UNO SCENARIO SCONCERTANTE. 1-La soffiata sul Quirinale: "Il trio delle meraviglie al lavoro per confermare Mattarella"
- Dettagli
- Categoria: Italia
2- Metaformasi Lega, Matteo Salvini, l'errore strategico, cosa non ha calcolato, ora è in campo Giorgetti
2 Febbraio 2020 liberoquotidiano.it - lettura 2’
Il "trio delle meraviglie". Luigi Bisignani ironizza, ma la verità è che "Zingaretti, Conte e Bonafede" si sono coalizzati e sono partiti per una missione pericolosissima (per gli italiani): "Ibernare la politica italiana fino al 2023 e riconfermare Sergio Mattarella al Quirinale, in costanza dell' attuale non rappresentativo Parlamento e del taglio del numero di Deputati e Senatori".
Secondo Bisignani, che spiega nei dettagli questo scenario alla Napolitano-bis sul Tempo, al centro di tutto c'è "il Segretario generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti". "Ma sia Mattarella che Conte - sottolinea ancora Bisignani - sanno che l'unico candidato temibile è Mario Draghi e sperano entrambi che quest'ultimo, spenti i riflettori della Bce, adesso entri in un cono d'ombra, cedendo ai corteggiamenti di JP Morgan, con un ingaggio, pare, stellare, dopo aver fatto persino pace con i tedeschi e non essendo sicuramente smanioso di impantanarsi in vicende italiane".
2- Metaformasi Lega, Matteo Salvini, l'errore strategico, cosa non ha calcolato, ora è in campo Giorgetti
Il grosso errore di Matteo Salvini. Dopo l'Emilia Romagna, è Luigi Bisignani, sul Tempo, ad analizzare la strategia del leader della Lega: "In questi anni, Salvini ha ragionato solo da capo partito, puntando a cannibalizzare la sua coalizione, a scapito del messaggio di unità e di forza, dimenticando di attrarre quei corpi intermedi moderati che avrebbero peraltro potuto rappresentare la fucina di una classe dirigente".
Fari puntati sul Carroccio: "Da Firenze in giù - sottolinea Zaia - non ci sono i Zaia, i Fontana, i Giorgetti, i Molinari, ma figure non in grado di competere con un centrosinistra in formato ZTL. In tutto questo, Giorgetti, fresco di nomina a responsabile esteri del Carroccio, non sta pensando a Palazzo Chigi bensì, spinto dalla classe di governo del nord della Lega e da una parte di Forza Italia, a creare una forza moderata di centro che, lungi dallo scimmiottare lo scudo crociato, interpreti quei valori liberali e riformatori che Salvini non può, da solo, impersonare". Per questo motivo Giorgetti starebbe "facendo una mappatura" di quei "consiglieri comunali e regionali eletti un po' in tutta Italia nelle liste civiche, con cui portare avanti questo progetto", per un "centrodestra a 4 gambe di berlusconiana memoria", conclude Bisignani.


