In America arriva la app per chiedere consigli a Gesù & Co.

- ISTRUZIONE Modificare i programmi a favore del passato recente? Perché non è una buona idea

27,8,2023 M. Matzzuzzi, G. Belardinelli ilfoglio.it lettura2’

CHATTARE CON CRISTO In America arriva la app per chiedere consigli a Gesù & Co. Un rimedio alla solitudine che scivola nel ridicolo

    

Lo scopo è di “stimolare la riflessione e incoraggiare conversazioni significative sulla fede”. I risultati, però, sono una parodia.

MATTEO MATZUZZI 26 AGO 2023 ilfoglio.it

Risponde anche Satana, che ovviamente incarna tutto ciò che contrasta lo spirito del tempo. Maria, invece, è possibilista sull’aborto

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Mettiamola così: è positivo che qualcuno cerchi Dio, in un’epoca in cui non di rado capita che qualche genitore avverta il figlio indisciplinato che se non si comporterà bene anziché alla partita di calcio, la domenica mattina, sarà spedito a messa, punizione delle punizioni. Se in America tanta gente ha pensato di scaricare “Text with Jesus”, app dell’azienda Catloaf che consente di chattare con alcuni personaggi della Bibbia – Gesù in testa – significa che la ricerca di qualcosa (o qualcuno) d’alto esiste eccome. Certo, Catloaf spiega che il tutto va preso con le molle: “L’applicazione, alimentata dall’intelligenza artificiale, non pretende di fornire reali intuizioni divine o di possedere una qualche forma di coscienza divina, ma si limita a utilizzare il suo modello linguistico per generare risposte basate su un ampio corpus di testi biblici e religiosi”. Lo scopo, insomma, è di “stimolare la riflessione, approfondire la comprensione dei testi religiosi e incoraggiare conversazioni significative sulla fede”. Cristo dunque non come vocina della coscienza o “sesto senso” che dice cosa fare e cosa no, ma a guardare le domande postegli da chi – per ora solo negli Stati Uniti – l’app l’ha scaricata, il tutto ha un sapore vagamente trash.

- ISTRUZIONE Modificare i programmi a favore del passato recente? Perché non è una buona idea

GIOVANNI BELARDELLI 26 AGO 2023

    

La petizione che chiede di dedicare più spazio alla storia contemporanea ha le sue ragioni, ma non tiene conto di alcuni fattori

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Sta circolando in rete una petizione che chiede al ministro dell’Istruzione e del merito una modifica del programma di storia delle superiori, così da destinare interamente l’ultimo anno allo studio degli avvenimenti che vanno dal 1945 al principio del XXI secolo. Lo scopo è quello di contrastare la diffusa ignoranza del passato più recente propria delle nuove generazioni, che spesso non sanno nulla di ciò che è avvenuto negli ultimi decenni. Se nel 1996 l’allora ministro Luigi Berlinguer riservò all’anno conclusivo delle superiori tutto il Novecento, ora si domanda di proseguire ulteriormente sulla via di una storia sempre più contemporanea. Sembrerebbe da condividere senz’altro: chi mai potrebbe approvare che dei giovani, terminato il loro ciclo di studi, non abbiano mai sentito parlare dell’assassinio di Aldo Moro o ignorino la caduta del Muro di Berlino? Temo però che si tratti di una proposta sbagliata…

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