Ma poi i competenti serviranno al M5s?
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La base fedelissima dei grillini è agitata dalla ricerca di candidati di alto profilo, in buona sostanza esterni alla vita del M5s
di Marco Bertoncini 10.1.2018 www.italiaoggi.it
La base fedelissima dei grillini è agitata dalla ricerca di candidati di alto profilo, in buona sostanza esterni alla vita del M5s, lanciata in maniera un po' contorta da Luigi Di Maio. In parole semplici: nei collegi uninominali servono personaggi capaci di attrarre voti. Gli attivisti, i militanti, i cosiddetti ortodossi, saranno sì l'ossatura del movimento, ma sovente di voti recano il proprio o poco più. Di Maio chiede altro.
Ci sarebbe da capire se effettivamente nomi di teorico valore possano aggiungere suffragi a una formazione che attrae soltanto in virtù del vaffa cosmico; tuttavia fra i Cinque stelle si comincia a capire che il dilettantismo in politica non è proprio l'ideale. Attenzione: i voti arrivano ai pentastellati proprio perché sono dilettanti, ritenuti, come tali, migliori dei professionisti, degli addetti ai lavori, di coloro che sono da anni e anni sul teatrino della politica, in maggioranza o in opposizione. Tuttavia la ricerca di un nucleo di personaggi nuovi, e possibilmente esperti, attesta che in casa grillina si vedono i limiti dell'improvvisazione.
Sono limiti che non recano ostacoli più di tanto, quando il M5s sta in minoranza; ma quando va al governo, possono essere guai. Roma insegna. Anche qui, però, va detto che la disistima verso i politici è così estesa e radicata da far trascurare, ignorare, permettere i fallimenti di Virginia Raggi. Ha argutamente notato Giuseppe De Tomaso, direttore de La Gazzetta del Mezzogiorno: «Mezzo secolo fa si lottava per l'Immaginazione al Potere; oggi per l'Incompetenza al Potere». E chissà che la nuova ricerca dei competenti, anziché recare voti, lasci indifferenti gli elettori, che oggi prediligono ignoti inesperti.
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