LA GRANDE FUGA In Veneto la Lega perde pezzi e Tosi li raccoglie. “Lo Zaia IV non si farà”
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- OSTERIA ITALIA Com'è possibile che l'incidente aereo di Torino sia diventato un conflitto tra destra e sinistra. - FI in rivolta contro la propaganda leghista sulla castrazione chimica
19.9.2023 F.Gottardi, S. Merlo, E Antonucci ilfoglio.it lettura3’
LA GRANDE FUGA In Veneto la Lega perde pezzi e Tosi li raccoglie. “Lo Zaia IV non si farà”
FRANCESCO GOTTARDI 19 SET 2023
Mentre Salvini da Pontida straparla di iscritti in aumento, i militanti gli scappano sotto il naso. “Premiata la nostra coerenza”, spiega il nuovo coordinatore regionale di Forza Italia che arruola i vecchi compagni. E il meloniano De Carlo gli fa eco: “Sì allo sblocco dei mandati, ma non è una priorità del governo”. Fine di un monopolio?
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Il derby delle destre visto da Pontida
Salire sul carro, saltar via dal Carroccio. Il mantra di Salvini, a Pontida, è che “nella Lega tutto va bene, alla faccia dei gufi”. La realtà dei fatti, in Veneto, è che “il fu partito del 50 per cento – parola degli alleati – sta perdendo pezzi”. E pregiati, anche. Prima in direzione FdI. Ora verso Forza Italia, in modalità avanti popolo. “D’altronde”, gongola Flavio Tosi, deputato e ultimo delfino designato dal Cav. in regione, “la casa del centrodestra una volta era qui”. E oggi fa le prove per il gran ritorno. Testa a testa coi meloniani. Le europee alle porte, la gran successione nel mirino: tra due anni scadrà il tempo di Luca Zaia. Lui, l’aveva ribadito al Foglio, continua a confidare nello sblocco dei mandati. Cosa che gli augurano tutti. “Sarebbe stupido rinunciare a un profilo di così largo consenso”, riconosce Tosi. “Nessuna norma giuridica deve impedire di correre alle elezioni”, gli fa eco Luca De Carlo, senatore e coordinatore regionale di FdI. Ma c’è un però. “Diciamo che non è un tema prioritario nell’agenda di governo”. Traduce il collega da Montecitorio. “Vista l’aria che tira a Roma, lo sblocco non si farà. Per nessun governatore”…
- OSTERIA ITALIA Com'è possibile che l'incidente aereo di Torino sia diventato un conflitto tra destra e sinistra
SALVATORE MERLO 19 SET 2023
È iniziata la lunga campagna elettorale per le europee e così una tragedia si trasforma in un dibattito tra pacifisti e bellicisti, internazionalisti e patrioti. Siamo una società divisa in stati. E ha la supremazia lo stato di ubriachezza
“Le Frecce tricolore vanno abolite”, si legge in un’intervista sulla Stampa. Mentre su Libero: “Chi le attacca, attacca la patria”. Ecco. Come un tragico incidente aereo quale quello occorso all’aeroporto di Torino pochi giorni fa possa essersi trasformato in un intenso dibattito tra pacifisti e bellicisti, internazionalisti e patrioti, difensori delle Frecce tricolore e strenui accusatori delle Frecce tricolore, insomma tra sinistra e destra, resta per noi un mistero che tuttavia ci rinsalda in una convinzione da tempo maturata specialmente in occorrenza di qualsiasi appuntamento elettorale: siamo tuttora una società divisa in stati. E ha la supremazia lo stato di ubriachezza.
- FI in rivolta contro la propaganda leghista sulla castrazione chimica
ERMES ANTONUCCI 18 SET 2023
I parlamentari di Forza Italia contro la proposta di castrare chimicamente gli stupratori: "L’ennesima prova di panpenalismo. Allora dovremmo atrofizzare le dita a chi spara...". Il no di Nordio del 2019: "Un ritorno al Medioevo"
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A Pontida, Le Pen trascina Salvini. E un po' anche Giorgetti
“Una proposta indecente”. “Siamo assolutamente contrari”. “Se vogliono farci passare pure questa roba qua non hanno capito niente…”. A parlare, lontano dai microfoni, sono i parlamentari di Forza Italia, sorpresi, a tratti sdegnati, dalla decisione della Lega di rilanciare la proposta di castrazione chimica per stupratori e pedofili. Un vecchio pallino del partito di Matteo Salvini, riesumato nelle ultime settimane in seguito ad alcuni fatti di cronaca (in particolare lo stupro di una diciassettenne a Palermo), nella migliore tradizione del populismo forcaiolo. Il primo a rievocare l’intervento è stato proprio il vicepremier Salvini tre settimane fa: “Se stupri una donna o un bambino hai evidentemente un problema: la condanna in carcere non basta, meriti di essere curato. Punto”, ha scritto il leader della Lega sui social, annunciando la prossima approvazione di una legge in Parlamento che preveda la castrazione chimica per i responsabili di violenze sessuali.