1-TANTI NUOVI CAV. Piccoli Berlusconi crescono, tra squadre di calcio e giornali
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2-La storia è imprevedibile, la necessità del suo sviluppo solo un'illusione-
30.9.2023 Cingolani, S. Belardinelli ilfoglio.it lettura2’
TANTI NUOVI CAV. Piccoli Berlusconi crescono, tra squadre di calcio e giornali
STEFANO CINGOLANI 30 SET 2023 ilfoglio.it
Nel tempo degli sceicchi, dei pacchiani e taroccati campionati sauditi, diversi imprenditori locali spendono per una squadra di provincia. Ma la crema dell’imprenditoria veneta (e non solo) si lancia anche in avventure editoriali. Una rassegna
L’accordo è fatto e il catalogo è questo. Sei quotidiani del Nord est che prima facevano parte del gruppo Gedi (Mattino di Padova, Nuova Venezia, Corriere delle Alpi, Tribuna di Treviso, Messaggero Veneto di Udine e Il Piccolo di Trieste) più due emittenti televisive locali (TUA di Vicenza e Telechiara di Verona) sono ormai sotto il controllo di una cordata di imprenditori dello stesso territorio: Enrico Marchi, presidente della Banca Finint, nonché di Save (aeroporti di Venezia e Treviso), ha messo insieme Alessandro Banzato (Acciaierie venete), Giampietro Benedetti (Danieli), Enrico Carraro (Carraro Group), Angelo Mandato (Bioman), famiglia Nalini (Carel Group), VideoMedia (Confindustria Vicenza), famiglia Canella (supermercati Alì), Federico De Stefani (Sit), Alberto Zanatta (Tecnica Group), famiglia Cattaruzza (Ocean Group), famiglia Samer (Samer Group)….. - LA RIFLESSIONE
2-La storia è imprevedibile, la necessità del suo sviluppo solo un'illusione
SERGIO BELARDINELLI 30 SET 2023
Non tutto è per forza progresso o decadenza. È difficile determinare la direzione di un popolo o di un’epoca come se si trattasse di un tutto. Occorre fare i conti con le inevitabile ambivalenze e imponderabilità che contraddistinguono ogni momento storico
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Il più delle volte che guardiamo la storia i nostri occhi sono offuscati da un pregiudizio: che essa abbia una linea di sviluppo verso un fine, sia esso il progresso o la decadenza. Tale linea può rimanere nascosta, magari lastricata di inciampi, ma viene ritenuta ineluttabile. Finché gli uomini hanno creduto in Dio, hanno attribuito a lui, e a lui soltanto, il potere di conoscere l’imperscrutabile corso delle cose. Nessuno avrebbe osato mettersi al suo posto; le vie della Provvidenza erano chiare soltanto a lui. Gli uomini potevano al massimo confidare nel fatto che, nonostante le innumerevoli croci disseminate nel corso delle loro povere vite, tutto si sarebbe comunque messo per il meglio. In epoca moderna il discorso cambia radicalmente. La scienza, la tecnica e la politica ci illudono di poter diventare finalmente padroni della storia e del nostro destino. E’ il trionfo dell’idea di progresso, strettamente connessa all’idea che la storia dell’umanità abbia nell’Occidente moderno il suo stadio evolutivo più avanzato. Hegel, Marx, Spencer o Comte, solo per fare qualche nome, sono accomunati da questa stessa convinzione. Di qui anche una certa tendenza a fare dell’Occidente moderno e secolarizzato il criterio in base al quale misurare il grado di sviluppo delle diverse civiltà, nonché la modernità o meno di certe forme culturali interne alla cultura occidentale. Ancora oggi, quando ad esempio qualcuno difende la famiglia tradizionale, lo si accusa non a caso di essere “fuori della storia”….