Studenti, la protesta in tenda? Tutti i ragazzi legati al Pd: le foto
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Che fatalità! Militano nel Pd e sfilano contro il fascismo gli studenti accampati di fronte alle Università, i ragazzi che dalle tende, da Nord a Sud, attaccano il governo di centrodestra.
Alessandro Gonzato 11.5. 2023 liberoquotidiano.it lettura3’
(il problema esiste ma perché non prima le manifestazione con il PD al goveno? Ndr)
Che fatalità! Militano nel Pd e sfilano contro il fascismo gli studenti accampati di fronte alle Università, i ragazzi che dalle tende, da Nord a Sud, attaccano il governo di centrodestra. Hanno fatto campagna elettorale per Elly Schlein alle Primarie Dem i giovani che oggi d’improvviso e all’unisono denunciano il costo degli affitti per una stanza o un monolocale a Milano, Roma ma non solo- costi folli, concordiamo - come Mirko Giuggiolini, 19 anni, che si è piantato davanti alla “Sapienza” e sui social a febbraio chiamava a raccolta il popolo Pd di Ronciglione (nel Viterbese) per votare la futura segretaria progressista. «Ripartiamo dell’ecosocialismo e dal transfemminismo intersezionale», scriveva Giuggiolini, per il quale bisogna anche «ripartire da un’opposizione che trovi i suoi obiettivi nello scontro con l’attuale governo sovranista e nella vittoria alle prossime elezioni europee». Settimane fa manifestava in corteo per le strade di Roma tenendo uno striscione con su scritto “Vogliamo tutto”, ossia contestare Giorgia Meloni e gli altri fascistacci immaginari che hanno vinto le elezioni.
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LA RESISTENZA
Guida la protesta universitaria romana, il Giuggiolini, che ha raccolto il testimone dalla collega Ilaria Lamera, la prima a piantare i picchetti davanti al Politecnico di Milano. La ragazza il 22 febbraio pubblicava su Facebook la lettera della preside del liceo “Da Vinci” di Firenze per la quale «il fascismo non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone ma ai bordi di un marciapiede qualunque con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a se stessa da passanti indifferenti», testo che faceva riferimento alla scazzottata tra giovanotti di destra e sinistra avvenuta qualche giorno prima davanti a un altro liceo, il “Michelangiolo”, sempre a Firenze. Rilasciano interviste a profusione questi giovani, tivù e giornali, ed è di certo una casualità che tutti o quasi quelli interpellati da Repubblica siano ferventi sostenitori della sinistra. Giuggiolini, Ilaria, ed ecco che irrompe Matteo Pisu, facoltà di Scienze Politiche.
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«La situazione è intollerabile», lamenta. un sostenitore di Verdi e Sinistra Italiana, cioè di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni ex padri putativi di Aboubakar Soumahoro. Sui social è pieno di foto del Pisu con candidati di Sinistra a partire da Fratoianni, e poi giù di convegni con la Cgil e contro l’autonomia differenziata. Camilla Piredda è la coordinatrice dell’Udu, il sindacato studentesco (di sinistra), anche lei assidua frequentatrice delle riunioni del sindacato rosso di Maurizio Landini come quella che a gennaio, a Forlì, ha ospitato la presentazione del libro “Storia del Pci in Emilia Romagna”. La Piredda era già scesa in piazza a Roma due anni fa «per dire basta a qualsiasi forma di fascismo», dunque la lotta dura senza paura è ormai un suo modo d’essere.
Tra gli indignados di Elly e Fratoianni c’è inoltre Miriam Giummo, 20enne candidata con l’Udu (il sindacato studentesco) della “Sapienza” che come i compagni ha ragione a dire che gli affitti sono salati, ma dimentica che la città dove studia è governata da dieci anni dalla sinistra così come lo è stata la Regione Lazio fino a marzo. Come l’Emilia Romagna e Bologna (qui la sinistra governa da sempre), dove in queste ore si sta levando la protesta (ieri le prime tende) e il sindaco Matteo Lepore si preparal’ha detto a Repubblica- «a prendere in gestione come Comune gli appartamenti sfitti dei privati che non vengono messi sul mercato», esproprio proletario già iniziato nella Catalunya governata dalla izquierda. I giovani manifestanti delle tende rosse e arcobaleno ricevono le dichiarazioni compiaciute della sinistra, a partire dalla Schlein. Tra gli universitari arriva la senatrice Ilaria Cucchi, di Sinistra Italiana.
COL PUGNO CHIUSO
Leone Piva di anni ne ha 21 e davanti alla “Sapienza” fa le foto col pugno chiuso assieme ad alcuni compagni nominati in precedenza. «Dal governo finora solo promesse!», tuonano gli universitari i quali forse ignorano la lunga e recente occupazione del ministero dell’Università per mano dei Fabio Mussi (Sinistra Democratica), Maria Chiara Carrozza (Pd), Stefania Giannini (Scelta Civica), Valeria Fedeli (Pd), Lorenzo Fioramonti (M5s). Repubblica dà voce anche a Luca Falbo, terzo anno di Medicina: «Sono di Cosenza, pago 470 euro al mese per una stanza a Tiburtina, 650 con le spese. Ho una famiglia che mi sostiene ma sono qui per chi non è privilegiato come me». Già. Falbo, nella piccola Rovito - nel Cosentino - sosteneva la “mozione Zingaretti” al circolo locale del Pd. Non ricordiamo cosa fosse la “mozione Zingaretti”. I social invece ci ricordano le foto di Falbo, anche lui con la bandiera Dem. La tendopoli progressista è servita. Campeggio e martello.
Commenti
Le tende della post verità. I tabù dirigisti da archiviare per dare agli studenti più case con affitti più bassi
CLAUDIO CERASA 12 MAG 2023 ilfoglio.it
L’unica categoria che può aiutare a risolvere il guaio della scarsità di alloggi universitari e del loro costo eccessivo sono i privati. Un dibattito nato male in cui si nasconde il futuro del diritto allo studio, il peso del fisco e l’efficienza dello stato
Sotto quella tenda, oltre agli studenti, c’è molto altro. C’è il diritto allo studio. C’è il futuro del Pnrr. C’è il peso del fisco. C’è l’impatto dell’inflazione. C’è l’ideologia ambientalista. C’è l’efficienza dello stato. E c’è, infine, la miopia nei confronti dell’unica categoria che può aiutare a risolvere un guaio che esiste: i privati. Le numerose proteste studentesche portate avanti da giorni in alcune città italiane contro la scarsità di alloggi universitari, e il loro costo eccessivo, sono state finora seguite dall’opinione pubblica, e da buona parte della classe politica, attraverso una lente di ingrandimento distorta, finalizzata a dimostrare tre false verità.
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