1-DRAGHI, MONTI E I LILLIPUZIANI È ciclico: partiti inebetiti chiamano un gigante al governo e lo prendono a pernacchie
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2-SCENEGGIATURA SFACCIATA La contromossa di Putin è una crisi umanitaria artificiale nel Donbass 3-UN MERAVIGLIOSO DÉJÀ-VU Ritorna il lessico famigliare e quell'antica saggezza della Prima
19.2. 2022 Ilfoglio.it vari lett2’
1-La stizza di Draghi verso i partiti che avevano approvato i provvedimenti in Cdm, salvo poi non votarli in Parlamento. Una scena già vista
Ogni volta che in Italia c’è qualcosa di complicato da gestire, dallo spread al Covid, dalle pensioni al Pnrr, insomma per ognuna delle cicliche difficoltà di cui vive questo paese di costanti torpori e spasmi improvvisi, ecco che ogni volta i politici si guardano l’un l’altro negli occhi e si chiedono: “E adesso cosa facciamo? Come risolviamo? Ma chiamiamo un marziano, ovviamente! Uno da fuori! Uno bravo sul serio”. Perché evidentemente secondo loro l’unico modo di combinare qualcosa, nella selva delle leggi contraddittorie da loro stessi scritte e nel confronto gladiatorio da loro stessi alimentato, è rimediare la dispensa eccezionale, affidarsi all’uomo forte, insomma acchiappare un gigante sulle spalle del quale appollaiarsi per un po’ caricandolo di aspettative salvifiche totali. Per poi, tuttavia, pian piano, lentamente ma inesorabilmente, prenderlo a pernacchie. E a pensarci bene il fenomeno è grottesco sin dalle premesse…. Non si tratta solo di carne immersa nell’acqua bollente e portata a cottura: questa preparazione è molto di più, incarna il piatto simbolo dell’inverno. Re delle tavole del Nord Italia, ha conquistato negli anni le cucine di tutta la Penisola SALVATORE MERLO 19 FEB 2022
2-SCENEGGIATURA SFACCIATA La contromossa di Putin è una crisi umanitaria artificiale nel Donbass
DANIELE RAINERI 19 FEB 2022
Evacuazioni di massa ordinate dal Cremlino. I video usati per l'annuncio alla popolazione sono stati girati due giorni fa, quando era prevista l'invasione
La crisi con la Russia costringe la Germania a fare un salto nel futuro
In queste ore assistiamo allo spettacolo di una sceneggiata pericolosa organizzata dalla Russia al confine con l’Ucraina, nelle regioni separatiste di Donetsk e Lugansk. Per due giorni a partire da giovedì l’artiglieria dei miliziani filorussi ha bombardato con intensità e con una coordinazione mai viste prima tutta la linea del fronte – perché speravano di provocare una risposta da parte dell’esercito ucraino. Ma dall’altra parte l’ordine è di non reagire perché ogni colpo sparato in risposta contro i filorussi potrebbe essere preso a pretesto dai centodieci gruppi tattici di combattimento e centosessantamila soldati russi appena al di là del confine per cominciare l’invasione. Gli analisti dell’intelligence americana hanno calcolato che cento era il numero sufficiente a cominciare la guerra, quella soglia è stata superata due settimane fa e i satelliti che controllano la regione non hanno mai visto un dispiegamento di forze di quelle dimensioni. Poi, anche se la provocazione non ha funzionato, i leader delle due regioni separatiste hanno dato alla popolazione l’ordine di evacuazione in massa verso la Russia. Prima donne e bambini e poi tutti gli altri, come se fosse in corso una catastrofe DANIELE RAINERI 19 FEB 2022
3-UN MERAVIGLIOSO DÉJÀ-VU Ritorna il lessico famigliare e quell'antica saggezza della Prima Repubblica
"Percorso”, “ragionamenti”, “stallo”, “decantazione”: il linguaggio della politica italiana è tornato alle origini
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Il giovane Moro, antifascista ma non icona di chi voleva solo vendette Alla ricerca della chiave perduta della politica italiana
Il nostro Terrore senza social. Si stava peggio quando si stava peggio
Sarà il ritorno delle tensioni tra Stati Uniti e Russia, con quell’arietta da Guerra fredda che ci riporta subito alla nostra giovinezza. Sarà il ritorno delle tensioni inflazionistiche, che a sinistra fanno subito austerità, domeniche a piedi, estate romana. Sarà il ritorno delle tensioni nel governo, con il presidente del Consiglio che prima sale al Quirinale e poi convoca un vertice di maggioranza, tra minacce di logoramento, richieste di verifica, agguati parlamentari sul Milleproroghe. FRANCESCO CUNDARI 19 FEB 2022
Commenti
Sotto terra in Italia c’è metano per 200 miliardi di metri, ma non si aprono nuovi pozzi e gli investimenti delle compagnie sono fermi. L’Italia brucia circa 70-75 miliardi di metri cubi di gas l’anno, esistono altre strade, la soluzione c'è, bisogna solo attuarla
STEFANO CINGOLANI 19 FEB 2022 ilfoglio.it
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