Corea del Nord, orrore alle politiche 2018: in Italia spunta la lista pro Kim Jong-un
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". Se pensate che la lista più di sinistra che troverete nell'urna alle prossime elezioni politiche, nel 2018, sarà Liberi e uguali vi sbagliate di grosso
27 Dicembre 2017 www.liberoquotidiano.it
Corea del Nord, orrore alle politiche 2018: in Italia spunta la lista pro Kim Jong-un
Il partito pro Kim Jong-un, in Italia. Chiamatela "fantasia al potere". Se pensate che la lista più di sinistra che troverete nell'urna alle prossime elezioni politiche, nel 2018, sarà Liberi e uguali vi sbagliate di grosso. Come ricorda anche Repubblica, il partito più "impresentabile" rischia di essere quello di Marco Rizzo, storico comunistone a capo del Pc. È il più rosso di tutti, talmente rosso da sostenere apertamente la Corea del Nord come baluardo contro i cattivoni capitalisti del mondo moderno. Non a caso, nella variegata e infinita galassia dei capetti di sinistra, Rizzo e i suoi comunisti sono i più indigesti, imbarazzanti e scomodi. Vengono considerati, sottolinea Repubblica, un po' troppo machi, radicali, ideologici, militarizzati. È detto tutto.
Occhio, però, ad altre due sigle da gloriosi anni Settanta: i movimentisti di Potere al popolo, che raggruppano il centro sociale napoletano dell'ex Opg-Je so' pazzo, quel che resta di Rifondazione comunista, il Pci (il vecchio Pdci di Oliviero Diliberto), Sinistra anticapitalista del mitico Franco Turigliatto, Risorgimento socialista e Partito del sud. È la lista preferita da No Tav, No Tap. No Muos, rischia di non superare lo sbarramento del 3% ma è gustosissima la corsa al candidato premier, che sarà donna: Ilaria Cucchi, sorella del povero Stefano, Heidi Giuliani (mamma di Carlo) e Viola Carofalo, gloria dei centri sociali napoletani. Secondo molti, il vero obiettivo non è il Parlamento ma Strasburgo, cioè le elezioni europee del 2019 quando potrebbe nascere una federazione di ultra-sinistra con Dema del sindaco di Napoli Luigi De Magistris, l'ex ministro greco Yanis Varoufakis e la sindaca di Barcellona Ada Colau. Chiude il cerchio rosso il Pcl, costola della vecchia Rifondazione ed espressione della sua minoranza "trotzkista" (!). Nuovo simbolo, "Per una sinistra rivoluzionaria", e solita critica ai compagni che sbagliano di Potere al popolo: non sono abbastanza comunisti.