Boeri (inps): con quota 100 ci saranno subito 750mila pensionati in più
- Dettagli
- Categoria: Italia
No alla reintroduzione delle causali sui contratti a tempo determinato, ma un sì convinto all'introduzione di un salario minimo. "Dobbiamo aumentare l'immigrazione regolare, sono tanti i lavori che gli italiani non vogliono più svolgere"
4.7.2018 www.italiaoggi.it
Il presidente dell'Inps, Tito Boeri, nella relazione annuale dell'istituto lancia subito un avvertimento: riformare la legge Fornero sulle pensioni introducendo quota 100, così come propone il contratto di governo Lega-M5S, porterebbe da subito a un aumento di circa 750mila pensionati in più. "Ripristinando le pensioni di anzianità con quota cento o 41 anni di contributi si avrebbero subito circa 750mila pensionati in più. Ripristinare le pensioni di anzianità significa ridurre il reddito netto dei lavoratori", ha detto Boeri che ha poi ricordato che "oggi abbiamo circa due pensionati per ogni tre lavoratori questo rapporto è destinato a salire nei prossimi anni". Oggi - ha aggiunto il presidente dell'Inps - un reddito pensionistico vale l'83% del salario medio. In queste condizioni, con un solo lavoratore per pensionato, 4 euro su 5 guadagnati col proprio lavoro andrebbero a pagare la pensione a chi si è ritirato dalla vita attiva. Il passaggio al sistema contributivo, con regole pensionistiche meno generose, serve proprio a evitare che questo avvenga". Boeri ha anche sottolineato che "ogni abbassamento dell'età pensionabile comporta anche riduzione dell'occupazione perché il prelievo contributivo aumenta e il lavoro costa di più".
Boeri è poi intervenuto sul decreto dignità. "Se cinque proroghe del contratti sono troppe non si vede perché reintrodurre le causali sui contratti a tempo determinato". Per Boeri, "l'esperienza passata dimostra che comportano un forte appesantimento burocratico, scoraggiando la creazione di lavoro (se non quello di tipo consulenziale per i datori di lavoro) soprattutto nelle piccole imprese. Meglio aumentare i contributi sociali di questi contratti ad ogni proroga. ma, allo stesso tempo, il presidente dell'Inps apre al salario minimo orario che il governo sembra intenzionato a introdurre. Per Boeri ha "il doppio vantaggio di favorire il decentramento della contrattazione e ridurre la povertà fra chi lavora". Boeri è convinto che "porterebbe ad aumentare lavoro e salari anche all'interno delle singole imprese in cui i datori di lavoro hanno un forte potere di monopolio". Secondo Boeri, "chi non vuole il salario minimo o lo vuole relegare a semplice orpello vuole continuare a privare il nostro Paese dello strumento principale di contrasto alla poverta' fra chi lavora". "Il salario minimo stabilito con una legge dello Stato - ha sottolineato presentando il Rapporto annuale Inps alla Camera - dovrebbe essere semplicemente inderogabile, come avviene in tutti i Paesi in cui esiste". Analizzando la situazione dei lavoratori delle piattaforme, Boeri ha osservato che c'e' "una ragione in piu' per istituire un salario minimo orario nel nostro Paese". Boeri ha parlato anche del tema immigrazione, come opportunità per il sistema pensionistico italiano. "Gli italiani sottostimano la quota di popolazione sopra i 65 anni e sovrastimano quella di immigrati", ha detto Boeri, aggiungendo che "la deviazione fra percezione e realtà è molto più accentuata che altrove. Non sono solo pregiudizi. Si tratta di vera e propria disinformazione". Per il presidente dell'Inps "dobbiamo aumentare l'immigrazione regolare, sono tanti i lavori che gli italiani non vogliono più svolgere".