Cospito e il 41bis riprenderà il suo sciopero, fino alla fine. Non interessa, azzoppare Nordio, si

- L'Italia si sgancia dal treno del nucleare. ARDITA si impegnò a non presentare domanda per un ufficio direttivo per almeno un anno dalla cessazione della carica

28.2.2023 Crippa, Cingolani, Antonucci ilfoglio.it lettura3’

-Maggiani, un anarchico, Cospito e il 41bis riprenderà il suo sciopero, fino alla fine. Non interessa, interessava solo per azzoppare Nordio

MAURIZIO CRIPPA 28 FEB 2023 ilfoglio.it lettura1’

    

Lo scrittore alla Stampa: "Mi ripugnano e provo un’infinita vergogna per i ladri che si sono impadroniti del nome santo dell’anarchia per farne un’informale federazione di dediti alla delinquenza che non mi riesce di immaginarla politica”

Nell’eccitazione cronachista del weekend, in cui persino l’elezione della nuova segreteria del Pd ha preso più spazio di una strage di affogati in mare, s’è perso di vista Alfredo Cospito, cui la Cassazione ha richiuso la porta del 41-bis, e lui ha fatto sapere che riprenderà il suo sciopero, fino alla fine. Non interessa, interessava solo per azzoppare Nordio. Invece dovrebbe interessare e molto il modo doloroso e onesto, la lingua coraggiosa e lucida con cui lo scrittore Maurizio Maggiani ha voluto darne un giudizio e dire cosa sia la sua utopia. Un lungo intervento sulla Stampa: “Eh sì, sono uno di quelli lì. Difficile dirlo oggi, mai stato più difficile”.

Anarchico, “cresciuto tra gente affetta da una sorta di anarchismo genetico”. L’anarchia è intelligenza, coraggio, perseveranza, “empatia, per la vita e rifiuto della morte”. Scrive: “Per questo mi ripugnano e provo un’infinita vergogna per i ladri che si sono impadroniti del nome santo dell’anarchia per farne un’informale federazione di dediti alla delinquenza che non mi riesce di immaginarla politica”. E un giudizio duro sul caso di Cospito, perché “è evidente che gli informali vogliono morto, vogliono il suo corpo cadavere per farne il prezioso martire”. Non è questa l’anarchia. Viva la “santa anarchia”…

- L'Italia si sgancia dal treno del nucleare

STEFANO CINGOLANI 27 FEB 2023

    

L'Unione europea costruisce una coalizione per rilanciare l’energia dall’atomo. Il governo Meloni prima accetta, poi ci ripensa: sembra esserci di mezzo ancora una volta Salvini. Peccato

Come affrontare il tema della decarbonizzazione nel mondo. Qual è l'obiettivo dell'Europa?

Sull'energia pulita, sono necessari tutti i tentativi: riusciti o meno

Nucleare, no grazie anche dal governo Meloni e con un colpo di scena l’Italia si tira indietro dall’alleanza proposta dalla Francia. La ministra francese per la transizione energetica Agnes Pannier-Runacher ha annunciato oggi che Parigi avrebbe guidato una cordata composta da Finlandia, Paesi Bassi, Slovenia, Repubblica ceca, Slovacchia, Croazia, Polonia, Bulgaria, Romania, Ungheria; la Svezia presidente di turno della Ue sarebbe stata tra i promotori e anche l’Italia avrebbe aderito secondo fonti francesi. Invece, dopo che la notizia da Bruxelles rimbalzava a Stoccolma dove oggi si conclude un vertice informale dei ministri dell’Energia e poi a Roma, arriva la smentita. Il ministero dell’Ambiente guidato da Gilberto Pichetto Frattin dirama una nota secondo la quale “non è prevista la presenza di nessun rappresentante italiano a incontri che avranno per oggetto la tematica del nucleare”.

- L'amnesia del magistrato Ardita, si impegnò a non presentare domanda per un ufficio direttivo per almeno un anno dalla cessazione della carica

ERMES ANTONUCCI 28 FEB 2023

    

Il membro uscente del Csm si candida a procuratore di Messina. Peccato che quando era a Palazzo dei Marescialli si impegnò a non presentare domanda per un ufficio direttivo per almeno un anno dalla cessazione della carica

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Da un magistrato che ha fatto della coerenza e dell’inflessibilità i princìpi guida della sua carriera e della sua attività editorial-mediatica, un passo falso così nessuno se lo sarebbe aspettato. E invece, anche il “duro e puro” Sebastiano Ardita, magistrato antimafia e del Consiglio superiore della magistratura, alla fine ha fatto flop. E’ notizia di questi giorni che Ardita, in attesa di essere ricollocato in ruolo insieme a tutti gli altri ex componenti togati, ha presentato domanda per diventare procuratore capo a Messina, posto lasciato libero da Maurizio De Lucia, ora a capo dei pm di Palermo. Peccato che, dopo che nella primavera 2019 il Csm venne travolto dallo scandalo Palamara, Ardita decise di firmare una dichiarazione, insieme ad altri colleghi togati, attraverso cui si impegnava “a non presentare domanda per ufficio direttivo o semidirettivo” per almeno un anno dal giorno di cessazione dalla carica di membro del Csm. Il documento era stato elaborato “in un’ottica di responsabilità e con l’intenzione di contribuire a ristabilire un clima di fiducia nella magistratura e nel suo organo di governo autonomo”.

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