Augusto Minzolini: quella telefonata di Draghi a Giorgetti che ha fermato la corsa al voto di Salvini

"Senza un governo quest'estate sarete responsabili dello shock finanziario del Paese".

3 Giugno 2018 www.liberoquotidiano.it

Augusto Minzolini: quella telefonata di Draghi a Giorgetti che ha fermato la corsa al voto di Salvini

"Chi ha bloccato la corsa di Matteo Salvini verso le elezioni?". Augusto Minzolini, in un post su Twitter svela un retroscena inquietante sulla formazione del governo giallo-verde. Secondo il giornalista, il leader della Lega ha fatto un passo indietro sul ritorno al voto dopo "una telefonata di Mario Draghi" al suo braccio destro Giancarlo Giorgetti.

Durante la conversazione con il neo sottosegretario alla presidenza del Consiglio, il presidente della Bce avrebbe detto: "Senza un governo quest'estate sarete responsabili dello shock finanziario del Paese".

Quindi, conclude Minzolini, attaccando i leghisti: questo è "il paradosso di un sovranista tutto d'un pezzo, bloccato da un europeista tutto d'un pezzo. Parolai".

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2 Giugno 2018

Se questo governo ha potuto vedere la luce, un merito enorme deve essere riconosciuto a Giancarlo Giorgetti, braccio destro dei leader leghisti degli ultimi anni, compreso Matteo Salvini, e oggi sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Quanto sia stato fondamentale il ruolo del leghista è stato chiarissimo la sera dello scorso mercoledì, come riporta un retroscena del Corriere della sera, quando il corso della storia di questo governo è cambiata di colpo.

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La sera decisiva per l'esecutivo Lega-M5s, Giorgetti è entrato nella stanza dove erano riuniti i vertici della Lega e ha detto sorridendo: "Ho parlato con il demonio". Poi è diventato serio e ha aggiunto: "Il governo va fatto, troviamo una soluzione su Savona e chiudiamo". La curiosità su chi fosse questo "demonio" ha cominciato a serpeggiare tra i leghisti, qualcuno si è fatto avanti e ha chiesto a Giorgetti di chiarire: "È un italiano che no sta in Italia - ha detto sibillino - È un mio amico".

Per capire la cifra del personaggio, basti pensare alla quantità e qualità delle relazioni che Giorgetti è riuscito a tessere nel corso della sua vita. Roberto Maroni da ministro dell'Interno chiamò lui per mettersi in contratto con Mario Draghi, all'epoca governatore della Banca d'Italia. E dopo l'incontro, Maroni aveva chiesto stupito: "Ma gli dai del tu?". Giorgetti aveva risposto senza esitazioni: "Certo, è un mio amico". Le amicizie di Giorgetti vanno dai verti delle banche alle aziende di Stato. Le speranze che questo governo possa durare sono quasi tutte nelle sue mani, ora che siede alla presidenza del Consiglio da sottosegretario, quindi con un ruolo decisivo sui nodi cruciali del Paese, comprese le telecomunicazioni che interessano l'alleato Silvio Berlusconi, oppositore almeno sulla carta.

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