1-Elezioni 2018, la democrazia a 5 Stelle: via dalle liste i nomi sgraditi

2. PD-Direzione approva le liste. Ma la minoranza strappa

da quotidiani 27.1.2018

1-Elezioni 2018: Le candidature presentate domenica già modificate per aiutare i fedelissimi ed epurare gli avversari interni

Uno valeva uno, oggi qualcuno vale solo una striscia di bianchetto. Come preannunciato ieri dal Giornale, i vertici M5s hanno cominciato la «correzione» delle liste dei vincitori delle Parlamentarie, epurando alcuni nomi. La «grande prova di democrazia», come Luigi Di Maio continua a ripetere, si piega ad altre logiche. Alcuni vincitori del voto on line spariscono per fare spazio ad altri in Veneto, Puglia, Lombardia, Lazio, Calabria. Tutto deciso a tavolino in riunioni riservate, senza clamore e in qualche caso senza nemmeno informare i diretti interessati.

Eppure i nomi sottoposti al barocco voto on line sulla piattaforma Rousseau erano già stati sottoposti a una «selezione all' ingresso» con criteri oscuri, tra cui l' ormai famoso «filtro di qualità» che aveva visto scartare un anestesista a Padova e ammettere uno spogliarellista a Foggia. Manovre che, stando alle denunce di tanti attivisti, servivano a privilegiare alcuni predestinati, in particolare tanti parlamentari uscenti, levando di mezzo potenziali concorrenti. Ma a quanto pare la manovra non sarebbe riuscita del tutto. E così, a voto concluso ormai da nove giorni, il taglia e cuci delle liste prosegue senza alcuna trasparenza

Pd, Renzi smonta le polemiche: "In campo la squadra migliore"

Il segretario dem minimizza il caos interno e ufficializza i nomi dei candidati: "Padoan a Siena, Boschi anche a Taormina"

Luca Romano - Sab, 27/01/2018 - 21:00 www.affaritaliani.it

2-Direzione approva le liste. Ma la minoranza strappa

Il Pd candida la giornalista Francesca Barra

In conferenza stampa al Nazareno, il segretario dem mostra sicumera: "Siccome le elezioni sono tutte da fare mettiamo da parte le polemiche e occupiamoci di far vincere il partito".

E ancora: "Io sono stanco di certe ricostruzioni: era semplicemente falso che io ieri abbia fatto una riunione del Pd di tre ore con Orlando. Non c'è stato nessun veto, noi abbiamo subito dei veti nel 2013 ma non ne abbiamo messi nel 2018. Abbiamo messo dei candidati in grado di vincere".

"Le banche vogliamo metterle in campo in questa campagna elettorale e lo facciamo per esempio a Siena candidando Pier Carlo Padoan: noi vogliamo dare un messaggio chiaro. Quando vai a chiudere un elenco di persone con meno spazi di prima c'è amarezza. Ma il ricambio e il rinnovamento è una cosa umana. Abbiamo messo in campo la migliore squadra per vincere le elezioni, c'è molto gossip ma la verità è che i vari candidati del Pd oggi sono i più preparati e competenti", aggiunge Renzi.

Che sulla Boschi annuncia che sarà candidata "in diversi collegi e territori dove ha potuto lavorare nell'attività di governo. Anche a Taormina dove ha lavorato all'organizzazione del G7. Mentre a proposito dell'accordo con Svp, il Pd ha scelto figure di governo che hanno combattuto su alcuni temi, Bressa e Boschi, che hanno lavorato sui temi dell'autonomia".

Renzi poi ha sfidato a duello tv i leader di Forza Italia, Lega Nord e M5s: "Io qui rilancio un appello: ci avevano chiesto confronti e duelli, io li sto ancora aspettando. Sto aspettando che Di Maio raccolga l'invito che lui mi ha fatto a novembre. Se Di Maio ha tempo, quando ha tempo noi siamo pronti a confrontarci. Il capo politico della Lega Nord si chiama Matteo Salvini, aveva detto che sarebbe venuto nel mio collegio ma poi ha cambiato idea. E poi aspetto Silvio Berlusconi che forse non fa confronti tv da Occhetto: a lui dico che lo aspetto".

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