sono cambiamenti culturali senza cambiamenti nelle persone». Gli sforzi delle famiglie per inquinare meno, ridurre gli sprechi, consumare in modo oculato, stanno creando una nuova cultura. Il semplice fatto di cambiare le abitudini personali, familiari e comunitarie contribuisce a realizzare grandi processi di trasformazione che operano dal profondo della società. Il Pontefice ricorda – e questo non è un passaggio destinato forse ad essere particolarmente analizzato nel suo significato - che «le emissioni pro capite negli Stati Uniti sono circa il doppio di quelle di un abitante della Cina e circa sette volte maggiori rispetto alla media dei Paesi più poveri». E aggiunte «un cambiamento diffuso dello stile di vita irresponsabile legato al modello occidentale avrebbe un impatto significativo a lungo termine. Così, con le indispensabili decisioni politiche, saremmo sulla strada della cura reciproca».

Commenti   

#1 walter 2023-10-04 17:00
Il Papa proclama il dogma ecologista
Francesco firma l'esortazione apostolica sulla crisi climatica, "Laudate Deum". La colpa è dello "stile di vita irresponsabile legato al modello occidentale”. Elogi per la Cina
E’ un documento che non richiama in alcun modo la trascendenza, Dio non c’è nel profluvio di analisi sui “progressi e fallimenti” delle Conferenze sul clima. “L’origine umana – ‘antropica’ – del cambiamento climatico non può più essere messa in dubbio”, scrive il Pontefice, prendendosela con i negazionisti…
MATTEO MATZUZZI 04 OTT 2023 ilfoglio.it

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