In Toscana il M5s corre in soli 5 Comuni su 21

Come a Siena, anche a Campi Bisenzio lo staff grillino non ha consegnato la certificazione. I militanti, delusi per l’assenza del simbolo, si dicono pronti a votare Lega

di Filippo Merli 17.5.2018 www.italiaoggi.it

Cinque stelle. Una per ogni Comune in cui il M5s correrà in Toscana. Il problema, per i grillini, è che i centri che il 10 giugno andranno al voto per le amministrative, nella regione del governatore Mdp, Enrico Rossi, saranno 21. Morale: il Movimento di Luigi Di Maio non sarà presente in 16 competizioni elettorali. Numeri allarmanti per uno schieramento che solo due mesi fa, a livello nazionale, ha superato il 30%. E che da quel 4 marzo, tra consultazioni e tentativi di accordo con la Lega di Matteo Salvini, aspira a ricevere l'incarico di governo da Sergio Mattarella.

Il caso che ha fatto più rumore è stato quello di Siena. Nella città di Mps, fulcro delle ultime campagne elettorali di Beppe Grillo in Toscana, il M5s non ha concesso l'utilizzo del simbolo al candidato sindaco, Luca Furiozzi. C'è un altro Comune, però, in cui lo staff dei grillini ha bloccato la corsa dell'aspirante primo cittadino del Movimento: Campi Bisenzio, in provincia di Firenze. Con i suoi 47 mila abitanti, una realtà di rilievo.

A Campi, il M5s s'era mosso con largo anticipo. All'inizio di febbraio, i grillini avevano ufficializzato la candidatura a sindaco dell'ex esponente dei Verdi, Paolo Della Giovampaola, che nel suo curriculum politico vanta anche due mandati da consigliere e da assessore negli anni 90. Quei due mandati che, secondo l'etica del M5s, non permettono agli attivisti di correre per un terzo. Il Movimento, però, è stato fondato nel 2009. Ed è qui che sono nate le complicazioni tra gli esponenti nazionali e regionali e i militanti locali. «Alcuni consiglieri regionali e un parlamentare ci hanno consigliato di sostituirlo», ha spiegato su Facebook il portavoce del M5s di Campi, Massimo Mancini. «Era già tutto pronto: programma, squadra dei candidati consiglieri, incontri. Tuttavia, non era così semplice trovare un altro pazzo o eroe chesi imbarcasse in un impegno del genere all'ultimo tuffo». «Sono stato consigliere e assessore, ma i due mandati menzionati nel regolamento si riferiscono al percorso all'interno dei 5 Stelle, non a quanto accaduto prima del 2009», ha precisato invece Della Giovampaola.

Il M5s è comunque riuscitoa trovare un sostituto: via Della Giovampaola, dentro un attivista della prima ora, Davide Baldazzi, come nuovo candidato sindaco. «Lo staff, anche se in terribile ritardo, aveva tutti i nostri dati, non ci restava che aspettare questa benedetta certificazione che non aveva più alcun ostacolo», ha proseguito Mancini. «Passano anche gli ultimi giorni, giorni in cui ti ritorna alla mente tutto il lavoro svolto in cinque anni. Tutto azzerato. Quella dannata certificazione non è arrivata. Chi diavolo è lo staff? Ha davvero il potere di annientare politicamente un territorio?». Niente certificazione, niente simbolo del M5s sulla scheda elettorale. Con la sfida che, a Campi, sarà tra il sindaco uscente in quota Pd, Emiliano Fossi, il centrodestra e l'ex primo cittadino, Adriano Chini. Secondo il Corriere fiorentino, i militanti del M5s hanno accolto la notizia della mancata certificazione con rabbia e delusione: «Se non possiamo votare M5s, voteremo Lega». Un bel vantaggio per Salvini, in netta crescita alle politiche anche nella rossa Toscana.

Il M5s, invece, sarà presente solo a Massa, Pisa, Pescia, Pietrasanta e Impruneta.Cinque stelle su 21 Comuni.

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Commento

Forsaecoraio. Si va formando un nuovo polo politico fra forze politiche tanto diverse, Lega e M5s, che porterà alla costruzione di un fronte opposto. Che potrà cambiare anche alleanze consolidate con FI nel Veneto, Vicenza p.es.. Se questo è il motivo che spinge Salvini a fare il governo con Di Maio, siamo ben oltre a un governo di traghettamento. Pericolo.

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