AVVISO PER LA SINISTRA ITALIANA: AVERE COME UNICO ARGOMENTO LO SPAURACCHIO DEL FASCISMO
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SERVE SOLO A PORTARE ALTRI VOTI ALLA MELONI – IL CRITICO LETTERARIO ALFONSO BERARDINELLI: “A SINISTRA SI STA DIFFONDENDO…..
18.8.2023 dagospia.com lettura2’
UNA VOGLIA INCONTENIBILE DI DIRE CHE IL GOVERNO MELONI È FASCISTA, E RISVEGLIARE LA VOGLIA DI PRESENTARSI COME VIRTUOSI E COERENTI COMUNISTI. MA SE IN ITALIA CI FOSSERO TANTI NEOFASCISTI QUANTI SONO GLI ELETTORI DELLA MELONI, LA SITUAZIONE SAREBBE BEN PIÙ GRAVE” – “SI VOTA A DESTRA OGNI VOLTA CHE LA SINISTRA NON CONVINCE. E’ QUESTO CHE HA PERMESSO A BERLUSCONI DI CONQUISTARE MEZZA ITALIA…"
Estratto dell’articolo di Alfonso Berardinelli per “il Foglio”
Con il governo della Meloni una sinistra irrigidita e insieme vacua come farà a convivere e a trovare le energie per fare opposizione, opposizione e ancora opposizione? I suoi politici hanno molte formule da ripetere e già lo fanno. Ma come dicono i filosofi della politica, le idee e i luoghi comuni non bastano, ci vogliono i miti, i sogni, gli abracadabra, le bandiere.
La faccenda, quindi, deve passare nelle mani degli artisti. Bisogna dire che il governo Meloni è solo neofascista e così ritrovare la forza di proclamare se stessi felicemente, eternamente comunisti. Eternamente cioè assurdamente, se è vero che l’eternità è il contrario della storia.
[…] Mi pare che si stia diffondendo, a sinistra, una voglia incontenibile di dire che il governo Meloni è fascista, e così risvegliare un’altra voglia, quella parallela e primordiale di presentarsi come virtuosi e coerenti comunisti abitati da una folla di belle memorie. Già.
Comunismo e fascismo, ricordate? Le due cose hanno marciato parallele per un secolo. Nella politica italiana, europea e mondiale oggi la confusione è tale che per venirne fuori non c’è che fare marcia indietro e tornare al Novecento. La complessità dei problemi, la complicazione dei dati e dei ragionamenti necessari per affrontarli sono tali che fanno rinascere la nostalgia di robuste semplificazioni.
[…] Se in Italia ci fossero tanti neofascisti quanti sono gli elettori della Meloni, la situazione sarebbe ben più grave. Ma non credo che sia così. Si vota di più a destra ogni volta che la sinistra non convince. E’ questo che ha permesso a Berlusconi di conquistare mezza Italia.
Se il libro nero sul comunismo, invece che Berlusconi, lo avesse pubblicato la sinistra, non si sentirebbero più dei confusionari che proclamano “sono comunista” senza sapere né come né perché esserlo. Non sanno niente di Silone e di Orwell e in più non si sono accorti che di teorie e di partiti comunisti in Italia e in Europa non si vedono tracce. Non era comunista neppure Beppe Fenoglio, il maggiore scrittore della nostra Resistenza. E nel partito comunista di Togliatti si diceva una cosa e se ne faceva un’altra.
Il folklore e la retorica alludevano ancora alla Russia del 1917, la prassi era invece realisticamente socialdemocratica. […] Devo vergognarmi a dover ripetere certi argomenti, mentre si dovrebbe vergognare chi dimostra di non saperne nulla. […]