Sorpresa ai voti Per l’Onu Israele viola i diritti delle donne. L’Italia, nello stupore, vota “Sì”. Ed è in cattiva compagnia
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C’è chi mormora che il ministro sia troppo occupato da Forza Italia per trovare il tempo di dare indicazioni di voto corrette all’ambasciatore italiano. Un’altra occasione persa per marcare la differenza
Alessio De Giorgi — 19 Agosto 2023 ilriformista.it lettura2’
Mentre l’Organizzazione delle Nazioni Unite è completamente assente dai tentativi di pacificazione nel conflitto che ha scosso l’Europa a seguito dell’invasione russa in Ucraina, il Palazzo di Vetro ha saputo occuparsi qualche giorno fa dei diritti delle donne. Argomento giustissimo, direte voi, se parlassimo di paesi come Afghanistan, Iran o Yemen.
Macché, il Consiglio Economico e Sociale dell’ONU ha trovato necessario votare una risoluzione sui diritti delle donne palestinesi, sottolineando come Israele sia un “grande ostacolo” per il “loro progresso, l’autosufficienza e integrazione nello sviluppo della loro società”.
La mozione è stata votata da paesi notoriamente campioni di diritti delle donne. Prendiamo a riferimento la classifica del Gender Inequality Index mondiale elaborata da una agenzia della stessa Onu: un Paese (Israele) al 21° posto su 191 nella classifica, viene giudicato un ostacolo per i diritti delle donne palestinesi da paesi situati al 180° posto (Afghanistan), al 173° (Madagascar), al 160° (Tanzania), al 146° (Zimbabwe) o al 140° (Laos), senza che nella risoluzione venga citato il ruolo ben più negativo sulle donne palestinesi dell’autorità che le amministra, l’ANP, che nella classifica è infatti al 106° posto.
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Sembra una barzelletta ma purtroppo non è così. Contro la mozione purtroppo si sono espressi solo gli Stati Uniti, il Canada, il Regno Unito, la Repubblica Ceca, lo stesso Israele e la Liberia.
E l’Italia? Incredibilmente il nostro Paese si è allineato ad Afghanistan, Madagascar e Tanzania, piegandosi alla più becera retorica antisionista e contraddicendo un cambiamento di linea su Israele che negli ultimi anni pur c’era stato. A fronte delle forti critiche di associazioni italiane, tra cui la Federazione delle Asso-ciazioni Italia-Israele, la Farnesina non ha saputo dare spiegazioni che in realtà sarebbero dovute ed urgenti. C’è chi mormora che il ministro sia troppo occupato da Forza Italia per trovare il tempo di dare indicazioni di voto corrette all’ambasciatore italiano all’ONU. Peccato, è stata solo un’occasione persa per marcare la differenza.
Alessio De Giorgi